Le 10 Pillole rinforzate del Gp di Corea 2013

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
7 Ottobre 2013 - 13:10
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Sabato sera, ore 22.10, sono andato a vedere ‘Rush’ al Cinema. 10 ore dopo, mi sono cimentato tra un occhio chiuso ed uno aperto nella visione del Gp di Corea. Sono passati 37 anni tra quella stagione (la ’76), quel mondo, e questo. E il mio commento, pur non essendo al mondo in quegli anni, è uno. Qualcosa dev’essere andato decisamente storto.

Queste Pillole saranno diverse dal solito, condizionate dal film di sabato. Che pur rimanendo tale (un film), ha dato idea di quello che era una volta la F1. E questa, di F1, a confronto, forse forse non si dovrebbe nemmeno chiamare in questo modo.

L’immagine di copertina è il simbolo di questo Gran Premio. I Trettrè, al Drive In (questo sì, che a tratti, me lo ricordo), erano famosi per un tormentone che facciamo nostro per questa situazione: “A me, me pare ‘na strunzata”!

Cosa dire d’altro? Niente. Il vincitore era palese e infatti hanno deciso di assegnare la vittoria ad una Jeep, tanto il Campionato è chiuso da Singapore. Il teatrino si protrarrà fino ad Interlagos. Speriamo quanto meno di vedere un po’ di azione.

Via alle Pillole:

1 – La F1 in Corea: anche qui mi piacerebbe chiamare in causa i Trettrè. Ma visto che voglio diversificare, questa volta la citazione è dedicata all’indimenticabile Ragioner Ugo Fantozzi, che commentava in questo modo la visione della Corazzata Potemkin, Kotiomkin o come si dice/scrive: “Una cagata pazzesca”. Ora, capisco che il mondo della F1 debba auto pubblicizzarsi, ma non mi si venga a dire che questa pista è ‘bella’. Ok il gusto soggettivo, ma oggettivamente questo è uno scempio. Soggettivamente, meglio non esprimermi. Attorno al circuito ci dissero nel 2010 che sarebbe sorta una città di cui nessuno ha probabilmente ancora visto i progetti, ci si corre una volta all’anno tanto che quando si torna ci si trovano i resti di 365 giorni prima. Se tanto mi dà tanto, la gomma di Perez l’anno prossimo sarà ancora in giro. Sempre che questa idiozia venga confermata. Ma conoscendo i piani alti, i soldoni sono talmente appetibili che ci si potrebbe tornare per altri 20 anni senza alcun problema. Poco importa se non ci va nessuno.

2 – I commissari coreani: Sarei curioso di sapere, una volta valutato, l’ammontare dei danni riportati dalla Red Bull di Mark Webber, negli interminabili secondi durante i quali la numero 2 è stata lasciata al suo destino tra le fiamme. Mi chiedo se non avessero mai visto il fuoco in vita loro e quindi siano rimasti affascinati dall’effetto speciale, o se semplicemente erano tutti sotto sotto tifosi avversari che non avendo altro modo per sfogarsi hanno goduto alla visione del nemico in fiamme.

3 – Sebastian Vettel: anche se sappiamo che la vittoria morale, alla Jeep, non la toglie nessuno, una pillola per il vincitore di gara ci deve stare. Anche se, effettivamente, ormai non c’è più niente da dire. Avevo pronosticato che da Singapore in poi avrebbe messo l’ottava marcia e così è stato. La Red Bull è formidabile, lui la sfrutta al 100%. Ormai non lo sopporta più nessuno tra i tifosi Ferrari che lo vedono un po’ come la luce per un vampiro, ma è anche comprensibile se si pensa che il Mondiale non arriva dal 2007 e che questo ragazzino di 26 anni fa il bello e il cattivo tempo almeno da 5 stagioni. Insomma, se ne hanno un po’ le pelotas piene. Per questo suggerisco cambio rapido di casacca in una nuova di colore rosso. Per dimostrare quello che è veramente. Molti sono convinti sia tutto merito della macchina, io gioco la mia scommessa e dico no, non solo. Ma ne riparleremo tra qualche anno.

4 – Nico Hulkenberg: per uno strano scherzo del destino, e perchè in F1 non c’è niente che abbia un qualche senso logico, nel 2014 potremmo trovarci senza Nico al volante. Traction Control a parte, la gara di ieri si spera che abbia aperto gli occhi definitivamente a chi deve ancora affidare un sedile per la nuova stagione. Pazzesco che un ragazzo dal talento di Nico rischi di rimanere a piedi. Per carità, nulla di nuovo sotto il sole. Questa è una storia che si è sempre ripetuta e che probabilmente sempre si ripeterà. Però mette una tristezza addosso infinita. Brutta cosa, i soldi.

5 – Le Lotus: quello che è veramente imbarazzante, per la Ferrari, è arrivare dietro ad una squadra che non ha più soldi, non sviluppa la macchina, non paga il suo pilota di punta da mesi tanto da farlo scappare da un’altra parte. Insomma, una squadra completamente ferma riesce a mettere a podio entrambi i piloti, uno partito terzo e uno  dalla nona posizione e autore di una bella rimonta fino a sfiorare l’idea di impensierire Vettel. Un’altra, che ha detto di aver portato aggiornamenti pesanti fino a Singapore, continua a navigare nella seconda metà della top ten. C’è qualquadra che non cosa, cari miei.

6 – Mark Webber: cosa gli vuoi dire? Il mestiere della seconda guida, per chi arriva in F1 per vincere, dev’essere destabilizzante mentalmente prima che tecnicamente. Possiamo citare in causa tutte le giustificazioni del caso. La macchina laboratorio, le motivazioni mancanti, le soluzioni di seconda fascia. Ma la sfiga che attanaglia sempre la seconda guida sembra uno scherzo del destino. Dopo la frittata di Singapore, a pochissimo dalla fine, arriva il colpo di Sutil che manda a fuoco la Red Bull numero 2. Davvero senza parole. Meglio che finisca tutto il più presto possibile così da vederlo ringiovanito (e magari vincente) in Porsche.

7 – Fernando Alonso: weekend non esaltante il suo, ma gli si deve dare atto di aver riaperto le danze dei piloti contro la Pirelli. I giri di parole non servono per raccontare che queste gomme non durano nemmeno il tempo di un giro veloce in qualifica. Poi penso alla riduzione dei costi e al fatto che le mie 4 gomme stradali hanno raggiunto quasi 50.000 km prima di essere cambiate. E i conti non mi tornano. Per il resto, la gara di Fernando è tutta cuore e poca macchina. Laconica la battuta finale sui 30 secondi al giro che si prende costantemente da Vettel ogni fine gara. Forse è ora di concentrarsi sul 2014, in cui il problema non sarà solo Vettel.

8 – Felipe Massa: se voleva impressionare la platea con un numero d’alta scuola, direi che non c’è riuscito per niente. In un colpo solo, alla curva tre, tenta la combo “recupero 50 posizioni + eliminazione fisica del compagno di squadra”. Cosa che non gli riesce per l’istinto di sopravvivenza del Fernando e per la ripartizione della frenata che lo stesso compagno gli ha modificato via KO-Wireless poco prima. In sintesi, Felipe ci fa una figura barbina colossale, e gli tocca recuperare dal fondo. Arriverà nono, avvolto dalla tristezza.

9 – Le Mercedes: pillola doppia per il duo argento, che rimane fregato per motivi diversi e deve rinunciare a posizioni migliori alla fine della gara. Pirotecnico ed eroico il tentativo di tenere svegli gli spettatori da parte di Rosberg, con il muso che collassa e la scintillona sotto la Mercedes che va avanti per un giro intero. Pirlotecnica, invece, la strategia applicata a Hamilton, che va a passeggio sulle uova per 4 o 5 giri perdendo quasi 5 secondi al giro da chi è davanti. Rientra ai box direttamente sui mattoni, ma ormai è tardi. Dai tempi del Kaiser le fantasie al muretto non sono cambiate.

10 – Le Mclaren: scelta più sciagurata non poteva essere presa nell’anno del cinquantenario della gloriosa casa inglese. Stravolgere una vettura praticamente vincente tentando un azzardo che non ha pagato una lira è quanto di più autolesionistico si potesse fare. Io resto dell’idea che la scelta sia stata fatta in funzione 2014, ma per quanto azzardata non avrei mai immaginato che non sarebbe arrivato nemmeno un podio in tutta la stagione. Se poi aggiungiamo alle sciagurate prestazioni di Woking le gomme che esplodono, ecco chiuso il cerchio di una stagione da cancellare.

Fuori concorso – Bernd Maylander: Dopo il pericolo tifone scongiurato il nuovo affronto per il nostro eroe arriva da una ganascia piazzata su una ruota della SLS e una Jeep che gli passa davanti, con tanto di manina che saluta. Una scena indegna di un uomo della sua caratura vedere una Jeep in testa e una Safety in coda, addirittura dietro le Marussia.

MENZIONI SPECIALI

La Fiat-Chrysler: va da sè che, ormai, il Mondiale di F1 non ha più niente da dire sportivamente parlando. Ed ecco quindi che investitori da tutto il Mondo affittano la F1 per farsi pubblicità. Ed ecco il risultato. Una Jeep che va più veloce della Red Bull, mentre una SLS va più lenta di una Marussia. Da domani aumento delle vendite del 1000%.

lh2007getty Le Gomme: non mi stancherò mai di postare ovunque questa immagine ad ogni episodio come quello di ieri. L’avrete sicuramente riconosciuta. Lewis Hamilton appena ritirato al GP della Cina 2007, inghiaiato (come un pirla, diciamolo) all’ingresso box. Guardate le gomme. Sulle tele, ma non scoppiate, delaminate, fuse, sfondate, quadrate. Qualcuno potrebbe spiegarmi perchè dobbiamo assistere a questo scempio? Qualcuno potrebbe spiegarmi a cosa sono morti a fare nel 1994 Senna e Ratzenberger (prendo gli ultimi due) per vedere intere gomme volare in faccia agli altri piloti nel 2013? Per lo spettacolo? Ma non scherziamo.

Traction Control: evidentemente, per movimentare il Mondiale, lo Zio Bernie ha introdotto una nuova variabile da applicare, gara dopo gara, in base ad insindacabile sorteggio su una delle vetture. Una scatoletta contenente un traction control. A Singapore sfiga ha voluto che il sorteggiato sia stato proprio Vettel, il quale non ha certo fatto complimenti girando 10 secondi più veloce degli avversari. Questa volta è stato il turno di Nico Hulkenberg approfittare del marchingegno, tanto da far impallidire il povero Lewis Hamilton che non riusciva a raggiungerlo nemmeno con i reattori.

Arrivederci alle Pillole nipponiche, tra giorni 7, e un augurio di pronta guarigione a Dario Franchitti, protagonista ieri sera di un terribile incidente nell’ultimo giro della Indycar a Houston.

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5 Commenti su “Le 10 Pillole rinforzate del Gp di Corea 2013”
rossodavide dice:

ma non erano divertenti una vola le pillole..?

Seph dice:

L’episodio della Jeep effettivamente è stato pericoloso (molto pericoloso), tuttavia il pericolo più grande l’avrebbe corso chiunque fosse stato nelle immediate vicinanze di Perez al momento dell’esplosione (delaminazione?) dello pneumatico. Se Webber (mi pare fosse lui alle spalle di Perez al momento del fattaccio) fosse stato in scia, in pieno rettilineo e dunque perfettamente allineato con la Mclaren, probabilmente ora staremo parlando di una tragedia. Se una semplice molla ha fatto quei danni a Massa a Budapest, meglio non pensare a cosa potrebbe fare la cintura di uno pneumatico di f1 sulla testa.

Dariok dice:

sì, ma Fantozzi la pronunciava Kotiomkin

massj dice:

La corazzata sarebbe Potemkin

Alessandro Secchi dice:

Anche, nel senso che se cerchi il nome vero ne escono due o tre versioni. Lo aggiorno

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