Le 10 Pillole del Gp del Brasile 2013

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
27 Novembre 2013 - 09:15
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Il Mondiale 2013 è giunto così al termine. Tra esplosioni di gomme, test illegali, diti alzati a ripetizione sono passati 9 mesi nei quali speriamo di essere riusciti a farvi compagnia con le Pillole e di avervi strappato qualche risata, che è la cosa forse più difficile da fare per chi ‘vuole’ farlo. Certo, chi fa ridere a prescindere parte avvantaggiato, ma non possiamo fargliene una colpa.

Foto di copertina dedicata al modo più insolito per salutare per l’ultima volta un podio in F1.

Detto questo, andiamo a Pillolare per l’ultima volta dell’anno.

1 – Sebastian Vettel: “quello là”, come l’avevo chiamato una settimana or sono, alla fine ce l’ha fatta. Chi se ne frega di Webber, dei saluti, dei convenevoli. Lascia luccicare gli occhi a Rosberg per un giro e poi via, aria. Chissà cos’ha pensato, dentro al casco, mentre seguiva la sua anteriore destra introvabile durante il secondo pit stop. Avrà detto “I’m not Irvine” via radio?!

2 – Romain Grosjean: non si vedeva da tempo un motore in fumo in F1, e l’ex sfasciatutto è l’eccezione che conferma la regola. Ecco allora svelato il significato della busta vuota ricevuta dal francese qualche giorno prima della gara. Non era semplicemente vuota, o uno scherzo come si pensava, ma conteneva una dose di sfiga (invisibile) inviata indovinate da chi? Ovvio, da lui, Iceman. Come ringraziamento alla Lotus.

3 – Felipe Massa: volete piloti sinceri, divincolati da parametri di stampa prefissati e dichiarazioni preconfezionate? Ed ecco a voi il Felipe furioso, con sfanculamento multiplo in corsia box direzione commissari per il DT di metà gara inflitto al brasileiro. DT corretto nella forma (rispetto ad altri, oltre ad attraversare la linea bianca, ha passato anche la parte zebrata, UNA volta) ma abbastanza inutile moralmente. Giusto ad Abu Dhabi tutti giravano direttamente nel Ferrari World senza che nessuno dicesse nulla.

4 – Mark Webber: stavo pensando ad una Pillola per la sua ultima gara in F1. Ma lo spunto me l’ha fornito proprio lui. Quanti piloti nella storia, all’ultimo podio in F1, hanno festeggiato lasciando l’impronta delle rughe sul pavimento? E’ la metafora della sua vita. Tante cadute, ma subito in piedi per una nuova avventura. Grazie Mark per questi anni in F1. E ora sotto con la Porsche. L’anno prossimo il WEC sarà interessante, davvero.

5 – Heikki Kovalainen: continua (e finisce qui) la campagna denigratoria nei confronti del finlandese. Ma chi, dopo due giorni di pioggia (in cui non ha fatto male, anzi) avrebbe fatto meglio di lui non avendo guidato la macchina sull’asciutto? Probabilmente solo un top driver avrebbe fatto meglio. Ma dimenticatevi vittoria o podio. Quelli lasciateli a chi regala illusioni.

6 – Jenson Button: rendiamoci conto. Quarto con la Mclaren, questa Mclaren, la peggiore dalla notte dei tempi. Come un moto d’orgoglio, come voler dire “la macchina è un trattore ma io ci sono ancora” il bellone parte da centro gruppo e arriva ai piedi del podio, seppur a 20 secondi dal terzo. Avrà tutto l’inverno per rilassarsi con la sua bella Jessica e condividere del buon vino con papà John.

7 – Fernando Alonso: finalmente è finita! La funerea stagione 2013 ha chiuso i battenti. Il Nando, meglio conosciuto come Samurai di Maranello, ha tempo 3 mesi per raccogliere citazioni, pupazzetti e quant’altro per prepararsi alla stagione successiva. Qualcuno gli dica di non collezionare frigoriferi o botti di legno, che il nuovo compagno potrebbe occupare abusivamente gli oggetti.

8 – Lewis Hamilton: continuiamo a ripeterlo. Non è più lui senza la sua Nicole. Ormai è ridotto a rileggere continuamente i messaggini che si scambiava con la sua ex dolce metà, in ogni momento. Sì, anche mentre guida. Poi capita come domenica, che mentre si asciuga le lacrime tra un sms e l’altro, si distrae e cozza contro il Bottas di turno.

9 – Nico Rosberg: apprezzabile lo spunto al via del biondino, che per ben un giro riesce a tener testa al dito più veloce del mondo. Peccato che il numero 1 stia guidando proprio col dito (rigorosamente indice) alternandolo tra i manettini del volante. Innestato il secondo dito (il medio), finita la pacchia per tutti, biondino compreso.

10 – Sergio Perez: all’ultima gara con la Mclaren dimostra di saperci fare, nonostante il carattere evidentemente troppo focoso che gli ha negato il rinnovo. Il contentino, però, se lo prende, lasciando Woking distruggendo la sua monoposto in qualifica, tanto per lasciare un buon ricordo finale..

Fuori concorso – Bernd Maylander: anche l’idolo delle folle va in vacanza. Ma avrà da guardarsi seriamente le spalle da un’incognita minacciosa. Pare che un pilota voglia soffiargli il posto ufficiale sulla Safety Car. E’ italiano, ha vinto la GP2, e a breve partirà una campagna su Twitter con il seguente hashtag: #UnaSafetyPerValsecchi.

MENZIONI SPECIALI

Gli sdoppiati: Pillola dedicata ai pochi fortunati che hanno avuto la fortuna di superare Vettel. I doppiati che, in Brasile, sono riusciti..(con dovuta agevolazione) a passare il biondino e rientrare nel giro di gara. Le uniche soddisfazioni ormai sono queste, in un Mondiale deciso da mesi…

La Federazione: ed era ora che andasse in vacanza anche la Federazione. Che permette a noi poveri spettatori della domenica di assistere a Pirelli che si sfaldano, test illegali a destra e a manca, accuse, finte ammende, sanzioni ridicole e quant’altro. Non so cosa gira in certi palazzi, ma quest’anno signori ne avete combinate a decine.

Le Full Wet: piove poco, si esce con le intermedie. Piove tanto, non si esce. Dico io, ma non vale allora, a questo punto, eliminare le gomme da bagnato estremo e prevedere una mescola esclusivamente da qualifica? Così che i piloti possano fare quello per cui si intende la Formula 1, cioè tirare al massimo almeno al sabato. Troppo intelligente come domanda?

La medical car sull’acqua: durante la sospensione tra Q2 e Q3, è entrata in scena la Medical Car per valutare lo stato della pista. A vederla danzare sull’acqua, galleggiare, scodare, sbandare, è venuta nostalgia di qualche lustro fa, in cui erano invece le F1 a comportarsi così, e forse non solo sull’acqua. Ha dato quasi più spettacolo lei in 20 minuti che intere gare.

Finiscono qui le Pillole 2013. Si mediterà anche questo inverno sull’eventualità di continuare con la rubrica. Dopo 3 anni e mezzo qualcuno potrebbe essersi stancato. In ogni caso, ringrazio tutti coloro hanno seguito e seguono queste pagine leggere.

Buon inverno a tutti!

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Un Commento su “Le 10 Pillole del Gp del Brasile 2013”
LeleJB dice:

sono stupende, ti prego continuale!

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