A Kimi Raikkonen, tutto sommato, devo un ringraziamento. Orfano di Schumi dopo il primo ritiro con la Ferrari, quando ancora scrivere non era nei meandri della mia mente, è stato lui a tenere a galla la mia passione per la Formula 1. Quando ho sentito il pavimento crollare sotto i piedi ci ha pensato lui, con quel mondiale ancora oggi incredibile, a tenermi su. Se sono qui adesso è anche grazie a questo finlandese che non ha mai cambiato il suo modo di essere se stesso, la cosa più difficile nella vita.
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