La fermata numero 3 del treno Sakhir – Abu Dhabi è quella di Melbourne, Australia. Le prime due (Sakhir appunto e Jeddah) ci hanno dato un’indicazione che, se non fossimo a fine ciclo o fine sviluppo delle monoposto, potremmo definire certa per il resto della stagione, ovvero che Red Bull e Ferrari sono le vetture da battere.
Si dice che per fare una prova ci vogliono tre indizi: ecco che Melbourne rappresenta un punto già importante in questo mondiale, perché potrebbe certificare almeno in questa prima parte dell’anno i valori di superiorità della RB18 e della F1-75 rispetto a tutta la concorrenza, Mercedes W13 inclusa. La monoposto del team 8 volte campione del mondo di fila è palesemente indietro, al passo di un secondo circa al giro in gara di distacco delle prime due. Se fossimo nel 2021 darei per impossibile che tale gap si possa recuperare; e sono moderatamente convinto che, anche con queste nuove vetture, sia poco probabile tornare a lottare per la vittoria, tranne in alcuni casi o gare particolari come abbiamo visto negli ultimi anni.
Ma torniamo all’argomento principale: Red Bull contro Ferrari. Anche se è ancora presto sembra una review del 2010 e del 2012, in particolare quest’ultimo. Ai tempi erano Vettel e Alonso, adesso sono Verstappen e Leclerc. Il primo titolato, con più esperienza, fresco di lotta all’ultimo giro con il colosso Mercedes, dominatrice della scena ibrida. Il secondo con la voglia rinnovata di lottare, con una vettura che finalmente sembra poterlo aiutare nell’assalto al titolo.
Le prime due gare ci hanno regalato lotte dure ma al tempo stesso rispettose. Siamo solo agli inizi e non possiamo sapere se questo limite di lealtà resterà inalterato: magari sì, magari, con l’avvicinarsi dell’obiettivo, no. Certo, dopo il disastro polemico del 2021 una lotta al limite ma corretta sarebbe uno spot prezioso per la nuova Formula 1. Ne abbiamo bisogno tutti e sarebbe un mondiale fantastico.
Intanto vediamo se il terzo indizio arriva. Anche se la Formula 1 sperava di vedere più monoposto lottare al vertice, sarebbe comunque una ventata di novità. Con una Rossa al vertice, poi, meglio ancora.
Immagine: ANSA
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