Metti un acquazzone che sembra la Malesia 2009 mentre tu sei in scooter e devi fare sessanta chilometri. Decine di ombrelli ritirati agli ingressi perché hanno la punta in metallo e “sono pericolosi” mentre in Malesia, effettivamente, pare esserci davvero. Un paio di stivali da scooter che ti salvano dalle sabbie mobili. Una tribuna coperta che pare l’acqua nel deserto, anche se l’esempio non è calzante visto il tempo. Un toc di amici che rivedi dopo mesi di chattate. Un Ericsson che te la fa fare sotto per un minuto almeno. Infine, altri sessanta chilometri per tornare ed altra doccia, anche se più dolce. Perché Monza è sempre Monza.
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