Metto subito una cosa in chiaro; Max Verstappen è un crack, un fenomeno che ha portato sicuramente una ventata di entusiasmo e anche “mal di pancia” a tutto l’ambiente della Formula 1. Quello però che è successo in Messico, prima con Rosberg, poi con Vettel e anche con la stessa Red Bull ha innalzato il livello di guardia su Max.
Se questa fosse la F1 di 30 anni fa, non ci sarebbe nulla da dire perché in quel periodo manovre “alla Verstappen” erano all’ordine del giorno, anzi della gara, e nessuno aveva nulla da dire. Ma in questi anni tutto è cambiato ed è andato in una direzione più da “scuola guida”. Questo può essere giusto o sbagliato, ma deve essere accettato sia da Verstappen (e non solo) e anche da chi segue questo sport.
La pista non può diventare un caos, e le regole se ci sono vanno rispettate e accettate. Sicuramente la Formula 1 sotto questo aspetto deve rivedere il significato della parola “coerenza” perché con certe decisioni ha portato più casino che benefici, ma serve un reset da parte di tutti.
Verstappen ha una carriera davanti a sé da predestinato, a cui serve solo un po’ di maturità in più per il salto di qualità.
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.