Márquez forza cinque, un futuro da record?

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
16 Ottobre 2016 - 15:30
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Non ha ancora compiuto 24 anni ed è cinque volte Campione del mondo.

2010, 2012, 2013, 2014, 2016. Il primo in 125, poi Moto2, infine i tre (con quello di questa mattina) in MotoGP, conditi da quello all’esordio. Per MM93 potrebbe bastare una parola: fenomeno. E Marc lo è senza ombra di dubbio. Ma non ci si può ridurre a questo, perché oltre ai risultati è la crescita mentale, aiutata dall’esperienza che piano piano aiuta l’irruenza giovanile, a spaventare più di ogni altra cosa.

Perché questo, il terzo, è il titolo della ragione. Conquistato in una stagione nella quale ha imparato a limitare la straripante velocità che l’ha sempre contraddistinto, aiutandolo anche ad accontentarsi, a non cercare sempre e solo il bersaglio di tappa ma a guardare più lontano, a quello più grosso.

La maturità che ormai pervade questo ragazzo è spaventosa e spaventa. Ha fatto tesoro della stagione passata, nella quale cercando di sopperire ai limiti di una moto poco comprensiva, (soprattutto nella prima parte di stagione), è caduto più volte. Ha fatto anche tesoro, secondo me, di quanto successo alla fine dell’anno, del clima che si era creato, delle polemiche, degli sguardi in cagnesco. Tutto sommato resto della mia idea, ma non è la sede per parlarne.

Marc ha messo insieme i pezzi del mosaico e ha completato una stagione sostanzialmente perfetta. Sempre al traguardo, a punti anche dopo lo scivolone di Le Mans. Una costanza meravigliosa se confrontata con i quattro ritiri di Rossi, con il quale ha invertito il trend stagionale rispetto alla scorsa stagione. Valentino ha sul groppone quattro zeri pesantissimi nell’anno in cui ha mostrato la competitività maggiore dal suo ritorno in Yamaha. Per assurdo, nel 2015 si era mostrato il più lento dei tre in lotta per il titolo facendo però della costanza il suo punto forte (nessun ritiro, quasi sempre a podio). Il passaggio alle Michelin, amabilmente sventolato come aiutino da qualche detrattore PRO, gli è stato deleterio portandolo all’errore in tutte le occasioni nelle quali è caduto, stamattina compresa. La magra consolazione, per questo 2016, è giocarsi il secondo posto nel mondiale contro Lorenzo. Che poi, a 37 anni suonati, ci può anche stare.

Proprio Lorenzo potrebbe aprire le strade a Márquez per un futuro all’insegna dei record. Stante il fatto che Rossi non è ormai più eterno (e secondo me la chance del 2015 è stata l’ultima), il passaggio del maiorchino in Ducati, se questa non dovesse essere al top come in questa stagione, potrebbe permettere al #93 di inanellare successi a catena e portarlo a numeri ineguagliabili. Resto convinto del fatto che a 37 anni difficilmente lo vedremo ancora in pista, perché la precocità con la quale questi ragazzi arrivano al top è sconcertante (vedasi Verstappen in F1) mentre la longevità di Rossi ad alto livello è cosa più unica che rara. Ma Marc ha appunto, dalla sua, il tempo. A 24 anni da compiere ha già 5 titoli in tasca (VR aveva un anno in più alla conquista del suo 5° alloro), e niente mi distrae dal pensiero che lo spagnolo, se supportato da una Honda che ricordo essere sempre al top, aggiungerà ancora numeri al suo palmares.

Prepariamoci, quindi. Perché la Márquez Story, qui, è solo cominciata.

Immagine di copertina: MM93 Twitter

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