Brembo

Le 10 Pillole del GP d’Australia 2013

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 09:28
Tempo di lettura: 8 minuti
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Le 10 Pillole del GP d’Australia 2013
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Puntuali come l’Imu, leggere come un Caterpillar, inutili come il governo di un paese europeo a caso circondato per 3/4 dal mare, tornano a farvi compagnia (si spera) le Pillole post GP.

Avrei voluto abbellirle graficamente, ma il fuso orario mi ha stremato. No, non sono a Melbourne, ma provate a imitarne gli orari restando a Milano. Non si dorme da tre giorni, da queste parti.

Tutto per seguire il carrozzone che mi tiene compagnia da una ventina d’anni almeno. C’è chi non può fare a meno della gnocca, e chi non può fare a meno della F1. Beh, qualcosa da dire?!

Detto questo, ringraziando il pubblico per l’affetto con il quale ci viene a trovare quotidianamente e perchè no, anche chi quotidianamente ne dice peste e corna di noi, passiamo alle Pillole Australiane, che da dire ne hanno, eccome!

Foto di copertina dedicata alla nuova Caterham. Un concentrato di tecnologia dal gusto retrò, che richiama la storia della Formula 1 e non guasta mai. Guardate il colore: che stile, inconfondibile. Tanto, l’importante è partecipare. No?!

Ma cominciamo con le Pillole, finalmente. Buona lettura!

1 – Kimi Raikkonen: mentre tutti si fanno le risate su Twitter a seguire le sue interviste monosillabiche, a prenderlo per il deretano per i fotomontaggi mentre mangia un gelato, e la stessa Lotus pubblicizza delle chiavette USB a forma di Magnum, il biondino abbassa la visiera e prende, a sua volta, tutti per il naso. E diciamolo, dopo le bevande orribili che gli rifilano sul podio a Sakhir e Abu Dhabi nel 2012, buone giusto per farsi la doccia, finalmente un siluro di Mumm per festeggiare la vittoria a modo suo a Melbourne! “Ve l’avevo detto che la macchina era buona”. E’ diventato anche sarcastico ed è stato addirittura avvistato sorridente. Idolo.

2 – Fernando Alonso: eccolo, il furbo. Tutti a fare i test a Jerez e lui a pubblicare foto delle sue attività per ‘ricaricare le batterie’. Bicicletta, palestra, tennis, golf, alpinismo, sci di fondo, calcio, calcetto, basket, nuoto, canottaggio, svolti anche contemporaneamente. Palle! Tutti mirabolanti fotomontaggi realizzati ad arte. Solo noi possiamo dirvi veramente dov’è stato Fernando durante i test di Jerez. Tre tappe: Medjugorje, Lourdes, Santiago de Compostela. In ginocchio, supplicando di avere una Ferrari all’altezza nel 2013. Vuoi vedere che è servita, la sfacchinata?

3 – Sebastian Vettel: la teoria del complotto prende piede in casa Red Bull. Com’è possibile che in qualifica la Lattina voli e in gara si pianti come un bradipo?! Beh, siamo in Australia. Gli australiani si sono rotti di vedere il loro idolo Mark dietro al tedeschino e allora si danno al giardinaggio. Armati di GPS scavano un’enorme buca in stile Lupin che sbuca proprio sotto il box Red Bull. In pochi minuti viene applicato un fondo pesante 500 kg alla numero 1. Il resto è storia.

4 – Felipe Massa: un disastro. Il ragazzo si applica ma fa sempre di testa sua. Siamo alla prima gara e ha già violato 3 delle 5 regole di sopravvivenza in Ferrari. 1) Mai qualificarsi davanti ad Alonso 2) Mai arrivare alla prima curva davanti ad Alonso 3) Mai difendersi da un attacco di Alonso, anche se doppiato 4) Mai andare in bagno prima di Alonso 5) Retwittare tutte le foto di Alonso. Ti sei guadagnato anche il rinnovo, stai attento, no?!

5 – Lewis Hamilton: Luigino Luigino. Lui pensava che fosse facile andare in Mercedes e fare sfracelli. “Ve lo faccio vedere io come si guida una Mercedes!”, “Ve lo faccio vedere io quanto era vecchio il crucco!”, diceva appena arrivato a Brackley. Ma poi ha lanciato l’anatema Tafazziano: “Non siamo mica qui a smacchiare i giaguari!”. Non l’avesse mai detto! 45 secondi da Raikkonen in gara. Quando uno se le cerca..

6 – Mark Webber: giunge voce che Roberto Giacobbo, Piero e Alberto Angela e il team di Mistero stiano preparando delle trasmissioni dedicate ad una tradizione che risale alla notte dei tempi. Il Mistero delle partenze di Webber. Decine di studiosi non hanno ancora scoperto come sia possibile, per un uomo capace di intendere e volere, cannare una sequenza così lunga di start con precisione chirurgica. La programmazione delle trasmissioni verrà svelata a breve, su queste pagine. Probabilmente tra sette giorni, dopo il nuovo caso.

7 – Esteban Gutierrez: poverino, lui. Faccia da bambino, pulita, ingenua. Talmente ingenua che quando vede Felipe andare a sbattere in Q1 con tanto di tre giravolte, pensa che possa aiutare a rinforzare il curriculum. Attende la fine della sessione e tenta di imitare il collega brasiliano, stampandosi 5 metri prima del punto in cui Felipe si è esibito. Esecuzione niente male, i giudici di gara gli hanno dato una media voto di 7.5. L’unica pecca, non essere riuscito a tenere il motore acceso. Ma avrà tempo per rifarsi, la stoffa c’è eccome.

8 – Nico Rosberg: “Oh, finalmente il vecchio si è tolto di mezzo e adesso posso fare il caposquadra”. Deve aver pensato questo al momento dell’addio dell’Epta. Risultato: arriva Hamilton che alla prima gara lo bastona finchè lui resta in pista, perchè dopo metà corsa la Mercedes va kaput. Tornato ai box prende il cellulare e trova una notifica su Facebook: “Michael Schumacher ha aggiornato il suo stato: “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH””.

9 – Adrian Sutil: secondo mistero del giorno servito. Con le gomme medie conduce una gara da spavento, dando filo da torcere ai primi e senza alcun timore reverenziale nei confronti dei mostri sacri che si trova intorno. Ti aspetti che con le supersoft possa dare il colpo definitivo e agguantare parecchi punti. Bene, appena uscito dai box arriva alla prima curva sui cerchi. Alla faccia delle supersoft. Scende, prende quattro copertoni utilizzati per le vie di fuga e riparte. Tempi ottimi, tra l’altro.

10 – La Mclaren tutta: ora ho capito il senso di quella presentazione a Woking. Da far venire la pelle d’oca alta tre metri, con fior fiore di vetture che passavano a ricordare i fasti e i trionfi della squadra inglese nei decenni. Tutto montato a regola d’arte per distogliere l’attenzione dal fatto che, sotto il telo, stavano per presentare una MP4-18 riaggiornata. Ve la ricordate, vero? Quella che non ha mai corso nel 2003. Beh, sono riusciti a sistemarla e adesso almeno sta in strada. Le prestazioni? Con calma. Intanto hanno risparmiato una marea di soldi. E sai che simulatore ne viene fuori?

Fuori concorso | Bernd Maylander: Sapete bene che le Pillole non sono tali senza di lui. E il nostro idolo non tradisce le attese, inaugurando il Mondiale in grande stile. Con la partecipazione di nonno Bernie (colui che può tutto) scatena uno tsunami al sabato su Melbourne per dimostrare che gli anni passano ma la sua classe al volante resta. Quando però si trova obbligato a ricorrere alla macchina dell’Ispettore Gadget per rimanere in pista, si accorge di avere esagerato un po’. Prendere o lasciare.

MENZIONI SPECIALI

L’orario delle qualifiche: effettivamente, far disputare le qualifiche alle 17 è indegno. Da Sepang in poi inizieranno direttamente alle 19. Con 4 abbaglianti sull’ala anteriore, così che la Fia, già che c’è, possa testare in diretta la flessibilità dei flap. E in modo tale da non essere costretti a rimandare il tutto alla domenica mattina, con buona pace dei piloti che amano mangiare come fogne le specialità locali a colazione. Immaginate che chic girare a Montecarlo alle 19.30 con i tavolini dei locali serali in mezzo alla pista. Happy Hour da ricchi!

Ciao ciao differita: succede che alcuni spettatori, dopo la differita delle qualifiche sulla Rai, attendono l’inizio del GP, sempre in differita. Non sanno nulla di com’è andata la gara, sono rimasti isolati nel loro mondo ore ed ore per non sapere assolutamente nulla, ignorando televisione, internet, cellulari, parenti, amici, moglie. Bene, tra qualifiche e gara va in onda il telegiornale. E cosa ti mostra? Un bel servizio sul Gp d’Australia che manda a donnine ore di isolamento acustico/tecnologico di migliaia di persone. Non dico molto, ma un minimo di logica? Niente da fare.

I due caschi gialli: Tra i dettagli che sono stati trattati in questo weekend, la difficoltà di riconoscere i due piloti Mercedes. Sia Rosberg che Hamilton hanno un bel casco giallo, e da lontano i due sono difficilmente riconoscibili se non per la telecamera con adesivo giallo di Rosberg. Io la soluzione ce l’avrei, comunque. Un poster di Nicole stampato sul cofano motore della Mercedes di Lewis. Vuoi vedere che la riconosciamo al volo (la macchina o la Nicole?) ?

Povero Pic: finale thriller per Fernando Alonso, che per poco non va a sbattere contro la Caterham di Pic, intenta a pascolare qui e là per l’Albert Park, nel tentativo di doppiarla. Imponenti le lamentele contro il francese, reo di non essersi lanciato sugli spalti o autodistrutto in tempo zero. Non stiamo forse esagerando un pochino?!

Appuntamento tra sette giorni per le Pillole malesi. Adios.

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