Marko e Webber, poco amore nell’aria

F1
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Gennaio 2013 - 13:30
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Al di là di quelle che sono le dinamiche di una squadra di F1, ci sono delle situazioni che faccio ancora fatica a comprendere. Forse è perchè non navigo nell’ambiente, ma qualcuno mi dovrebbe qualche spiegazione.

Non è da ieri che Helmut Marko, il capo ‘non’ padrone di casa Red Bull, non le manda a dire in modo non troppo diplomatico a Mark Webber, suo pilota dalla stagione 2007 e ancora sotto lo stesso tetto per il settimo anno di fila.

Non capisco questo continuo martellare tramite i media ribadendo ad ogni occasione che Webber non è altro che un numero due e deve fare da spalla a Sebastian Vettel. Certo, la differenza tra i due è evidente, forse lo è più di quando hanno iniziato a correre insieme nel 2009 causa maturazione in corso di Seb. Eppure non mi pare un bel comportamento quello di Marko nei confronti dell’australiano. Che tutto mi pare tranne una carogna, tra l’altro.

Capisco anche la necessità di tutelare il pupillo Vettel. Credo, però, prima di tutto, che Sebastian non abbia bisogno di un avvocato difensore in pista (l’ha dimostrato) così come credo che non facciano bene anche alla sua immagine queste continue dichiarazioni che, per alcuni, potrebbero sembrare un modo per non ostacolargli troppo la strada in caso di problemi tra i due piloti.

D’altra parte, però, è anche vero che Webber ha accettato di buon grado il rinnovo per un altro anno, ben sapendo quale sia la situazione in casa Red Bull. E non è la prima volta. Quindi, se da una parte non è corretto l’atteggiamento di Marko, che indirettamente può andare ad influire anche nelle prestazioni del pilota, dall’altra c’è comunque l’accettazione da parte del driver a sottostare a certe dichiarazioni.

Insomma, sai che la situazione è questa, sai che sei ‘obbligato’ a fare la spalla nonostante tu abbia sfiorato il Mondiale una volta. Per come la vedo io, la soluzione è cercare altrove. Certo, non è facile. Mclaren, Ferrari, Mercedes e Lotus sono state coperte, ma almeno il tentativo sarebbe stato utile per capire se c’era la possibilità di trovare una soluzione più tranquilla.

Immagino anche che sia difficile guardarsi altrove quando la Red Bull è la squadra numero uno e ti mette a disposizione una vettura come quella delle ultime stagioni. Da qui, quindi, ecco il dilemma nel quale Webber si è infilato per l’ennesimo anno. Vale a dire la possibilità di guidare, probabilmente, la miglior vettura del lotto, dovendo però sopportare l’odioso ritornello di Marko che pare ricattare Mark in poche parole, della serie “Sì, ti diamo la macchina top, ma non pestare i piedi a Sebastian perchè per noi sei il numero due”.

Il gioco vale la candela? Sarebbe stato meglio mollare e cercare fiducia altrove come prima guida, o è meglio restare ancorato al sedile più veloce ma sopportare la voce grossa del padrone?

A me non piace stare ai ricatti, ho sempre preferito la via alternativa. Ma ognuno la pensa a modo suo, e probabilmente così è anche per Mark. Gli auguro giusto di completare una stagione al top. E, magari, di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

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4 Commenti su “Marko e Webber, poco amore nell’aria”
pollux dice:

Indubbiamente marko ha dei modi sbagliati e inopportuni e la maggior parte delle volte non condivido assolutamente, però webber non é esattamente un buon compagno di squadra e mi riferisco a qualche manovra di troppo a discapito di vettel a fine stagione. Mi ricorda un po’ l’irvine o il barrichello in epoca schumi.

Dariok dice:

le alternative erano di andare a fare la seconda guida altrove, in fondo sarebbe risultato inferiore ad Alonso, Hamilton (e forse anche Button), Raikkonnen (ed a Grosjean forse pure), insomma, nessuno dei top team lo avrebbe preso per metterlo alla pari con le punte di diamante, imho. Da qui ad andare in squadre da metà schieramento meglio la Red Bull di Newey

stefff dice:

Queste continue dichiarazioni di Marko non fanno bene a nessuno
a lui stesso per la sua reputazione (vabbè)
al diretto interessato (delle critiche, ovviamente)
al team, in quanto sui giornali quando le dichiarazioni vengono riportate si tende a mettere in risalto la parola Red Bull, piuttosto che Helmut Marko

massj dice:

beh in estate ha avuto l’offerta dalla Ferrari e l’ha rifiutata. E’ l’unica offerta che la Ferrari ha veramente fatto a un altro pilota per sostituire Massa. Il treno passa una volta sola. Poi magari l’anno prossimo diventa campione con la RB e zittisce tutti.

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