Meglio pensare al 2014?!

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 16 Maggio 2013 - 13:30
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Meglio pensare al 2014?!
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Alla fine la Pirelli ha ceduto. Dopo l’ostinazione iniziale a ritenere le sue gomme ‘idonee’ e scaricare il barile verso piloti e squadre, si è deciso di mettere mano alle coperture per renderle più sicure.

Le lamentele, d’altronde, cominciavano a fioccare un po’ da tutte le parti. E, come se non bastassero, i problemi tecnici che conosciamo hanno dato la mazzata finale a questo step di mescole.

Dal Canada si cambia. Si tornerà al kevlar al posto dell’acciaio. Si cercherà di rendere le coperture sicure come quelle dell’anno scorso, e di mantenerne le prestazioni pur allungandone la durata, così che gran premi da 4 pit stop non se ne vedano più.

Pirelli ha anche puntato il dito contro lo scarso numero di giornate di test e l’impossibilità di avere dati ben definiti per lo sviluppo delle nuove gomme.

Insomma, credo non ci sia molto da obiettare se dico che questo inizio 2013 è stato un disastro, sotto questo aspetto. Era iniziato male con le qualifiche in Australia, che hanno posto in evidenza la maledizione degli orari e dei problemi di queste vetture con la pioggia, oltre che l’inutilità delle gomme full wet. Di fatto, se piove troppo, non si va in pista.

Successivamente, già dalla Malesia, sono sorti i primi problemi di usura eccessiva delle gomme da asciutto. Inizialmente, Pirelli ha ricordato come anche l’anno scorso la situazione fosse identica. Le squadre dovevano trovare il bandolo della matassa, i test erano stati svolti con temperature più basse, e via dicendo.

Ma, piano piano, si è arrivati prima alla conclusione che il problema dell’usura non era un qualcosa di risolvibile come nella stagione passata. E, ad aggravare la situazione, i problemi di affidabilità delle coperture in Bahrain e in Spagna.

In conclusione, la decisione di Pirelli di porre fine alla pressione da parte di squadre e piloti.

Pertanto si cambia.

Tutti felici e contenti? Macchè. Fiumi di parole (cantavano la meteora Jalisse..) e di polemiche.

Perchè se da un lato c’è chi si è lamentato delle coperture a più riprese, c’è anche chi le coperture, a conti fatti, è riuscito a farle funzionare, o forse è meglio dire sopravvivere. E’ il caso della Lotus, vale a dire l’unica scuderia dalle prestazioni costanti e che, soprattutto, riesce a contenere l’usura delle Pirelli.

Boullier l’ha detto chiaro e tondo: “le gomme sono uguali per tutti”, come per dire “se voi non siete capaci di farle funzionare, fatti vostri”. E, dal suo punto di vista, ha ragione.

Infine, c’è il lato sicurezza. Per quanto le attuali gomme, in caso di danno, non esplodano rimanendo in pressione, non è comunque simpatico essere vittime di problemi di questo tipo, soprattutto a certe velocità.

Prendiamo il caso di Hamilton in Bahrain, in qualifica. Immaginate, anzichè sul dritto in mezzo al deserto, un problema del genere all’uscita del tunnel di Montecarlo, o nella compressione dell’Eau-Rouge a Spa.

Riassumendo tutte queste polemiche, mi viene da dire che, premesso che ognuno in F1 tira l’acqua esclusivamente al suo mulino, ognuno a suo modo ha ragione. Chi non era d’accordo con questo cambio perchè aveva ottenuto un buon bilanciamento della macchina, chi si lamentava perchè non duravano niente, chi ha tirato in ballo la sicurezza.

Ma cosa succederà dal Canada in poi? Non possiamo saperlo. La teoria del complotto vuole che le modifiche siano state richieste e ottenute dalla Red Bull viste le sue difficoltà sul passo gara. Il che stona con l’attuale primo posto in classifica di Vettel e le due vittorie collezionate fino ad ora. Seppur a 40 secondi, il campione in carica è arrivato quarto, e appena due settimane prima aveva dominato in Bahrain, lamentandosi comunque della durata delle coperture. Ogni gara, infatti, pare esser un discorso a sè, e in questo la situazione pare simile a quella del 2012.

I cambi di regolamento in corsa (seppur qui si parli di fornitura) non sono mai cosa gradita, perchè vanno ad influenzare gli equilibri (scarsi in questo caso) ottenuti fino a quel momento. E io credo che difficilmente le nuove coperture saranno identiche a quelle attuali in relazione alle squadre. Voglio dire, qualcosa cambierà, e le polemiche fioccheranno ancora, ancor più fragorose.

Cosa ne possiamo trarre? Che comunque vada, l’andamento di questo Campionato sarà influenzato da questo cambio. Qualcuno, evidentemente, cambierà l’aggettivo da “influenzato” a “falsato”. Soprattutto se le nuove gomme incideranno negativamente sulle prestazioni. Qualcuno invece ne trarrà beneficio. Per altri, potrebbe non cambiare nulla.

Personalmente, sono d’accordo con la modifica delle coperture. Ma esclusivamente per una questione di sicurezza. La Formula 1 ha impiegato anni per raggiungere uno standard elevatissimo. Mettere tutto in discussione per le gomme e a rischio l’incolumità dei piloti non ha senso, è illogico. Per quanto riguarda le prestazioni, sono d’accordo invece con Boullier. Le gomme sono uguali per tutti, e la Lotus è quella che aveva lavorato meglio fino ad ora, per quanto le mescole fossero burro al sole.

Senza la questione sicurezza in ballo, non avrei accettato di buon grado la modifica, per nulla. Ma davvero, quando si parla di sicurezza non si può più scherzare. Ovvio che il campionato ne risentirà, ma la colpa è di chi ha spinto dall’inizio per avere delle gomme da ‘show’, e non delle semplici, rotonde, gomme nere.

Indovinate chi?!

Forse è meglio pensare all’anno prossimo. Cambieranno talmente tanti fattori, che forse qualcuno avrà bisogno di tempo prima di rovinare ancora tutto.

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