Lewis, il fumo, i fantasmi, un destino ancora da scrivere

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
2 Ottobre 2016 - 12:20
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40° giro del Gran Premio della Malesia 2016. Ti chiami Lewis Hamilton, sei il campione del mondo in carica, stai vincendo il Gran Premio in controllo e il tuo compagno, azzoppato in partenza e rispedito in fondo da un inaspettatamente alleato Vettel, è dietro, perde punti, tornerà dietro in classifica.

Insomma, si configura la giornata ideale per rimettere a posto le cose: perché la tua regola prevede di essere sempre davanti, baciato da Dio, nel mito di Ayrton, imprendibile, intangibile nella sua leggenda.

Poi è un attimo: fumo. Non è nebbia, tanto meno calura. Fumo denso, bianco, fiamme. L’occasione sfugge, si trasforma in disfatta. Le mani sul casco, mentre le Red Bull sfilano, soprattutto mentre l’altro, l’innominabile, sfila.

Scendi, t’incazzi, pensi che Vettel si ti ha aiutato ma forse poteva farlo meglio. Torni ai box col casco in testa, esci a salutare i fan dal box, sorridi ma dopo la Mercedes sei tu che fumi, dalle orecchie. Non ci vedi più, dici che qualcosa o qualcuno questo titolo non vuole fartelo vincere, alludi al fatto che su otto motori tedeschi solo il tuo s’è fermato.

È qui che caschi ancora nel tranello, Lewis: quello di crederti vittima di un complotto mistico, un gigantesco disegno che vuole premiare il tuo compagno, un destino già segnato che vuole vederti soccombere, non raggiungere quella 50a vittoria che aspetti da tanto, non vincere il quarto titolo.

No Lewis, così non va, è vero. Ma non va per te: perché se invece di pensare solo ai flussi negativi intorno al tuo mondo ti concentrassi per trasformare tutto questo in tensione positiva, faresti prima di tutto un favore a te stesso, e daresti un’immagine migliore di te a chi, come me, ti segue da fuori. Nella vita di un campione ci sono momenti alti e momenti bassi. Quello di oggi, per te, è bassissimo e me ne dispiace perché la gara era tua, ma se sei un Campione, di quelli con la ‘C’ maiuscola, i complotti devono restare altrove. 10 anni fa un motore mandava in fumo del tutto i sogni mondiali di uno Schumi già a quota 7. E lui reagì sorridente salutando e abbracciando i suoi meccanici.

Questo, da te, ci si aspetta. Cancellare i fantasmi, smetterla di sentirti il Calimero o il Paperino della situazione e pigiare su quel fottuto pedale destro, perché quando lo fai si vede eccome. Il destino non è solo quello che viene scritto per noi, è anche quello che siamo noi stessi a scrivere. Vincere è bello ma non sempre accade, perdere è molto più istruttivo se lo si fa accettando la sconfitta senza vedere ombre intorno a sé.

Come on Lewis, see you in Japan.

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22 Commenti su “Lewis, il fumo, i fantasmi, un destino ancora da scrivere”
Annalisa Stenech dice:

Io non scomoderei RE Schumy….insomma diciamo che la differenza tra i due e davvero abissale

GiuseppeRuffolo dice:

“Non ci vedi più, dici che qualcosa o qualcuno questo titolo non vuole fartelo vincere, alludi al fatto che su otto motori tedeschi solo il tuo s’è fermato.
È qui che caschi ancora nel tranello, Lewis: quello di crederti vittima di un complotto mistico, un gigantesco disegno che vuole premiare il tuo compagno, un destino già segnato che vuole vederti soccombere, non raggiungere quella 50a vittoria che aspetti da tanto, non vincere il quarto titolo.”

mi ricorda Sepang 2015 Motogp

Danilo Rubot dice:

Campione per me vuol dire essere sportivo….in quell’epoca noiosissima della F1 l’unico campione è stato Hakkinen che non si è mai macchiato di scorrettezze in pista. Su cosa siano le scorrettezze chiedere a Hill, Villeneuve ecc.

Francesco Ferraro dice:

Solo il tennista N°1 al mondo 😉

Nunzio Faranda dice:

Io non ho detto che non sia forte e un bravo pilota ma parla troppo nel 2014 a Rosberg ti ricordi cosa è successo e non parla lui subito non mi vogliono far vincere il mondiale e un viziato ricordi il re della f1 che ha perso il suo 8 titolo per causa che ha fuso il motore e dopo gli hanno pure bucato una gomma e ne ha persi più di uno ha causa della Ferrari ma è andato ad abbracciare i suoi meccanici questo è essere un campione non contano solo i titoli

Andrea Pomella dice:

Ho capito solo il concetto, per il resto non so nemmeno chi sia…..

Francesco Ferraro dice:

Un po’ come Djokovic: quando vince è bravo lui, quando perde è colpa dell’angolo…

Mirko XiaoMi dice:

La democrazia dietro una scrivania ed un pc crea più disastri di Chernobyl. Peggio che Sky.

Aurora Cozzi dice:

Si possono vincere titoli mondiali, anche tanti, ma ciò può non fare di te un campione…quella è una storia che va aldilà delle vittorie, campioni lo si è nel cuore e nella passione

Danilo Rubot dice:

Certo, perché 21 gp vinti in mclaren, 1 titolo mondiale vinto ed un altro sfiorato non si ricordano, vero? …e la mclaren non era certo la miglior macchina o un “missile”. Capisco essere tifosi ferraristi ma un minino di obiettività non guasterebbe

Nunzio Faranda dice:

Barrichello era bravo era schiumi che era di un altro pianeta vedi i sorpassi che ha fatto Barrichello Hamilton e bravo nulla togliere ma ha un missile superiore ma superiore ha tutti e le sta prendendo anche dal suo compagno di scuderia quindi è bravo ma vedremo in futuro quando avrà un auto normale se farà la differenza poi sono punti di vista

Danilo Rubot dice:

Beh se pensi che Barrichello sia superiore ad Hamilton non perdo nemmeno tempo a provare a risponderti

Mirko XiaoMi dice:

Eh ma Schumi non avrebbe mai scritto su Facebook i propri sentimenti!!1!1! Schumi unico vero campione.

Nunzio Faranda dice:

Pensi che Barrichello sia inferiore ad Hamilton caro mio senza macchina solo schiumacher ha fatto la differenza gli altri con i missili sono bravi ma senza quelli non fanno niente tipo Alonso che ormai si fa le passeggiate

Danilo Rubot dice:

I compagni di Schumacher sono stati Irvine e Barrichello….quelli di Hamilton, Alonso e Rosberg…le conclusioni le lascio a chi ha un minino di obiettività

Andrea Grillo dice:

Leggo insulti pesanti al team.

Mirko XiaoMi dice:

Qui ha salutato e ringraziato i meccanici. Mi dispiace per chi si aspettasse una grigliata o una giornata della memoria. Può aver detto quello che gli pare, la frustrazione è lecita nel dopo gara, ma nelle sue frasi non ha attaccato i meccanici o sbaglio?

Franx Peenk JeKo dice:

E lui ti ha controrisposto con le dichiarazioni di Hamilton rilasciate alla stampa dopo la bella foto di rito per il reparto PR della Mercedes.
Se vai a fare il compagnone con i meccanici e poi insinui che la tua stessa squadra (Di cui quei meccanici fanno parte) sta complottando contro di te, o sei un povero fesso o un ipocrita.
Schumacher ha dominato come un campione e ha perso come un Signore. Hamilton sa vincere, ma non sa perdere.

Mirko XiaoMi dice:

La foto con cui ho risposto era in riferimento alla frase “10 anni fa un motore mandava in fumo del tutto i sogni mondiali di uno Schumi già a quota 7. E lui reagì sorridente salutando e abbracciando i suoi meccanici”.

Andrea Pomella dice:

Schumacher era di un’altro pianeta… come pilota e anche caratterialmente… lui non accetta perdere…. esiste solo la vittoria… per il resto le colpe sono altrui… in questo caso di mercedes…. come se il suo motore fosse differente….. non mi è mai piaciuto, mai mi piacerà…. assomiglia troppo a Alonso e Verstappen…. i campioni, quelli veri, senza scomodare il Kaiser che ne è il RE…. sono altri…. sono anche campioni di umiltà…. e i tre sopracitati non la hanno nemmeno in fondo alle scarpe…..

Mirko XiaoMi dice:
Paolo Cerini dice:

Schumi era un grande anche nelle avversità. Unico!

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