Minardi Day: i 200 GP a Spa 1997

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
26 Agosto 2021 - 21:28
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Dopo un anno di assenza a causa della pandemia da Covid-19 torna a Imola il Minardi Day (qui il link per tutte le info), grande evento per tutti gli appassionati di F1 (e non solo) per rivivere, grazie alle tante vetture storiche presenti, le emozioni del passato.

Minardi ha scritto pagine indimenticabili della storia del motorsport e la concomitanza dell’evento con il GP del Belgio di F1 fa tornare alla mente l’edizione bagnata del 1997 vinta da Michael Schumacher. In quel week-end di agosto di 24 anni fa, infatti, il team di Faenza festeggiava i 200 Gran Premi in F1.

Era l’anno della M197 spinta dal V8 Hart, motorista che aveva una struttura di lavoro composta da 25 persone, gommata Bridgestone e portata in pista inizialmente da Jarno Trulli, sostituito da Tarso Marques dopo il suo approdo alla Prost, e Ukyo Katayama, alla sua ultima stagione in F1.

La M197 progettata da Mauro Gennari, nonostante la scarsa competitività dovuta soprattutto alla poca affidabilità del piccolo e leggero motore Hart, fu la prima monoposto uscita dalla factory di Faenza con soli due pedali e la frizione al volante. Un passo avanti per l’epoca e un investimento importante, nonostante questa vettura fosse di passaggio in attesa dei nuovi regolamenti che sarebbero entrati in vigore dal 1998.

Sul circuito belga, sia Katayama che Marques lottarono per assicurarsi un posto in griglia dignitoso nonostante le velocità di punta tremendamente basse. I 300 km/h netti del giapponese, se confrontati con i 318 km/h del motore Peugeot che spingeva le Jordan, rendono bene l’idea del gap che il motore Hart aveva rispetto alle altre motorizzazioni, escluso il Ford ED4 della Tyrrell.

Era proprio la scuderia del compianto “Boscaiolo” la rivale della Minardi per evitare l’onta dell’ultima fila. Katayama riuscì a qualificarsi davanti a Jos Verstappen in penultima fila mentre Marques, anche a causa di diversi errori, non andò oltre l’ultima posizione.

In gara la soddisfazione più grande arrivò dal giapponese, con un sorpasso incredibile sotto la pioggia alla curva Source ai danni della Ferrari di Irvine. L’episodio fu tanto particolare da far esclamare al pilota irlandese “non capivo perché andavo così piano”. Il 15° posto del pilota giapponese, a due giri da un maestoso Schumacher, venne colto con buona soddisfazione dal team, mentre Marques non arrivò al traguardo a causa di un altro errore durante la gara.

Immagine copertina: forzaminardi.com

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