Leclerc – Verstappen è la sfida che la F1 merita: inaspettatamente leale (per ora), dalla chimica straordinaria

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
26 Luglio 2022 - 16:53
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Se c’è una cosa che la nuova generazione della F1 ci ha regalato con i nuovi regolamenti è la sfida tra Leclerc e Verstappen, che da qualche anno stavamo aspettando e che, per un motivo o per l’altro, era sempre stata rimandata.

Quella tra Leclerc e Verstappen è una lotta che si era solo sfiorata in alcune sporadiche occasioni, tra l’altro senza esclusione di colpi. E forse, proprio per questo, l’attesa per questo scontro era altissima. Nel 2019, l’unica stagione nella quale i due avevano avuto modo di trovarsi fianco a fianco, si era già capito che tra i due c’era “chimica” e potenziale esplosività nei duelli corpo a corpo. Nel 2018 Charles era debuttante in Sauber, nel 2020 e 2021 la Red Bull era troppo veloce per una Rossa in standby, con gli occhi già puntati al 2022.

Ed ora eccoci qui. Lasciamo stare per un momento il distacco in classifica, i ritiri e le prospettive future di questo mondiale. Pensando alle premesse del 2019 e ai trascorsi raccontati tra i due ai tempi dei kart, ero convinto che avremmo visto un altro tipo di duello rispetto a quello al quale stiamo assistendo; e ne sono piacevolmente sorpreso.

verstappen

Intendo dire che, dopo un 2021 al limite dell’insopportabilità tra intrusioni di Team Radio, Team Principal, Direzione Gara, polemiche, penalità e via dicendo, finalmente dopo tanti anni a parlare è solo la pista. Ed è quello che la Formula 1 e chi la segue merita. Dopo dodici gare sono stati almeno una decina i corpo a corpo tra Charles e Max al limite del contatto ma senza che questo sia mai avvenuto.

Non è detto che non succederà in futuro, soprattutto se i duelli si ripeteranno come immagino da qui in avanti. Per la legge dei grandi numeri, prima o poi è possibile che succeda. Ma la sensazione è che tra i due ci sia un rispetto diverso rispetto a quello che evidentemente mancava tra Max e Hamilton nel 2021, dove la differenza di età (13 anni) e di obiettivi (il primo titolo contro l’ottavo, quello della consacrazione definitiva) hanno fatto da miccia per episodi al limite ed anche oltre più di una volta.

Sarà il fatto di appartenere alla stessa generazione e di conoscersi sin da ragazzini, ma i duelli tra Max e Charles per quanto accesi stanno rimanendo per ora all’interno della lealtà e del rispetto, senza farci però mancare una tensione durante le qualifiche e in gara da tagliare col coltello. Domenica, a Le Castellet, l’errore di Leclerc ci ha tolto la possibilità di vedere una corsa tiratissima, con una Ferrari superiore sul passo e un Max costretto a rincorrere, come era già successo in Austria.

Ecco, proprio al Red Bull Ring il campione in carica ha dimostrato di aver quasi raggiunto la definitiva maturità. Tre o quattro anni fa – quando veniva pesantemente criticato – difficilmente avrebbe accettato tre sorpassi nell’arco della stessa gara da parte dello stesso pilota senza reagire. Solo in un’occasione Max ha tentato una difesa più concreta, ma senza esagerare e cosciente di non averne per ribattere. Qui gli anni di esperienza in più dell’olandese, esordiente tre stagioni prima del monegasco, si fanno sentire.

leclerc

Ripercorrendo la stagione mi vengono in mente i sorpassi e controsorpassi del Bahrain e dell’Arabia Saudita, le varie lotte in partenza e alle ripartenze delle Safety Car, fino appunto all’Austria. In Francia, nei primi 15 giri, Max si è attaccato al treno del DRS per restare al passo della Ferrari, ma senza rischiare oltremodo un sorpasso che sarebbe potuto finire male.

Al tempo stesso, la lotta decimo su decimo della prima parte di gara è proprio ciò di cui questo sport ha tremendamente bisogno. Perché se c’è una cosa, almeno una, che bisogna mantenere con forza come caposaldo di tutto questo grande baraccone, è proprio la parola della pista; con Leclerc e Verstappen nel ruolo di protagonisti fenomenali, per ora leali, che dopo tanto tempo ci tengono incollati allo schermo e ai tempi sul giro senza dover pensare alle sanzioni e alle lamentele via radio. Finalmente.

Immagine: ANSA

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