Il 4 gennaio del 1984 Bernie Ecclestone, boss della Brabham F1 e presidente della FOCA, con una lettera inviata da lui stesso a Ferrari e Renault ammise che il suo team aveva di fatto “barato”, con l’utilizzo della benzina irregolare nel 1983.
Un mondiale, quello di 37 anni fa, vinto da Nelson Piquet dopo un duello fenomenale contro Alain Prost e la Renault entrato nella storia per due motivi: il primo puramente tecnico, con la meravigliosa BT52 detta “freccia” per le sue forme appuntite, ennesima meraviglia uscita dalla matita di Gordon Murray; il secondo e probabilmente più importante è quello legato alla regolarità della benzina utilizzata per le gare.
Per voce dello stesso Bernie, la Brabham in quella stagione utilizzò una benzina con un numero di ottani superiore a quelli consentiti dal regolamento dell’epoca (102 RON). Una vera e propria ammissione di colpevolezza rivolta soprattutto a Renault e Ferrari, protagoniste insieme alla Brabham di quella stagione. Anche la FISA, comandata nel vero senso della parola in quel periodo da Jean-Marie Balestre, venne chiamata in causa e tolta da ogni responsabilità legata al caso della benzina irregolare. Infatti Balestre, dopo aver fatto riesaminare il carburante della Brabham all’istituto francese del petrolio che ne aveva confermato la regolarità, ribadì il verdetto della pista ma poi, non senza polemiche anche attraverso i media, accusò lo stesso istituto di aver sbagliato le rilevazione.
In effetti l’IFP sbagliò clamorosamente tutto, confondendo il coefficiente di riproducibilità e la tolleranza ammessa con un determinato valore di affidabilità. Un vero e proprio caos, che la Elf aveva anticipato dopo i rilievi fatti sulla Renault di Prost a Hockenheim così come la stessa Agip. Infatti gli ottani delle benzine di Arnoux e De Cesaris (Ferrari e Alfa Romeo) risultarono differenti dopo i controlli dell’IFP, cosa assolutamente impossibile tenendo conto che il carburante utilizzato era lo stesso.
Il regolamento tecnico del 1983 parlava specificatamente di “benzina commerciale” mentre dalle informazioni raccolte nel corso degli anni quella utilizzata dalla Brabham era tutto tranne che commerciale. Addirittura pare che il carburante fosse stato prodotto sulla base chimica di quello utilizzato per i razzi. Diversi piloti dell’epoca raccontarono che in scia alle vetture di Piquet e Patrese (e in alcuni casi anche alle Tyrrell) l’odore fosse diverso da quello “classico”. Le Brabham, molto probabilmente, utilizzarono la benzina non regolare dal GP di Germania. Questi sono i dati dell’epoca raccolti dopo i prelievi del carburante:
GP di Germania: 102,8 RON (Piquet 13°, Patrese 3°)
GP d’Italia: 102,8 RON (Piquet 1°, Patrese ritirato)
GP d’Europa: 102,5 RON (Piquet 1°, Patrese 7°)
GP del Sudafrica: 102,5 RON (Piquet 3°, Patrese 1°)
L’utilizzo di questo carburante così “esotico” permetteva al 4 cilindri BMW di aumentare la potenza (già mostruosa) ma soprattutto di evitare possibili rotture che all’epoca erano davvero molto frequenti.
Renault e Ferrari, anche per non andare a “rovinare” i rapporti con la FOCA di Ecclestone, decisero di non fare nessun tipo di reclamo e quel mondiale, che comunque Nelson Piquet per diversi motivi meritò di vincere, rimase alla Brabham e al pilota brasiliano.
Immagine di copertina: Formula1.com
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