Se i tuoi genitori ti hanno chiamato Maverick, nella vita non puoi e non potrai mai essere uno banale. E se poi vinci un titolo della Moto3 a 18 anni, e nel tuo primo anno in MotoGp dimostri di essere un “grande” che può stare con i “grandi” di questo sport, allora sei definitivamente un fenomeno.
Maverick Vinales lo è e la gara di Phillip Island lo ha definitivamente consacrato. Un week-end sempre là davanti, con un 6° posto finale ottenuto lottando con gente del calibro di Pedrosa e Crutchlow.
La sua stagione da “rookie”, con una moto completamente nuova come la Suzuki, ne sta mettendo in luce le qualità: oltre che di pilota veloce e regolare, anche di collaudatore che a 20 anni non è semplice trovare. Non a caso il team HRC ufficiale avrebbe, il condizionale è d’obbligo, chiesto a Suzuki informazioni su Vinales per ingaggiarlo eventualmente al posto di Pedrosa tra qualche stagione.
Io credo che Maverick sia il pilota del “futuro”, che può lottare con i vari Marquez e Lorenzo nei prossimi anni. Sarà importante che Suzuki continui il lavoro, già ottimo, di sviluppo sulla propria moto nel 2016, cercando di dare qualche cavallo in più sia a Vinales che ad Espargarò. Se ci riuscirà, sicuramente Mav è già pronto, per lottare per il podio e chissà anche per qualche vittoria.
(Immagine: Maverick Vinales Facebook Page)
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