Le grid girl sono oramai fuori moda?

Motorsport
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
7 Aprile 2015 - 13:45
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In un interessante articolo a cura di Graham Keilloh (qui trovate l’originale in versione integrale), è stato fatto notare che nel WEC (World Endurance Championship) non ci saranno più le grid girl a partire dal Gran Premio di Silverstone. Vi riportiamo qualche estratto, perché la riflessione sull’utilità di una figura ornamentale in griglia di partenza viene estesa anche alla F1. Vi riportiamo qualche estratto della riflessione.

Gerard Neveu, chief executive del WEC, ha dichiarato alla Reuters: “A partire da Silverstone, non ci saranno più le grid girl come in passato. Per me, quello è il passato. La condizione della donna ora è un po’ differente”.

Non ci è voluto molto per passare alla F1 e pensare al futuro delle equivalenti nella categoria, dato che le grid girl sono una presenza cospicua nella categoria. E per quanto non siano nascoste, compaiono più dei piloti stessi nella promozione e nella comunicazione dello sport. Un dibattito – a volte molto frenetico – a questo proposito si era già sviluppato sui social network, con un’analisi dei pro e dei contro del caso. 

La mossa di Neveu mi ha piuttosto colpito. Le grid girl sono una parte della F1 e del motorsport che non mi ha mai entusiasmato. E ha comunque a che fare con la visione dello sport ad ampio spettro. 

Mi colpisce per le cose sbagliate che trasmette – che la F1 è uno sport fuori moda, fermo agli anni ’70, dominato dai maschi e dai macho, dove il ruolo della donna è solamente quello di apparire carina; è un oggetto. E porta con sé il messaggio subliminale che una volta che l’aspetto fisico di una donna è svanito, non è più utile. Nel mondo moderno, non è un buon posto dove essere.

Altre entità altrove si sono lasciate alle spalle queste idee. Il principio crescente di uguaglianza – tra i generi – ha reso possibile tutto questo. La F1, invece, sembra insistere nell’essere isolata da questo punto di vista. 

In base a questo principio di uguaglianza, la F1 ha molte più donne al suo interno di quanto si possa pensare – spesso sono coinvolte nelle pubbliche relazioni o in ruoli di hospitality, o anche in ruoli mediatici. Inoltre, lo sport sta facendo uno sforzo cosciente nell’ottenere il coinvolgimento di più donne, e ce la sta facendo con successo.

Ingegneri donne, e altro personale tecnico e del management, sono diventati una presenza sempre più comune, così come i piloti donne. Tutto questo deve essere considerato un aspetto positivo dello sport. Dall’altro lato, è difficile dire quale impatto abbiano le grid girl su questi sforzi, oserei dire che non aiutano. […] Non c’è neanche una difesa pratica del ruolo. Sicuramente, un pilota di F1 può trovare il proprio posto in griglia senza che ci sia un pannello a segnalarlo, specialmente oggi che la monoposto è portata nella propria piazzola.

In più, ci sono molte altre alternative migliori per questo ruolo: un amico, o un familiare del pilota, o qualcun altro nel team; o anche i fan potrebbero prendere parte a questo ruolo, o anche qualcuno che sta promuovendo un’iniziativa benefica.

Come ha osservato Duncan Stephen su Twitter: ‘Tutti coloro che dicono che le grid girl sono parte della tradizione – per caso Jim Clark ne aveva una? O Fangio? Non è una figura tradizionale, ma un resto dei trasandati anni ’70. 

Nella comunicazione scelta dal WEC c’è anche quest’aspetto, l’enfatizzare ‘in griglia di partenza, crediamo che le macchine siano le vere bellezze’. […] Il che sicuramente è il cardine della questione – che le grid girl sono indicative di un’industria che è sulla difensiva; che non è sufficientemente sicura dell’attrattiva del proprio prodotto, e che sente il bisogno di appendersi a orpelli esteriori. 

[…] Bob Fernley della Force India aveva dichiarato, qualche anno fa: “Penso che la F1 – e sarò un dinosauro – è una celebrazione dell’eccesso. Abbiamo i motori più potenti, gli spettacoli migliori, le feste migliori e le ragazze più belle, e non dovremmo perdere tutto questo. Siamo uno spettacolo alla fine, e questo spettacolo va mantenuto”. 

[…] Tuttavia, le celebrazioni dell’eccesso non si sposano bene con questo periodo, ragione per cui la F1 e molti altri motorsport hanno voluto cambiare la propria proposta. E trattare le donne come una sola delizia per gli occhi non è molto appropriato. E di conseguenza, la figura della grid girl non è congruente con il modo in cui il mondo si sta muovendo, e la F1 non può continuare a esistere chiusa in una campana di vetro.

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2 Commenti su “Le grid girl sono oramai fuori moda?”
Rezz dice:

Trovo agghiacciante la mercificazione del corpo umano (maschile o femminile), quindi ben venga la messa al bando delle grid girl. Per quanto riguarda il discorso donne pilota il discorso è ben diverso.

Maria dice:

Scusate ma allora gente come la Jorda’ che è ai box solo a far figura?

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