Ma la colpa è di chi o del nome che sbaglia?

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
29 Aprile 2018 - 17:51
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C’è un precedente che mi hanno fatto tornare in mente a fine gara riguardo quanto successo tra Verstappen e Ricciardo a Baku.

Siamo nel 2012, Gran Premio di Spagna. Schumi segue Bruno Senna sul rettilineo principale, apre il DRS, si avvicina. Bruno si sposta prima a destra e poi a sinistra e Michael lo centra buttando fuori entrambi. Praticamente quello che è successo oggi.

A fine gara si sprecano gli insulti nei confronti di Michael, quello che ormai è vecchio e decrepito, non sa frenare, non sa sorpassare, etc etc etc. Nessuno tiene conto dei due movimenti in difesa di Bruno, quello che conta è che “chi tampona ha torto”. Le lamentele di Michael sul doppio spostamento e sulla frenata leggermente anticipata vengono bollate come stronzate. La direzione gara ci mette il carico da 90 e gli rifila 5 posizioni di penalità per la gara successiva, Monaco. Quella della pole, esatto.

Ci si mette il cuore in pace ma resta il dubbio. A Monza, mesi dopo, parlando con Bruno, lui mi dice semplicemente “ha frenato troppo tardi”. Chiusa lì.

Ve lo ripropongo, giusto per, con i fotogrammi che certificano i due spostamenti di Bruno. Questo indipendentemente dal fatto che i regolamenti fuffa sulle difese siano stati introdotti prima o dopo, sia chiaro.

Cosa succede oggi? Che Ricciardo arriva a tuono “grazie” al DRS (e qui c’è un discorso a parte da fare sulla pericolosità di questa idiozia), si sposta prima alla destra di Max che chiude e poi si getta a sinistra, con Max che accenna di tornare verso l’interno. Ormai entrambi sono in frenata e Daniel fa centro sul diffusore del compagno.

La stessa identica situazione di Barcellona. E la colpa di chi è? Di Verstappen. Ok. Bene.

Allora a questo punto, signori, alzo le mani. Io di essere preso per il culo ne ho anche abbastanza. La colpa qui si dà a chi effettivamente sbaglia o al nome che sbaglia? Perché inizio ad avere il sospetto che ci sia, tra azione e giudizio, un mediatore misterioso che altera le situazioni in base ai piloti coinvolti. Io non posso concepire che due situazioni identiche possano essere giudicate in modo diametralmente opposto. Se ai tempi fu colpa di Michael, oggi DEVE essere colpa di Ricciardo. Per coerenza. Se oggi non è colpa di Ricciardo, allora non doveva essere colpa di Michael. È semplice, lineare, coerente.

Che poi il concetto di colpa è una roba che si è inasprita solo ultimamente. Si cerca a tutti i costi il colpevole perché bisogna fare polemica, polemica e polemica ancora. In quanto successo oggi io credo che Daniel non avrebbe chiuso la prima curva anche se fosse riuscito a sfilare all’interno di Max, perché era effettivamente tanto, troppo più veloce rispetto al compagno. Sì, credo abbia sbagliato da parte sua il punto di frenata. Ma quello che io non mi rassegno a capire è perché non ci debba essere coerenza nelle decisioni, nei giudizi. Quello che io chiedo è che si dica chiaro e tondo come le situazioni devono essere gestite e che si gestiscano e giudichino soprattutto con coerenza.

Perché se un episodio deve essere giudicato pubblicamente dando a prescindere la colpa, non se ne esce. E mi spiace, ma dato che ormai ho imparato a pensar male, ho il tremendo sospetto che a parti invertite, con Ricciardo davanti e Verstappen dietro, le opinioni sarebbero altrettanto invertite e l’eventuale doppio movimento di Daniel non sarebbe stato considerato tanto quanto la staccata troppo profonda di Max, per la logica del “chi tampona ha torto” usata nel 2012 in Spagna.

Insomma, sì. Sono convinto che ci sia del pregiudizio. Da sempre, forse, ma quando vedo due episodi identici giudicati in modo opposto me ne convinco ancora di più. E nessuno me lo toglierà dalla testa.

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