Le 10 Pillole del GP del Bahrain 2014

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
8 Aprile 2014 - 13:05
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I fuochi d’artificio in cielo segnano la fine dei colpi bassi tra compagni di squadra in un incomprensibile GP del Bahrain, nel quale la maggioranza degli spettatori riesce a non addormentarsi e, anzi, addirittura ad esaltarsi per le show del tutto a senso unico tra i due frontmen della Mercedes.

Solo poche ore prima pareva che la F1 dovesse terminare il suo cammino seppellita tra le dune del Bahrain. Come cambia l’opinione pubblica in due ore..

Alla fine, in una lotta all’insegna di spade laser e lame rotanti, è un Luigino d’altri tempi a spuntarla sul prode biondo Nico, che le tenta tutte, ma proprio tutte, senza però trovare il colpo da maestro.

Colpo da maestro che, invece (foto di copertina), ci regala il mai banale Pastor Maldonado, in forma smagliante sotto i riflettori del Bahrain.

Via con le Pillole:

1 – Fernando Alonso: si merita la Pillola numero 1. Arriva sul traguardo nono, davanti al compagno di squadra, ed esulta come se avesse vinto la gara della vita, oppure un mondiale. In realtà, è convinto di aver vinto qualcosa! Solo al Parco Chiuso conoscerà l’amara verità, quando cioè gli diranno che le Force India e le Williams NON si sono sdoppiate ma sono arrivate proprio davanti a lui..

2 – Pastor Maldonado: e come fai a non premiarlo, uno così? Dopo qualche anno di apprendistato, adesso riesce anche a far ribaltare le auto degli avversari, con speronate dalla precisione millimetrica. Prossimo testimonial di una nota casa produttrice di muletti. Gira con una macchina nera e con il numero 13, praticamente pare un becchino. Sempre convinto che andare in Lotus sia stata la scelta migliore?!

3 – Sergio Perez: andale andale!!! Speedy Gonzales risorge nel deserto del Bahrain. Memore della gara dell’anno scorso, in cui compariva in ogni dove intorno alla macchina del buon Jenson, dopo un anno si ripete infilandosi in ogni pertugio possibile e, incredibilmente, senza nemmeno centrare qualcuno. Vaglielo a dire a quelli della Mclaren.

4 – Esteban Gutierrez / 1: poraccio, appena tornato ad ammirare il cielo dalla parte giusta, ovvero sceso dal giro sulle montagne russe ad opera del buon Pastor, chiede ai box “Cosa è stato?”. Cosa vuoi che sia stato, se non una calamità umana col numero 13?! L’importante è che stia bene, va là!

5 – Esteban Gutierrez / 2: recuperiamo una pillola dalla Malesia, quando Gutierrez si è fermato ai box senza poter ripartire. La pillola non è tanto per questo ma per il tentativo dei suoi meccanici di non mandare a fuoco i freni: uno si adopera soffiando all’interno di un cerchio, un altro sventolando una termocoperta. Scene d’altri tempi.

6 – Kimi Raikkonen: team radio: “ho bloccato una ruota, sento delle vibrazioni in macchina”. I meccanici Ferrari si preparano per il pit stop, tanto ormai la sosta programmata è vicina. Ed ecco che arriva una Ferrari ai box: quella di Alonso. Kimi rimane altri due giri buoni con l’alzheimer alla F14T. Pillola? No, ma fa ridere..

7 – Daniel Ricciardo: team radio: “sto perdendo tempo, vedete voi cosa fare”. Velatissima richiesta via radio di chiedere al ditino di lasciargli il passo. Onesta, cordiale. Così parrebbe. L’altra parte del team radio, non divulgato, era “vi do un giro di tempo altrimenti gli sgommo sulle orecchie”. E così, in una successiva occasione, fu. Capito, il ragazzino?!

8 – Nico Rosberg: vince in anticipo, solamente alla terza gara e all’unanimità, il premio dell’anno per il maggior numero di tentativi di sorpasso senza successo. Ci prova a destra, a sinistra, sotto, sopra, con i reattori ma riesce a non passare Luigino neanche piangendo in arabo. E con gomme morbide contro le medie. Ahia!

9 – Sebastian Vettel: fossi in lui mi ritirerei. Troppo umiliante farsi battere da un compagno di squadra appena promosso dopo 4 mondiali, a dimostrazione che il 90% delle vittorie conquistate è frutto unicamente della Red Bull e che è tutto un bluff costruito a puntino. Niente a che vedere con i veri fenomeni.

10 – Lewis Hamilton: e a proposito di veri fenomeni, eccolo qui, il trionfatore della domenica, colui che è riuscito finalmente a ritrovare le vittorie (due di fila) e il sorriso dopo essersi mollato con una gnocca planetaria. Se c’è riuscito lui, possiamo farcela tutti. Massima stima per lui!

Fuori concorso – Bernd Maylander: vista la mancanza di qualsiasi struttura intorno al circuito e l’imperversare della noia sul capoccione del nostro idolo, ecco la trovata. Proporre ad uno dei piloti una cena in cambio di un qualsiasi evento che possa favorire il suo ingresso in pista. Evidentemente Maldonado ha preso alla lettera il compito sperando di mangiare di più.

MENZIONI SPECIALI

La Repubblica delle banane: il Presidente Todt si lascia andare ad un “Non siamo mica la Repubblica delle banane” quando gli chiedono l’eventualità di cambiare regolamenti in corsa. E allora, chi è che ha rifornito per 20 anni Ross Brawn?!

Tutti in riunione mentre..: la puntualità con la quale i big boss vanno in riunione a studiare mirabolanti modifiche al regolamento proprio nel weekend che sbugiarda tutti, è pazzesca. A dimostrazione che il business non ha pazienza e vuole i risultati subito. Sarà per questo che gli ascolti vanno calando sempre più?!

La Pillola su Vettel: quanti pensavano fosse seria? Quanti avevano capito che era ironica? A quanti non frega nulla? Fatto sta che nell’immediato istante in cui è finita la gara, il ditino è stato declassato dai detrattori a schiappa infinitamente peggiore del miglior Taki Inoue. Mi arrendo.

Dai Schumi!: la più bella notizia del weekend è senza dubbio quella che arriva da Sabine Kehm. Lo Zio Michael resiste e, anzi, dà qualche segnale di miglioramento. Niente di meglio dopo tre mesi durissimi per lui, la famiglia, e tutti quelli che lo seguono.

Prossimo appuntamento per le Pillole cinesi, tra due settimane.

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