Pirro è riuscito a conquistare il suo primo successo in carriera in un contesto surreale, tra lacrime di tristezza per la scomparsa di Simoncelli e la commozione sul gradino più alto del podio
“Cominceremo da venerdì a sgasare, a provare di salire sempre sul podio; magari a sto giro sul gradino centrale, che è più carino, più alto”. Con questa frase Marco Simoncelli chiudeva un video registrato nella sua stanza d’albergo in Malesia nel weekend che purtroppo lo ha visto strappato alla vita terrena. il 6 novembre 2011 a Valencia, dunque, il Motomondiale si ritrova stretto su se stesso nel ricordo dell’asso di Coriano, del ragazzo e del pilota.
Tutto il paddock era avvolto da adesivi, immagini e toppe raffiguranti il 58, al punto da finire sul cupolino di Loris Capirossi. Gresini Racing ha allestito il box con la RCV213V San Carlo di Marco pronta per essere poi portata in pista da Kevin Schwantz prima del minuto commemorativo all’insegna del caos generato dai motori. In vista del weekend finale di campionato, la scuderia di Fausto Gresini ha colorato le proprie Moriwaki Moto2 col celebre logo di Simoncelli, quel “Race Your Life” uscito dalla mente di Aldo Drudi e diventato motto per gli appassionati.
Al via dell’ultimo GP stagionale, Michele Pirro si ritrova in pole position per la prima volta, seguito dal compagno di squadra Yuki Takahaski e da Mika Kallio. Stefan Bradl, il campione del mondo, è quarto. Alla partenza Pirro scivola indietro in quinta posizione, rimanendo comunque agganciato al gruppo dei primi. Le condizioni miste, ossia di pista asciutta ma con pioggia in corso, hanno messo in difficoltà i piloti, facendo registrare molte cadute nelle fasi iniziali di gara: prima Bradley Smith, poi Scott Redding e infine Stefan Bradl, con quest’ultimo che ha dovuto aspettare la bandiera a scacchi per festeggiare il titolo appena conquistato.
Il comando viene preso da Gresini Racing e da Yuki Takahashi a 23 giri dal termine, con Michele Pirro in seconda posizione, un’inversione rispetto a quanto detto dalla qualifica. Entrambi hanno ottenuto dei podi (3° posto per Takahashi in Portogallo, 2° in Francia, mentre Pirro è 3° a Silverstone, ndr), mancando sempre la vittoria in stagione. Il giapponese incappa in una caduta in curva 3 al giro successivo, regalando la prima posizione a Pirro.
L’italiano inizia dunque a martellare col passare del tempo, portando il vantaggio a 2.8 secondi a 15 giri dal termine. Dietro prosegue la lotta per la seconda posizione, ma Pirro ormai è lontano, pronto a cogliere un successo inseguito a lungo: vincerà dominando con 6.1 secondi di margine su Mika Kallio. Fausto Gresini piange, è commosso, è il giusto sfogo dopo il periodo nero vissuto.
Pirro scende dalla moto durante il giro di rientro e indica il cielo; sale sul gradino più alto del podio non contenendo le lacrime, sollevando il trofeo guardando ancora una volta le nuvole, mentre con la mano sinistra si tocca il petto, quel numero 58 sulla tuta: per Marco.
Immagini: Facebook / Michele Pirro
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