Le 10 Pillole del GP d’Italia 2014

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
8 Settembre 2014 - 09:15
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Finalmente conosciamo l’entità della sanzione inflitta a Rosberg dalla Mercedes dopo il patatrac belga. Due lunghi a caso durante il GP d’Italia. Chirurgici, precisi, tanto da evitare anche di spiattellare le gomme per non rovinarle.

E’ così che Luigino “muso lungo” Hamilton porta a casa la coppa del vincitore in una Monza non proprio pienissima e, per le prossime due settimane, potrà dedicarsi ad attività che non abbiano a che fare con lo Yoga, le sedute di psicanalisi, varie ed eventuali.

Foto di copertina dedicata alla nuova superstrada Monza – Milano inaugurata durante il weekend, in favore del tunnel sulla SS36. Più larga, più sicura. Insomma, EASY.

Via con le Pillole:

1 – Sergio Canamasas: ok, non c’entra con la F1, ma come puoi non premiarlo come idolo di giornata? Riesce a farsi squalificare dalla gara mattutina della GP2 con una serie di gesti memorabili. Nemmeno alla Playstation mi sono mai sognato di tagliare di netto l’Ascari e rientrare a piombo in mezzo al gruppo come niente fosse. Genio assoluto.

2 – Daniel Ricciardo: citazione di varie persone in questi anni. “Gli spazi di frenata devono essere allungati, il pilota non può più fare la differenza in staccata”. Per tutti questi signori, vi presentiamo, se non lo conoscete, tale Daniel Ricciardo, che durante il GP staccava 2 chilometri dopo gli altri e recuperava 15 metri alla prima variante. Questo è tutto pazzo, viene da dire quasi sprecato in questa F1.

3 – Nico Rosberg: “Io? Fatto apposta? Ma no, ma vi pare, non è possibile!”. Nico si difende dai dubbi che anche i muri hanno sul suo doppio lungo alla prima variante, che tra l’altro portano la memoria a pochi mesi fa a Montecarlo. Il naso alla Pinocchio, invece che crescere a lui, cresce alla sua Mercedes. Che ora sembra un pesce spada e non c’è modo di farla entrare nel tir per portarla via da Monza.

4 – Fernando Alonso: poco prima del suo ritiro viene inquadrato Stefano Domenicali rispondere frettolosamente ad una domanda prima di affrettarsi successivamente verso l’uscita dall’Autodromo. Un caso? Una coincidenza? Il fato? No, una batteria della F14T portata via come ricordo e sostituita con una alcalina scarica. Da notare che anche questa volta la visita del Presidentissimo ha portato fortuna al Nando.

5 – Lewis Hamilton: in partenza il primo pensiero è ad un sopralluogo notturno di Rosberg in zona ‘piazzola pole position’, con tanto di ripavimentazione e cera posata nella zona. Alla domanda di Alesì “siete ancora amici?” la diplomazia nel rispondere “Siamo compagni di squadra” vale più della vittoria. Con un podio così alto gli istinti potevano essere devastanti.

6 – Kevin Magnussen: si sa che la FIA deve trovare ogni anno il suo Bad Boy sul quale scaricare tutte le sanzioni possibili del regolamento di F1. Quest’anno il prescelto è il giovane danese, che alla prossima che combinerà verrà mandato in pista direttamente il giorno dopo la gara. Succedesse a Singapore te lo vedresti in mezzo al traffico. Per l’anno prossimo consiglio di mettere su una F1 Mario Balotelli.

7 – Sebastian Vettel: Monza è la sua pista, parte davanti al compagno, figuriamoci se questa volta gli arriva davanti. Detto, fatto. Tutto quello che non è successo negli ultimi 5 anni condensato in questa stagione. Per la cronaca, Webber è passato anche per Monza. E’ proprio il profumo di australiano nei dintorni che lo manda in pappa, se poi raddoppia auguri. Non ha funzionato nemmeno il casco psichedelico per confondere la sfiga.

8 – Felipe Massa: dev’essere stato tremendo. Un giorno, quando avrà smesso di correre, potrà raccontare di essere riuscito nel 2014 a percorrere un’intera distanza di gara senza alcun problema e giungendo addirittura davanti al compagno. Il tutto guidando con una sola mano, avendo l’altra impegnata a toccarsi vigorosamente le parti basse.

9 – Valtteri Bottas: se quelli di Ricciardo sono i sorpassi della pazzia, i suoi sono quelli della superiorità. Tanto da passare via via tutti quelli che si trova di fronte (dopo una partenza orribile) guidando con una mano e un piede fuori dall’abitacolo, a 360 all’ora. Bel motorino, il Mercedes. Bel piedino anche lui. New generation.

10 – Le Lotus: da qualche anno, quando vengono presentate le nuove monoposto ad inizio anno, capita che ce ne sia qualcuna bruttina, diciamo. Allora la battuta per stemperare il malumore è simile a “Non importa se è brutta, basta che vada forte”. Ecco: della Lotus ormai non si sa più se dire che è più lenta che brutta o il contrario. Bel record.

Fuori concorso – Bernd Maylander: c’è stato anche spazio per lui nel weekend monzese. La GP2 regala sempre soddisfazioni e questa volta, il buon Bernd, ha avuto la possibilità di passare in testa quasi più giri rispetto a chi ha vinto la gara. Grazie a Canamasas e ai suoi adepti.

MENZIONI SPECIALI

La viabilità intorno a Monza: un lustro per costruire un tunnel sulla SS36. Arrivi al sabato mattina all’uscita per Monza. La trovi chiusa. Percorri 6 km in più per arrivare allo stesso punto. Dicessero chiaro e tondo che in autodromo bisogna andare a piedi e amen, uno almeno si attrezza. Siamo sempre dei geni, noi italiani.

La paraculaggine di Nico: sul podio piovono i fischi sul biondo Mercedes, lui prende il microfono e cosa fa? Invece di mandarli a zappare, tenta di calmare le acque dicendo che sono tutti bellissimi, bravissimi e che l’Italia è un posto bellissimo. Lingua felpata mica male, il ragazzo.

“Scemo! Scemo!”: una folla di fenomeni si complimenta con il povero Max Chilton quando va a sbattere alla Roggia con il più classico dei cori da stadio. Magari sono gli stessi unti dall’intelligenza che vanno in giro in maglietta e calzoncini su due ruote a 150 all’ora. E che non sanno che guidare a 300 all’ora è un filo più pericoloso che tirare calci ad un pallone.

La sessione autografi del giovedì: non ho partecipato (anche perchè a questo giro il biglietto del venerdì valeva solo per le prove libere), ma come al solito dalle foto si evince la classica non organizzazione dell’evento. Le file indiane ordinate, che permetterebbero di raccogliere gli autografi di tutti i piloti, sono purtroppo un miraggio.

La scia di Hamilton: gufatina made in Sky che merita la citazione durante le qualifiche del GP. Eccitati dall’idea ci dicono che “Alonso è uscito appena dopo la Mercedes e resta in scia ad Hamilton per provare a sfruttarne la scia”. Rimedia un secondo e quattro di distacco in quel tentativo.

Il bandierone sul podio: voto 10 al genio che ha portato un bandierone della Ferrari alto 14 km in zona podio, con tanto di cartello supplicante un “Per favore firmatela” e un pennarello a disposizione dei piloti. Un’organizzazione da manuale.

Prossime Pillole tra due settimane a Singapore.

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3 Commenti su “Le 10 Pillole del GP d’Italia 2014”
Roberto dice:

La gara di Alonso era già stata segnata da Giovannelli, che sulla griglia di partenza ha cercato di fermarlo augurandogli un “in bocca al lupo”. Alonso ha provato ad evitarlo perchè è noto che il giornalista rai porta una sfiga pazzesca, ma purtroppo non c’è riuscito.

Giuseppe92 dice:

ci voleva anche una pillola su Perez dopo il bel duello pulito con JB

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