Il “Monte” dei miracoli

StoriaWRC
Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
16 Gennaio 2017 - 19:00
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30 anni fa Miki Biasion e Tiziano Siviero centrarono il successo al Rally di Montecarlo con la Delta 4Wd gruppo A. Quella prova fu anche l’inizio di una nuova era del mondiale Rally che non vide più in pista le “mostruose” vetture Gruppo B dopo i lutti delle stagioni precedenti. Ripercorriamo quella storica edizione.

Bastano pochi minuti per capire che le tre Lancia Delta 4WD di Saby, Biasion e del campione del mondo in carica Kankkunen andranno a monopolizzare l’intera gara. Infatti la prima prova speciale viene dominata dal team italiano raffreddando subito gli entusiasmi degli avversari, soprattutto di Audi.

Le prove successive vedono alternarsi al comando Biason e Kankkunen con Saby attardato rispetto ai compagni di team, a causa di un contatto con uno spettatore alla fine della seconda speciale. La massiccia presenza di pubblico sulle strade innevate del Principato costringe l’organizzazione ad annullare la terza prova speciale perché i piloti non riescono a raggiungerla.

Solo la Mazda di Carlsson riesce ad interrompere, con una vittoria nell’ultima speciale del primo giorno, il dominio Lancia: ma è un semplice fuoco di paglia. Lo svedese infatti durante la prima prova rimane attardato da un problema al condotto tra turbo e l’intercooler. Lo stesso accade al suo compagno Salonen, ma il finlandese perde oltre mezz’ora e finisce fuori tempo massimo, venendo così costretto al ritiro.

Nei giorni successivi le Lancia fuggono con Audi, Ford e Mazda che tentano un inutile inseguimento. Biasion, con un ritmo incredibile, passa al comando fino alla decima prova speciale, quella del Burzet, dove la sua Delta inizia ad accusare qualche problema al cambio. Saby e Kankkunen lo sorpassano ma per il francese arriva la doccia fredda. A Savoillan rompe il cambio della sua vettura e per lui è il ritiro dalla gara.

Appare evidente che il problema della Lancia sia il gruppo cambio-differenziale e quindi nel team si decide di abbassare il ritmo gara. Questo è possibile grazie al grande vantaggio sull’Audi di Rohrl. Il tedesco continua ad avere problemi a causa della scarsa maneggevolezza della enorme 200 Quattro Turbo e alla bassa velocità del motore, oltre i 5000 giri. La Ford dimostra invece di essere competitiva solo nei pochi tratti d’asciutto grazie alla potenza del Cosworth, troppo poco comunque per riuscire ad avvicinarsi alle Lancia.

Biasion sostituisce il cambio prima dell’arrivo a Gap. Kankkunen fa lo stesso la mattina successiva, ma solo dopo l’errata scelta di pneumatici da parte del pilota italiano dopo la prova n°17, che gli fa perdere oltre minuto dal finlandese sempre più in testa alla generale.

Si arriva sul mitico Turini ed è qui che si decide la gara. Biasion vince con 17″ di vantaggio su Kankkunen sulla salita e discesa del passo, ma secondo accordi presi nel team il vantaggio non è sufficiente per permettere a Miki di superare il compagno di squadra e vincere il rally. Infatti qualcosa funziona per il verso sbagliato: mentre Biasion ha problemi con il differenziale, Kankkunen rallenta ma non abbastanza.

Il campione del mondo parte per l’ultima tappa con oltre un minuto di vantaggio su Biasion e sceglie, per rispettare l’ordine di squadra, di fermarsi platealmente a pochi metri dal traguardo della speciale. Si apre ufficialmente un “caso” che fa passare in secondo piano la splendida doppietta del team italiano.

In conferenza stampa Kankkunen, con un viso tirato e serissimo, glissa con un “no comment” alle domande incalzanti dei giornalisti, i quali chiedono chiarezza sulla spiegazione che il team principal Cesare Fiorio ha appena fornito sull’episodio che ha caratterizzato il Montecarlo.

Per Miki Biasion arriva invece la seconda vittoria mondiale dopo quella del 1986 in Argentina, ma soprattutto l’affermazione di un equipaggio italiano al Monte 10 anni dopo quella di Munari.

Immagine: internet (per segnalare il copyright: info@passionea300allora.it)

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