Max e Honda godono. E non solo loro

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
1 Luglio 2019 - 20:09
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6 Agosto 2006, 30 Giugno 2019 sono le date che in casa Honda resteranno impresse per sempre. Tredici anni di abbandoni, delusioni, polemiche e guasti meccanici dall’ultimo successo del motore giapponese a Budapest 2006 con Jenson Button, quando il campione del mondo conquistò anche la sua prima vittoria in carriera.

Avevo scritto qualche giorno fa che Max Verstappen è il vero “boost” di questa Red Bull Honda. Sicuramente in Giappone il lavoro di sviluppo del propulsore, soprattutto in termini di affidabilità rispetto ai quattro anni precedenti, è evidente, mentre in termini di prestazione pura qualcosa deve essere ancora fatto. Nonostante questo – anche se ripeto ad Honda vanno fatti i complimenti – ieri Verstappen ha confermato di essere uno dei talenti più cristallini della storia di questo sport. Ha fatto tutto lui, con un errore in partenza che poteva negargli ogni chance per il successo ed una rimonta furiosa fino al sorpasso su Charles Leclerc – da pilota d’altri tempi – che ovviamente ha scatenato le “solite” polemiche che riguardano il fenomeno olandese in questi casi.

È puro godimento quello a cui abbiamo assistito nel GP d’Austria, con la marea “orange” a sostenere la sua rockstar in massa, con Honda che finalmente ha “chiuso” un vortice negativo in cui era entrata 13 anni fa e con Verstappen che ha messo a tacere tutti, ma proprio tutti quelli che lo ritengono solo un pilota scorretto e pasticcione. Ieri è stata scritta una pagina di storia e in futuro ce ne saranno altre.

Immagine: Twitter/Max Verstappen

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