Le 10 Pillole del GP di Singapore 2013

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
23 Settembre 2013 - 21:30
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In quello che è stato definito “Il Puttanodromo” (e non per i casini che succedono in pista), si consuma l’ultimo atto del Mondiale 2013. Scusate? Mancano ancora sei gare? ahahahhahah!!!!!

Nella notte di Singapore il ditino più veloce della F1 si trasforma in un segno di Poker. Quello che Vettel sta per conquistare a soli 26 anni. Fortunato, non fortunato, ai posteri l’ardua sentenza.

Foto di copertina dedicata alla Formula 1 del futuro. Le monoposto, tra qualche anno, saranno dotate di posto passeggero. Ed ecco che Webber, ormai a fine carriera, è stato sorteggiato per i primi esperimenti.

Via con le Pillole notturne.

1 – Sebastian Vettel: urge cambio imminente di casacca. Perchè non se ne può più di sentire sempre la solita solfa, quella dell’iper|mega|fortunato|raccomandato che grazie alla squadra più ladra e ricca della F1 ruba vittorie a manetta. Davvero, inizia a diventare una cantilena dal sinistro sospetto di rosicatio imperterritus. La verità sta sempre nel mezzo.

2 – Fernando Alonso: l’incredibile va in scena a Singapore. Non tanto per la partenza super di Fernando, perchè a quelle ultimamente ci ha abituati, quanto per il fatto che era da tempo immemore che la Ferrari non azzeccava una strategia in gara. Per carità, si guadagna giusto una posizione, ma finalmente ogni tanto le cose vanno come devono.

3 – Kimi Raikkonen: se l’effetto del mal di schiena è partire 13° e arrivare 3°, è presto detto. In Ferrari sono pronti ad assumere un lottatore di sumo da 200 KG pronto a massaggiare con le ginocchia la colonna vertebrale dell’ex|futuro|cavaliere rosso ad ogni giovedì di gara. Ne sarà felicissimo.

4 – Mark Webber: che gli vuoi dire, povero ragazzo. L’immagine della sua Red Bull in fiamme proprio mentre il compagno si cimenta nello zig-zag sotto la bandiera a scacchi è la fotografia della fine della carriera in F1 dell’australiano. Che avrebbe meritato probabilmente di più, ma sicuramente saprà togliersi soddisfazioni dall’anno prossimo in Porsche.

5 – Felipe Massa: certo che te le cerchi, Felipino. Passi due settimane a dire che non ti sentirai più costretto ad aiutare il capo squadra, che vuoi metterti in luce per trovare una monoposto competitiva per l’anno prossimo..non puoi non aspettarti che, ad un certo punto, ti piazzino una strategia dal risultato garantito, vale a dire restare a 14 km dal compagno. “Impara ad imparare“..

6 – Romain Grosjean: dura la vita. Soprattutto quando ti capita l’occasione di portare a casa punti buonissimi dopo un weekend brillante. E cosa succede? Che quando non va a sbattere lui, non combina disastri e anzi, guida da favola, è la macchina a lasciarlo a piedi. Sarà il destino che chiede il conto, ma per una volta si sarebbe meritato in pieno un bel risultato.

7 – Nico Hulkenberg: va in trance quando gli dicono che deve lasciare la posizione a Perez dopo il contatto (non visto dai commissari) tra i due e la sua uscita dalla linea che delimita la pista. Al primo “What?!?!?!?” segue, in regime di Safety Car, la sfuriata via radio del tedesco. Immaginiamo cos’avrà detto a fine gara scoprendo di avere anche ragione.

8 – Le Mclaren: encomiabili per l’impegno e il tentativo di raddrizzare una stagione nata stortissima, Button e Perez fanno di tutto per indovinare la gara e per un po’ di tempo ce la fanno, trovandosi nelle prime posizioni dopo la Safety Car. Peccato che l’ultimo treno di gomme per entrambi sia conciato peggio di quelli lasciati per strada da Ken Block nelle sue acrobazie.

9 – Daniel Ricciardo: voi non lo sapete, ma Vettel sul volante ha anche la possibilità di mandare a muro i suoi colleghi. Ed ecco la sua vittima della giornata, vale a dire il suo futuro compagno di squadra. Il perchè della scelta? Movimentare un po’ la gara, non rischiare troppi fischi sotto il podio (ma gli è andata male), far capire al Daniel chi è che comanda.

10 – Paul di Resta: premio pillola anche per lui, che vista la noia imita Ricciardo andando a muro a 5 giri dalla fine. Vedendo non solo che la Safety non esce, ma che nessuno se lo fila ingrana la retro, fa 3 metri e blocca la macchina. Non se lo fila nessuno ancora. Alla fine preme un magico tasto e si fa eiettare direttamente in doccia.

Fuori concorso – Bernd Maylander: quando meno te l’aspetti, quando la speranza è ormai ridotta al lumicino, ecco che la grigia SLS riflette i lampioni in quel di Singapore. Grazie a Ricciardo e grazie alle Marussia che, per recuperare il giro perso e riaccodarsi a chi sta davanti, si fanno trainare da alcune Apecar trovate in zona. Finalmente è tornato il nostro idolo!

MENZIONI SPECIALI

“Roba buona” in zona commissari: la penalità a Hulkenberg fa accapponare la pelle e non solo. Come nel calcio, dove più arbitri ci sono più si sbaglia, vedono tutti quello che è successo tranne chi dovrebbe prendere decisioni. E così ecco l’arretramento farsa con il buon Hulk che non può far altro che lamentarsi via radio per 15 ore.

Reprimende, ammonizioni, multe: sembra di essere a scuola con le maestre che ti bacchettano le mani. Al di là dell’episodio specifico, in cui (se rivedete il video) si capisce che effettivamente il passaggio di Alonso a Webber non è stato gestito nella massima sicurezza

mi pare che tutto questo bacchettonismo vada un po’ a tarpare le ali a destra e a manca. Vedasi Grosjean, che ormai ha paura anche di schiacciare la sua ombra.

Marbles: no, non è un nuovo gioco per Playstation, ma l’orribile patina di gomma che viene lasciata a terra dalle monoposto a Singapore. Roba che se ci vai sopra per sbaglio vieni trasportato a chilometri di distanza. Della serie, come dice Dindo, che ce n’è più in un’ora e mezza in F1 che in 24 ore a Le Mans. MAH.

Appuntamento alle Pillole Coreane. Chissà se anche quest’anno troveranno i resti dell’anno prima.

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Pole: Verstappen
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Cronaca

2 Commenti su “Le 10 Pillole del GP di Singapore 2013”
Mattia dice:

In effetti Hamilton non ha avuto tutti i torti a lamentarsi…bastava che si fosse distratto un attimo e sarebbe stato un bel guaio (idem quello che è transitato subito dopo)…una manovra incosciente da parte di entrambi…Però sanzionare Webber con 10 posti in meno in griglia è esagerato…sarebbe stato più corretto sanzionare entrambi i piloti con una multa…Resta comunque la bellezza e il fascino del gesto

Giuseppe92 dice:

Webber è stato penalizzato perché ha avuto 3 reprimende non per passaggio

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