Le 10, asettiche, Pillole del GP del Canada 2013

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
10 Giugno 2013 - 20:30
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Le Pillole, si sa, dovrebbero essere una parentesi semicomica, assurda, volutamente parziale e sconsiderata con il solo fine di stemperare la tensione di quello che è successo nell’ultima gara.

Prerogativa di un articolo di questo tipo sono la spensieratezza e l’allegria. Lungi da me cadere nella retorica e fare la Barbara d’Urso della situazione. Perchè del povero commissario che, ieri sera, è rimasto tragicamente vittima dell’incidente con la gru che riportava ai box la Sauber di Gutierrez, non sapevo assolutamente nulla. Come, immagino, il 99,9% delle persone che hanno letto, questa mattina, la dolorosa notizia.

Resta però l’amaro in bocca nel dover scrivere un articolo di questo tipo quando, per garantire la sicurezza di chi rischia la vita ad ogni gara, è proprio uno dei preposti al soccorso che lascia questo mondo in una circostanza talmente stupida e assurda da metterti addosso solo rabbia e porti qualche domanda esistenziale.

Avevo deciso inizialmente di rinunciare a scrivere le Pillole per questo Gran Premio. Ma sarebbe stato, forse, un atteggiamento troppo forte per un avvenimento sì tragico ma che non fermerà lo spettacolo. Di certo però la voglia di ridere e scherzare viene un po’ abbattuta da tragedie di questo tipo. Ed è per questo che, in questa occasione, le Pillole saranno ‘asettiche’. 10 Pensieri ‘normali’, niente di più.

Rinnovo le mie condoglianze alla famiglia dello sfortunato commissario di Montreal.

Foto di copertina dedicata ad un evento speciale. Vedere Kimi ridere ha quasi del paranormale.

Via con le Pillole.

1 – Sebastian Vettel: 7 a 0 in qualifica, 7 a 0 in gara sul compagno, quasi 50 punti in più dell’anno scorso dopo 7 gare. La fortuna aiuta gli audaci e lui è fortunato quando tocca il muro con la posteriore destra senza danneggiarla. Per il resto, sabato e domenica da incorniciare per il tedeschino, che mostra per la prima volta in Canada il suo marchio di fabbrica.

2 – Fernando Alonso: compensa un’altra qualifica poco positiva per lui e la Ferrari in un secondo posto preziosissimo. Andrea Stella pare folgorato da una visione divina. Evidentemente la F138 ha reso quello che ha reso unicamente grazie alla grinta del suo pilota di punta, a fronte di un passo che pareva buono in prova ma nella prima parte di gara era superiore di un secondo rispetto alla concorrenza.

3 – Lewis Hamilton: c’è chi dice che la Mercedes ha tratto vantaggio dal test in Spagna, c’è chi dice che non è cambiato nulla. E poi c’è Hamilton che ottiene un podio dignitoso, della serie “ecco, i test sono serviti”, mentre Rosberg arriva dopo qualche decina di secondi, della serie “ecco, i test non sono serviti”. Abile mossa per stordire gli avversari.

4 – Mark Webber: c’è chi dice che la Red Bull è un siluro e che qualsiasi essere vivente saprebbe vincerci una volta infilato in abitacolo. E poi c’è Mark Webber, che nelle prime sette gare ha 63 punti di distacco dal compagno di squadra in classifica. Sarà, ma a me ricorda il Barrichello dei tempi in Ferrari. Qualcuno dice che è sabotato, qualcuno che è ‘castrato’. Ma, a conti fatti, non sta MAI davanti al compagno. Sarà.

5 – Jean-Eric Vergne: ottavo a Montecarlo, sesto a Montreal, se corresse sempre nei posti che cominciano per “Mont”, andrebbe a punti in tutte le gare. E’ una piacevole sorpresa soprattutto per aver ottenuto questi risultati non in due piste a caso, ma in due che a me piace chiamare “storiche”, come Montecarlo e Montreal, di quelle che hanno ancora quelle caratteristiche di un tempo. Bravo bravissimo.

6 – Valtteri Bottas: la dimostrazione di quanto questa F1 sia diversa da quella che intendiamo noi. Per vedere veramente quanto valgono i piloti dobbiamo metterli in condizioni di poterlo fare. Sull’umido piazza un bellissimo terzo posto in qualifica (magari, chissà, aiutato da un assetto un po’ più carico), in gara scompare dopo pochi giri arrivando in fondo al gruppo. In due giorni entrambe le facce della medaglia Williams

7 – Felipe Massa: questa volta ha solo da recriminare con sè per l’errore in qualifica, e lo si intende dai pestoni al volante subito dopo il botto. In gara però ci mette grinta e coraggio, e nonostante tutto porta a casa qualche punto. Peccato per la qualifica, ma l’atteggiamento in gara non è stato remissivo, mi è piaciuto. Bravo anche lui.

8 – Kimi Raikkonen: il pensiero tremendo è che la spinta iniziale della Lotus si stia progressivamente esaurendo. Kimi soffre di problemi ai freni per tutto il weekend, e risulta non pervenuto dal venerdì alla domenica. La Lotus soffre e lui rimane nel traffico di centro gruppo, senza dar mai l’impressione di poter fare qualcosa di più.

9 – Paul Di Resta: il weekend inizia bene con il miglior tempo nelle libere del venerdì, prosegue malissimo col 17° tempo in qualifica, termina benissimo con il settimo posto in gara. Un saliscendi di emozioni che permette alla Force India di acciuffare altri punti importanti per il campionato, nel giorno del 100° Gran Premio della scuderia in Formula 1. Auguri.

10 – Le Mclaren: incredibile per una scuderia così importante vedere i suoi piloti arrivare undicesimo e dodicesimo, a un giro e mezzo di distacco dal vincitore. La scommessa di rivoluzionare la vettura 2012 è naufragata clamorosamente. Fortunatamente il progetto 2014 è completamente nuovo, e probabilmente già dall’anno prossimo la Mclaren avrà modo di rifarsi. Ma almeno sarebbe bello chiudere degnamente l’anno, che sta diventando davvero orrendo.

Fuori Concorso | Bernd Maylander: nella gara in cui la Safety Car è solitamente parte integrante delle monoposto in pista, questa volta non succede niente che necessiti un suo intervento. La SLS rimane sconsolata ai box.

MENZIONI SPECIALI

La diatriba sulle gomme: adesso si sa che non verranno portate nemmeno a Silverstone. Questa pagliacciata è una delle cose più comiche e al tempo stesso assurde che abbia mai sentito. Al limite del vergognoso.

Tweet, non tweet: Premessa: Alla circostanza è stato dato un risalto assurdo. Ne parlerò più a fondo nei prossimi giorni, ma un Alonso che blocca un utente per una critica diplomatica vuol dire che, seppur fortissimo al volante, deve ancora imparare qualcosa a livello mediatico. Un conto è l’insulto (e lì ti do ragione, caro Fer, se blocchi qualcuno), ma una critica fa parte del gioco. Se non vuoi le critiche, non ti esponi.  Semplice.

Prossimo appuntamento con le Pillole per il post Silverstone, a fine mese.

E scusate per la scarsa vena sarcastica.

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2 Commenti su “Le 10, asettiche, Pillole del GP del Canada 2013”
Joblack dice:

Alessandro Secchi senza sarcasmo non è Alessandro S.
Capisco l’umore nero x aver visto spegnersi una vita in modo assurdo ma sei stato troppo buono con tutti specie con Massa: si è fatto superare da Paul DiResta partito dietro di lui e non ce l’ha fatta a superare Sutil in pista ma solo dopo che questi ha preso un giusto DriveThrough.

MPE57 dice:

Pillole di alex azzeccatissime come sempre.
Ma c’è molto da chiedersi sull’incidente al commissario di gara.
Com’è possibile che al giorno d’oggi si commettano tali leggerezze (da quanto ho capito è stata una disattenzione) che costano una VITA umana? Dopo decenni di battaglie per la sicurezza non è tollerabile che un addetto rischi la VITA per fare un lavoro che fa qualunque autosoccorso del mondo.

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