Brembo

Malesia 2013: Mclaren, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 24 Marzo 2013 - 17:15
Tempo di lettura: 3 minuti
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Malesia 2013: Mclaren, bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto
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Come giudicare la gara della Mclaren? Dal punto di vista del risultato finale o da quello che si è visto in pista?

Parlando di risultato, il nono posto di Sergio Perez e il ritiro di Jenson Button non sono certo il finale degno di una scuderia di nome Mclaren. E’ evidente che non basti, che non sia il target che non si possano tollarare errori e problemi ai box come quello che ha bloccato Button in mezzo alla corsia dei Box. Se aggiungiamo il nono posto di Jenson e l’undicesimo di Sergio a Melbourne, la situazione è più che critica. Da questo punto di vista, il bicchiere è completamente vuoto.

Parlando di prestazione pura, al netto del risultato, ci sono stati dei miglioramenti rispetto a Melbourne. Jenson, dopo una qualifica non esaltante, stava agguantando con le unghie e con i denti un quinto posto prezioso. E, tempi alla mano, non era nemmeno troppo distante da chi era di fronte a lui.

Come già detto, Sepang è pista seria, e se vogliamo questo può essere considerato come test più attendibile, rispetto a Melbourne. E da qui la Mclaren deve ripartire per capire cosa non funziona ancora sulla MP4/28. Logicamente c’è da recuperare, e tanto, perchè il gap dovuto all’adozione della nuova sospensione pull-rod pare essere abbastanza ampio.

Questione piloti. Non è facile l’inizio per Sergio Perez. Con l’approdo in Mclaren, pensava di poter lottare da subito per le posizioni che contano. Non aveva però considerato il fatto che la nuova sospensione avrebbe richiesto tempo per essere messa a punto. Da qui, i risultati personali non sono cambiati. Anzi, un anno fa Perez arrivava secondo proprio a Sepang, dietro Fernando Alonso. Insomma, ci vuole un po’ di pazienza per il giovane messicano.

Jenson Button lo conosciamo. Mai spettacolare ma sempre concreto. Ha sulle spalle, dopo la partenza di Hamilton, lo sviluppo della vettura. Oggi stava gestendo la situazione a meraviglia, prima del problema tecnico ai box che l’ha messo fuori causa. Ed è un peccato, perchè dopo un weekend no come quello australiano un quinto posto avrebbe dato una spinta al morale di tutti in casa Mclaren. Con 3 settimane di sosta per preparare il prossimo appuntamento in Cina, qualche punto sarebbe stato sicuramente graditissimo.

Da una parte, quindi, se i risultati gettano a terra la Mclaren, la prestazione pura stringe, di nascosto, l’occhiolino a Woking. In queste tre settimane ci sarà tempo per riflettere, analizzare i dati dei primi due weekend e capire come settare al meglio la sospensione anteriore.

Insomma, è una questione di feeling.

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