Libri | Recensione di “F1 Backstage”, la carriera in F1 (e non solo) di Riccardo Patrese. Un piacevole tuffo nel passato

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 22 Ottobre 2024 - 13:00
Tempo di lettura: 3 minuti
Libri | Recensione di “F1 Backstage”, la carriera in F1 (e non solo) di Riccardo Patrese. Un piacevole tuffo nel passato
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A cavallo tra anni ’70, ’80 e ’90, la storia di uno dei piloti italiani più famosi del Circus e non solo

Se dovessi trovare un aggettivo per “F1 Backstage – Storie di uomini in corsa”, il libro di Riccardo Patrese (scritto con Giorgio Terruzzi ed edito da Rizzoli) questo sarebbe “sincero”. Cosa non da poco, in un mondo nel quale l’autocelebrazione la fa da padrona così come l’esaltazione dell’io con l’aiuto di filtri e hashtag.

Il libro, che scorre rapidamente, ripercorre la carriera del pilota padovano, a cavallo tra tre decenni: anni ’70, ’80, ’90. Il piatto principale è ovviamente la Formula 1, ma non manca la parentesi in Lancia con mostri come la Beta Montecarlo. Passando di anno in anno, partendo dal 1977 ed arrivando al 1993, ci si rende conto di come la carriera di Patrese nel Circus sia stata “accompagnata” da nomi che fanno paura. Lauda, Peterson, Andretti, Hunt, Prost, Piquet, Senna, De Angelis, Mansell, Schumacher per ricordare quelli più altisonanti.

Tutto questo non fa che rendere ancora più onore a Patrese, capace di districarsi e fare la sua parte in un contesto storico condito da una concentrazione di fenomeni di tutto rispetto; con la capacità e la tenacia di far fronte a sliding doors e momenti difficili, come le accuse ripetute (anche da parte di colleghi) per aver causato l’incidente di Ronnie Peterson a Monza nel 1978. Un trauma alla sua seconda stagione in F1.

Quando dico che l’aggettivo giusto per questo libro è sincero, è perché Patrese affronta il passato senza troppi fronzoli o sovrastrutture. Non c’è la necessità di rivalutare a posteriori questo o quel personaggio solo per il tempo passato o per l’incessante scorrere della vita: discussioni e screzi vengono raccontati mantenendo il proprio pensiero, non senza qualche stoccatina.

Non mancano aneddoti dietro le quinte del mondo del Circus, particolari magari non noti agli appassionati più recenti che rendono un’idea più completa di un mondo molto diverso da quello di oggi. Fanno riflettere le retrospettive su due grandi del Circus, Ayrton Senna e Michael Schumacher, visti da vicino da Patrese e raccontati in una veste più umana e meno pubblica.

Il Patrese che emerge da questo libro è un uomo che si racconta per la il suo spirito competitivo, per la tenacia mostrata in alcuni momenti decisivi ed anche per le sue insicurezze. Un uomo, oggi, contraddistinto dalla piena consapevolezza di aver vissuto una carriera lunga ed appagante, da “sopravvissuto” come dice lui stesso, alla luce degli avvenimenti e dalle tragedie che hanno condizionato il periodo storico nel quale ha corso.

In conclusione: “F1 Backstage”, per chi ha vissuto quel periodo storico, è un tuffo nel passato e tra i ricordi. Per chi si è avvicinato da poco alla F1 è una lettura utile per avere un background di un mondo diametralmente opposto a quello odierno, caratterizzato da nomi e vicende leggendarie.

Un libro da leggere, senza dubbio.

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