Le 10 Pillole del GP d’Australia 2015

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
16 Marzo 2015 - 00:05
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La settimana della moda australiana, la “MMM” (Moda Mare Melbourne) inizia al venerdì con una nuova linea di tute da pilota, “Acqua in abitacolo”.

Il modello per l’occasione si chiama Giedo Van der Garde, propone una tuta che termina a metà polpaccio modello “Ericsson”, finiture curate del partner Ikea. L’azienda svedese, tra l’altro, sponsorizza sotto mentite spoglie la campagna 2015 della Sauber.

La sfilata dura fino al sabato, quando al bel fustino olandese si preferisce indennizzare l’impegno piuttosto che vederlo girare ancora per il paddock conciato così.

Il Gran Premio d’Australia 2015 pone fine alle ventate invernali e lancia il via del secondo mondiale dell’era Mercedes. Abbiamo capito che ha già vinto, quindi tanto vale pensare al 2016.

La gara delle F1/2 viene vinta dal ditino magico rosso di Sebastian Vettel, diventato STRANAMENTE e MISTERIOSAMENTE simpatico al 95% del pubblico ferrarista non appena varcato il confine nazionale direzione Maranello. Chiedete loro se sono gli stessi che lo definivano il pilota più fortunato del globo terrestre, e vi diranno che siete pazzi.

Ma andiamo con ordine, via alle Pillole.

1 – Giedo Van der Garde
Come un bullo di periferia (ma col ciuffo fashion) pretende di correre e vuole provare il sedile della Sauber rubando la tuta ad Ericsson, mentre tutti i meccanici escono dal box per protesta e gli lanciano anche i pomodori da fuori. Tutta questa sceneggiata per poi accordarsi per un probabile profumante indennizzo. Ma non ti bastava citarli in tribunale? Pagliacciata dell’anno. E Nasr è pure arrivato quinto, ben ti sta.

2 – Felipe Nasr
Appunto. FELIPE NASR QUINTO CON LA SAUBER, che in una gara fa più punti che negli ultimi secoli. No, non sono pazzo, e non chiedetevi in quale mondo possa essere successa una cosa del genere. Siamo nel 2015, non si tratta del gioco per la Playstation ma di Melbourne ed è tutto incredibilmente vero. Nasr ultimo dei non doppiati, davanti a Daniel Ricciardo. Se non vi fidate di me chiedete proprio a Daniel. Ah, date un occhio se ride ancora.

3 – Lewis Hamilton
Sempre più preoccupante lo stile del campione in carica, che ormai indossa occhiali scuri anche in bagno e vive in un mondo tutto suo, composto da 22 piloti che si chiamano come lui differenziandosi unicamente per il colore della catena da neve portata al collo. Se questi sono gli effetti dell’ennesima separazione dalla Pussycat, che qualcuno gli regali un cartonato a dimensione naturale, non lo si può vedere così depresso.

4 – Pastor Maldonado
L’amico dei muretti è protagonista, subito in partenza, dell’ennesimo episodio di socializzazione con le delimitazioni della pista. Il bello è che questa volta, incredibilmente, non ha alcuna colpa: o meglio… non ne ha se non consideriamo il chiamarsi Maldonado, girare con una macchina nera con il numero 13, ed essere il Prescelto nel ruolo di crash driver vivente della Formula 1 contemporanea. Ah, lui ha devastato la macchina ma è sceso con le sue gambe.

5 – Sebastian Vettel
Si presenta ai tifosi italiani con un terzo posto che non arrivava dalla rivoluzione industriale e con alcune frasi da segnalare: “Ragazzi Forza Ferrari Kazzen! (quest’ultima parola tagliata)”, “Makkina bella per qualifika e per kara” e “Ricciardo ridi ankora con Asinello Rosso”. Dipensa sorrisi a destra e a manca, ma la cosa più inquietante è che in tre giorni Kimi Raikkonen è stato visto ridere sei volte, ragion per cui è credibile che il buon Seb abbia anche ruoli circensi all’interno del box.

6 – Kimi Raikkonen
Nella stessa gara si registrano: tamponata da Sainz in curva 1, entrata della folle seguente, sportellata da parte di Nasr poco dopo, problema al pit stop numero uno, ruota non avvitata al pit stop numero due, ritiro. Nel frattempo, piazza 75 giri veloci inutili come ai bei tempi Mclaren. Se guidasse la vettura dell’anno scorso, stasera sarebbe in giro a dimenticare l’accaduto (…) ma almeno stavolta la buona notizia è che la Ferrari non è più un ciuchino ma un cavallo. Se di razza, wait and see.

7 – Jenson Button
Onore, merito e laurea honoris causa in psicologia all’unico uomo in Mclaren che probabilmente ha ancora idea del mondo che lo circonda, per ora. Dopo 15 anni di carriera si trova a lottare con koala e canguri per l’ultimo posto disponibile, con una Mclaren che riuscirebbe ad arrivare centesima su cinquanta partecipanti. E intanto, da #MakeHistory, su Twitter spopola l’hashtag #MakeLol.

8 – Max Verstappen
Ci triturano il triturabile per MESI con il figliol prodigo d’arte suprema (che poi parliamo di Jos Verstappen, non di Jim Clark), e alla prima occasione che conta veramente il ragazzetto prende legnate dal meno quotato compagno Carlos Sainz Jr, E in qualifica E in gara. Questo al netto del ritiro non dovuto a colpe sue. Forse paga l’emozione dei 17 anni, forse l’ambizione di un padre che vuole vedere a tutti i costi nel figlio ciò che non è stato lui?

9 – Kevin Magnussen
Nelle prove libere due va a sbattere con la Mclaren. Arrivano ambulanze, forze armate, elicotteri, vigili del fuoco pronti a tagliare l’abitacolo, si sprecano le scene di disperazione dopo quanto successo a Barcellona, e lui esce bello bello dalla Mp4-30 saltellando sulle sue gambe. Tutti si aspettano che la Mclaren citi ancora il vento, ma il comunicato ufficiale parla chiaro: “trattasi di Honda anomala”.

10 – Daniil Kvyat
“Red Bull ti mette le ali” cita così lo spot più famoso della casa dei bibitari, associato fortunatamente ai quattro anni di vittorie sotto la dittatura Vetteliana. Per un non meglio precisato motivo (si sta ancora indagando), la fornitura 2015 potrebbe creare dei problemi ai suoi clienti. Sono state ordinate per sbaglio, infatti, milioni di partite di ali di struzzo. Non si vola manco con la bora.

10 bis – Bernd Maylander
E che vogliamo dire del nostro eroe dei due mondi? Hanno tentato di mandarlo in pre pensionamento con l’introduzione della Virtual Safety Car, ma dato che lui anni fa si è occupato di hackeraggio aggressivo, ha fatto saltare in nottata tutti i dispositivi in circuito (qualcuno pensa che sia coinvolto nel format di tutti i pc Manor), per non perdere l’occasione di mostrare al pubblico la sua nuova fiammante Safety Car. Fermatelo, adesso.

MENZIONI SPECIALI

Fernando Alonso
Dopo essere stato avvistato, come anticipato con il nostro scoop su Twitter, nudo in giro per strada gridando “Sono ancora un pilota Ferrariiii!” sventolando in mano uno pseudo contratto 2015, per domani mattina il nostro ha appuntamento presso la sede dell’asl di competenza di Dubai (ce la vedo la sede dell’asl di Dubai, con la sala d’attesa placcata in oro anche nelle particelle di polvere). Chiederà al suo medico di base, tale Mohammed Feic Injuria, un certificato medico per stress relativo ai prossimi sei mesi, con proroghe possibili ovviamente.

La Manor
La cosa più comica di tutta la storia Manor è che la FIA ha chiesto, tramite comunicazione ufficiale, la motivazione per la quale ciò che è arrivato a Melbourne della ex Marussia non è sceso in pista per il GP. Ve li sareste immaginati Stevens e Merhi a correre come i Flinstones con i piedi che escono dal telaio?

Caschi uguali
I piani alti si distinguono sempre per l’attenzione verso le cose che contano. La regola sul divieto di cambiare la grafica del proprio casco durante l’anno è assolutamente più importante dell’avere 15 auto che si presentano in partenza di un gran premio. Chapeau! Anzi, Helmet!

L’App F1
28 euro e 26 centesimi per l’App F1 2015. E poi scopri che non c’è manco una foto di Susie Wolff con una spallina della tuta tirata giù nè tanto meno una in bikini di Carmen Jordà, cosa che quanto meno avrebbe alleggerito moralmente l’esborso economico da esame del sangue. Vi odio.

Appuntamento tra due settimane nel dopo Sepang.

PS: c’era bisogno di recuperare dopo quello che è successo l’anno scorso, in una stagione disgraziata. Le batterie ora sono cariche. Se sentite del vento non preoccupatevi, qui siamo riparati.

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(TV8: )

2 Commenti su “Le 10 Pillole del GP d’Australia 2015”
Giuseppe92 dice:

…e si riparte col botto (Maldonado docet) :LOL

biancio86 dice:

…Alessandro, hai fatto tornare le “pillole” nella loro forma migliore, sensazionali!! 😀

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