Le 10 Pillole del GP della Cina 2015

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
13 Aprile 2015 - 17:00
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Dalla Cina col furgone, eccoci ad una nuova edizione delle Pillole per il Gran Premio che si corre nel paese più popolato e più fotocopiatore del mondo.

Il biondo Rosberg vorrebbe prendere spunto dal popolo e fotocopiare i tempi di Luigino Hamilton. In qualifica si avvicina pur non riuscendo a replicare l’originale, mentre in gara l’inglese gli fa annusare lo scarico per 56 giri senza mai farlo avvicinare abbastanza, con seguente frignata del tedesco in conferenza stampa.

Foto di copertina dedicata alla livrea che la Red Bull porterà in pista dal Bahrain in poi. Una nuova versione della Camouflage per nascondersi da qui in poi visti i risultati in pista.

Via con le Pillole.

1 – Nico Rosberg: “Lewis ha pensato solo a se stesso”, “Quando andiamo al bar non offre mai”, “Gira nei box con lo stereo in spalla e mi deconcentra”, “mi lancia le puzzette dallo scarico”, “però io sono più bello di lui”. L’elenco delle scuse del biondo in conferenza stampa fa quasi tenerezza, tanto che Luigino prima e Seb poi nascondono a forza le risate che si faranno, poi, in privato. Ci sono i figli che danno al piede (nel senso che ti rallentano) e figli che danno alla testa. Vedete voi.

2 – Lewis Hamilton: primo nelle libere 1. Primo nelle libere 2. Primo nelle libere 3. Primo in qualifica. Primo in gara. Giro più veloce. A questo punto, Lewis, avresti potuto dirmelo prima. Hai sulla coscienza un povero cristo che ha dormito si e no 8 ore in tre giorni per vedere la tua catenazza al collo arrivare prima in tutte le sessioni. Sei un insensibile. E Nico è più bello di te davvero, tiè.

3 – Fernando Alonso: “Sono arrivato per tre volte secondo con la Ferrari in cinque anni”, “Non volevo più arrivare secondo”. E qui si consuma il misfatto. Perché se quando ha parlato con la Mclaren ha specificato semplicemente di non voler arrivare secondo senza indicare la posizione-obiettivo, il risultato l’ha ottenuto: ovvero quello di arrivare solo davanti alle Manor. Magari secondo, però a classifica invertita. Bisogna essere precisi con i giappo, Fer!

4 – Pastor Maldonado / 1: inizio ad adorare questo ragazzo, che con la tranquillità di un messicano in siesta, fa il turista in Cina nel bel mezzo della gara lasciando la pista e chiedendo ai commissari le indicazioni stradali per il primo ristorante delle vicinanze. Troppa la voglia di nuvolette di gambero, ma dato che anche i commissari sono a loro volta turisti non sanno aiutare il povero Pastor, che torna mestamente e sgommando sulla retta via.

5 – Pastor Maldonado / 2: come detto la fame è davvero tanta, e a volte porta a gesti inconsulti. Tanto che il buon Pastor tenta lo schianto spettacolare accelerando sull’erba, senza i risultati sperati. Ma l’aiuto, a volte, arriva da chi non te lo aspetti. E’ infatti Jenson Button a speronarlo a 250 all’ora senza ritegno nel tentativo di farlo volare oltre le tribune. Poco ci manca.

6 – Jenson Button: premio speciale per lui, per aver realizzato il sogno che tutti i piloti covano nel loro animo dalla notte dei tempi. Quello di speronare in grande stile Pastor Maldonado. E poco importa dei due punti di penalizzazione sulla patente e dei cinque secondi aggiunti al tempo finale. La soddisfazione di fare a lui quanto lui ha fatto al mondo, partendo dagli autoscontri di quartiere, è impareggiabile. C’mon Jenson!

7 – Max Verstappen: il bambino d’oro infila tre sorpassi uno più bello dell’altro durante la gara, dimostrando a tutti gli altri colleghi in pista che sorpassare SI-PUO’-FARE. Nonostante il ritiro, torna felice ai box per aver dimostrato di saperci fare ma papà Jos, già intento a distruggere il box per il problema tecnico della Toro Rosso, dedica un amorevole malrovescio al figlio appena questo si trova a portata di tiro. Motivazione: aver dimostrato (anche) di essere più forte di quanto fosse lui ai tempi.

8 – Kimi Raikkonen: premio fair play del weekend per il biondo che non invecchia. Al sabato risponde “Ti sembra che potrei essere contento?” a Stellina Bruno, sempre inappuntabile nel chiedere “Non sei felice del risultato?”. Domenica, in partenza, svernicia impunemente le due Williams in tre curve, giusto per rispondere a distanza alle sottili critiche piovute in termini di secchiate dopo la qualifica. Durante la gara, quando si trova le due Mclaren da doppiare, elegantemente dice via radio “Come on, get these two cars out of the way”, una specie di “Levatemele dalle palle” in diplomazia. Di poche parole ma sempre chiare, il ragazzo.

9 – Daniel Ricciardo: AAA Cercasi urgentemente dentiera ad ampio raggio, con predisposizione per la risata prolungata. Il sorriso Durban’s a 256 denti del ragazzone australiano è svanito in tre gare tre, lo stesso numero di quelle vinte nel 2014. Dopo “disegnate il mio casco”, la nuova proposta del Ric sarà “progettate la mia dentiera”. I prototipi potranno essere sottoposti in forma di plastici a Bruno Vespa.

10 – Sebastian Vettel: al di là dei tre podi in tre gare, la cosa migliore del weekend è la faccia in conferenza stampa mentre i due grigi se le cantano e se le suonano da soli. Un misto tra il divertito (“ma guarda sti due..”) e lo speranzoso (“dai, alla prossima sbattetevi fuori”) che la lotta possa portare a qualche effetto collaterale del quale approfittare immediatamente.

Fuori concorso – Bernd Maylander: una volta che le due Mercedes sono davanti, al Nostro viene un’idea. “Completiamo il podio”. A tre giri dalla fine si intrufola nei sistemi Toro Rosso e invia un virus alla STR10 di Verstappen, che si inchioda in rettilineo. A quel punto, tronfio, entra lui con la sua nuova Safety Car per completare un ipotetico podio con tre Mercedes al comando, la sua più quelle di Hamilton e Rosberg. Lacrime e urla quando, giunto sotto il podio, gli dicono che lui non può partecipare. Triste.

MENZIONI SPECIALI

Jos Verstappen: il sondaggio della settimana chiede cosa ha lanciato papà Jos nel momento in cui il figlioletto si è piantato sul rettilineo d’arrivo a tre giri dal termine. Le opzioni sono le seguenti: A) una cuffia (e due..). B) un alettone. C) un meccanico. D) una parete dei box. E) il muretto intero. Noi abbiamo votato, ma il voto è sacro e non si rivela.

I commissari cinesi: per la serie “Personalizzare la tua vettura” eccome come trasformare una Formula 1 in una Apecar in cinque minuti. Quelli che impiegano i dodicimila uomini attorno alla Toro Rosso di Verstappen per picchiarla avanti e indietro ininterrottamente fino a farla diventare un cubetto di carbonio. La professinalità prima di tutto, mi seria.

L’amico di Rubens: Grande coraggio per un amico di lunga data di Rubens Barrichello, colto da Alzheimer anni fa, il quale pensando che Rubens fosse ancora in gara ha invaso la pista per dargli un vantaggio, come successo a Hockenheim nel 2000 e a Silverstone nel 2003. Peccato che il brasiliano non corra più e che il tentativo sia stato fatto durante le prove libere. In pratica, un povero pirla.

Prossimo appuntamento tra sette giorni per il post Bahrain.

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3 Commenti su “Le 10 Pillole del GP della Cina 2015”
Monica dice:

Con le tue pillole hai reso divertente un gran premio noioso

farina88 dice:

Grandissimo come al solito Alessandro 😉

Dariok dice:
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