Le 10 Pillole del Gp della Cina 2014

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
21 Aprile 2014 - 21:12
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La foto di copertina dice tutto. Luigino Hamilton saluta e ringrazia a distanza lo sbandieratore che ha staccato un giro prima la spina al Gran Premio della Cina, sventolando con una tornata di anticipo la bandiera a scacchi.

A Shanghai va in scena l’ennesimo dominio dell’anno con le frecce d’argento che, ormai, non sembrano più uno sgangherato Intercity ma il più recente dei Frecciarossa. I cui macchinisti fanno il bello e il cattivo tempo quando e come vogliono.

Luigino Hamilton parte primo e arriva primo, mentre sua bionderia Nico conquista sul finire la seconda posizione. Terzo posto per Nando Alonso che resiste all’attacco finale dell’australiano giovane, Ricciardo.

Via con le Pillole.

1 – Lo sbandieratore: supergaffe in barba alla tecnologia in F1. Il pallottoliere (cinese) confonde chi deve mostrare la bandiera a scacchi e così la gara dura un giro in meno, con la classifica certificata al giro prima ancora. La cosa grave è che Bernie ha preso nota. D’ora in poi la gara potrebbe essere dichiarata terminata rigorosamente random. Evviva la suspance.

2 – La Blasfemia in diretta: alla frase “Alonso oggi ricorda Schumacher a Budapest ’98” pronunciata in diretta da Vanzini su Sky si gela il sangue e quasi anche il decoder. Paragonare una pur ottima gara di Fernando ad uno dei capovalori del kaiser è una forzatura che non può far altro che far pensare a quanto le telecronache siano ormai telecomandate. Michael, perdonalo, se puoi.

3 – Daniel Ricciardo: vittima dall’inizio dell’anno del flussometro, e fregato in Cina prima dalla strategia dei box e poi dallo sbandieratore pazzo un giro prima del termine. Non si sa se sarebbe stato capace di provarci con Alonso, ma se dopo questa il canguro giovane ha ancora il coraggio di mostrare i suoi 64 denti, la Red Bull deve assumere uno psicologo.

4 – Kimi Raikkonen: dopo 4 gare è già stato ribattezzato il ‘ribollito’: poco importa se corre con telai danneggiati, viene centrato in gara, salta le prove libere per colpe non sue. La memoria è corta quando serve e lunga sempre quando serve. Nel dopo gara di Sky viene preso per i fondelli in lungo e in largo con la storia del vino e della vodka, evidentemente dalle stesse persone che in Brasile nel 2007 erano troppo sbronze per vedere che è lo stesso pilota che ha portato a Maranello l’ultimo titolo piloti.

5 – Sebastian Vettel: è già la seconda volta in due gare che gli dicono chiaro e tondo di farsi da parte e far passare l’arrembante Ricciardo. E lui, con non troppa voglia, ubbidisce. Ma non è tanto la sua reazione quella che ci potrebbe interessare, quanto immaginare la faccia e le risate di Mark Webber dall’altra parte del mondo, a Silverstone (dove è arrivato terzo con la Porsche nella 6 ore WEC). Ah, ormai è bollito anche lui..

6 – Felipe Massa: in partenza si ritrova in un sandwich e per sua sfortuna una delle due metà del panino si chiama Fernando Alonso. La doppia sfortuna è toccarlo. La vendetta arriva implacabile tramite KO Wireless. Alla prima sosta ai box Nando sforna il trucco ‘Ring99’ e Felipino si trova prima senza ruote posteriori e poi con un meccanico (cinese anche lui) che ci mette mezz’ora ad avvitargli la posteriore sinistra. Praticamente ha fatto un tagliando.

7 – Lewis Hamilton: tre vittorie su quattro (e un ritiro). La Mercedes sembra la Red Bull 2013. Quanto tempo passerà prima che, anche il povero Lewis, venga additato come quello che vince solo ed esclusivamente per la fortuna di avere la migliore macchina del lotto sotto le terga? Ai posteri..

8 – Pastor Maldonado: Già la Lotus non è messa bene e solo adesso pare iniziare a stare in pista, se poi ci si mette lui a regalare sprazzi di genio assoluto siamo a posto. Nelle libere 1 si mette a leggere il giornale in macchina e quasi va a sbattere. Nelle libere 2 a sbattere ci va, ma revisionando lo stile Luigino 2007. All’ingresso della corsia box e schiantando l’anteriore destro. Fenomeno.

9 – Nico Hulkenberg: tra il genio di Hamilton e la concretezza di Fernando, vorrei sottolineare gli evidenti problemi di alito pesante di Hulkenberg, che a fronte di prestazioni indicibili con quella che è pur sempre una Force India, viene snobbato da anni dai top team. Si pensa ad una colletta per comprargli una scorta di gomme da masticare alla menta.

10 – Romain Grosjean: sulla falsariga dell’inavvicinabile Hulkenberg, fino al consueto ritiro per guasto si stava assistendo ad un miracolo nel giorno di Pasqua, con Grosjean che in-un-qualche-modo stava portando la nuova Lotus in zona punti. Roba che se qualcuno ci avesse scommesso e lui ci fosse riuscito, altro che sei al superenalotto.

MENZIONI SPECIALI

007 Agente Mattiacci: FP1 di venerdì (notte): il nuovo Team Principal della Ferrari si presenta con gli occhiali da sole e ci rimane anche ai box. Sembra un agente segreto al quale hanno scippato il trolley in albergo con i vestiti d’ordinanza e, rimasti gli occhiali, cerca di nascondersi dietro quelli. Detto questo, prima gara primo podio. Il culo dei principianti?

ex-007 Agente Domenicali: per dare a Cesare quel che è di Cesare, sarebbe corretto ricordare che il Domenicali non è solo colui che ha sfiorato di vincere tre mondiali piloti nel 2008, 2010 e 2012, ma anche uno dei componenti della squadra che ne ha vinti 14 tra il 1999 e il 2008. Non li ha vinti solo lui? Bene, ma non li ha persi solo lui.

Prossime Pillole tra tre settimane nel post Barcellona.

E, come sempre, #KeepFightingMichael

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3 Commenti su “Le 10 Pillole del Gp della Cina 2014”
Ale dice:

ma su questo forum non commenta nessuno? tutti sempre su F1 grand prix? boh…

Strige dice:

Blasfemia….niente su bernd maylander?????

Roberto dice:

Povero Maylander snobbato anche lui come Hulkenberg! 🙂

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