Mi ha fatto sorridere l’accenno al sottosterzo di Hamilton nello spiegare il contatto alla prima curva con Rosberg. Ha fatto ridere tantissimo Jacques Villeneuve quando Toto Wolff ha parlato dello stesso problema, e credo che un po’ tutti quando l’abbiamo sentito abbiamo pensato la stessa cosa: che paraculo.
In quello che è stato nient’altro che un contatto (è giusto precisarlo) dovuto al voler marcare il territorio per primo, credo che non sarebbe stato poi male sentir dire a Lewis che aveva fatto ciò che ognuno avrebbe fatto per difendere una posizione in pericolo, soprattutto dopo essere partito ancora una volta malissimo: spingere il compagno, ovvero l’avversario per il mondiale, in zona innocua. Sì perché Lewis, ancora una volta, aveva quasi perso la posizione a favore di Nico, prima di pensare di riconquistarla a modo suo, ovvero allargando quanto necessario per rendere inutile l’attacco del compagno, costretto poi a perdere posizioni e alla gara che abbiamo visto.
Pur ribadendo la regolarità della manovra, voglio però far notare una cosa, ovvero la differenza di atteggiamento dei protagonisti in base a colui che subisce la manovra. Quando è Lewis a subire si aprono dibattiti su complotti, ipotesi di lasciare la Mercedes, introspezioni, misticismi e affini. Quando è Nico a pagare le conseguenze, sembra quasi che tutto rientri nella normalità, una normalità che vede Lewis come campione affermato e Nico come quello preposto a pagare dazio a prescindere. E’ una mia sensazione, questa, sia chiaro.
La situazione Mercedes rimane comunque di difficile interpretazione. Nico ha vinto le prime quattro gare correndo senza sbavature e contando sugli errori di Lewis in partenza (praticamente sempre), sui suoi problemi tecnici in qualifica e sulla strategia Ferrari sballata a Melbourne. Lewis ha vinto le sue due grazie a due pasticci ai box: quello Red Bull a Montecarlo (decisivo) e quello Ferrari ieri, che gli avrebbe reso la vita molto più difficile.
Sebbene ora la bilancia penda dalla parte di Lewis visti i 50 punti nelle ultime due settimane, è facile dire ora che è lui il favorito per il titolo. Quello che ho anche notato, esattamente come dopo Spa 2014, è stato l’istantaneo sonno di Rosberg, che a Montecarlo ha dovuto addirittura lasciar strada al suo avversario per il titolo dopo il disastro di Barcellona.
Lewis è il più veloce ma il più falloso dei due. In condizioni normali è più veloce di Nico, anche se non di molto. Sicuramente non potrà continuare a sbagliare partenze: se una volta il recupero in extremis gli è andato bene, alla seconda non sono sicuro che Nico si lascerà spingere ancora all’esterno.
Ci aspettano altri round, ne sono sicuro.
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