Che il Gran Premio di Monaco sia stato cruciale per i due piloti della Mercedes, da un punto di vista dei rapporti interpersonali, soprattutto dopo la pole position “dubbia” di Nico Rosberg, crediamo che sia evidente e sotto gli occhi di tutti. Altrettanto evidente è che il gesto “agonisticamente disperato” di Rosberg non è stato per nulla apprezzato da Lewis Hamilton – in effetti, uno per spezzare una striscia così positiva di vittorie, deve provare il tutto per tutto. E come dice giustamente Niki Lauda, presidente della Mercedes, “se vuoi vincere in F1, devi essere un bastardo, fine della discussione. Altrimenti, tiratemi fuori i nomi dei ‘bravi ragazzi’ in F1 – chi, Fernando Alonso?”.
Lewis Hamilton, fumante di rabbia in mondovisione, appena concluse le qualifiche, aveva promesso una rivincita il giorno seguente. Rivincita che non è arrivata, anzi, possiamo dire che Lewis ha mangiato la polvere di Rosberg (polvere che gli è finita in un occhio negli ultimi giri del Gran Premio, ma non infieriamo sul grande sconfitto). Però, sempre Niki Lauda ha visto un gesto che non gli è andato giù, al termine della gara.
“Che Lewis non abbia stretto la mano a Nico dopo la gara, non va bene. Avrebbe dovuto congratularsi con lui, perché Nico lo ha sempre fatto – lo ha persino abbracciato in Bahrain, dopo che si sono combattuti in pista giro dopo giro. Non va bene che lui abbia agito così sul podio – gliene parlerò, e questa cosa va risolta prima che sfugga di mano, perché risolverla adesso comunque è piuttosto facile“.
“Non è questione che io sia ben educato o meno, è anche una questione di rappresentare tutta la Mercedes in quei momenti” ha dichiarato Lauda.
Niki sa benissimo che non è necessario che i compagni di squadra si vogliano bene, condividano le vacanze, le cene assieme, ma ci vuole quel rispetto basilare, soprattutto quando si deve riconoscere la sconfitta: “Non avevo nulla contro Alain Prost, personalmente era una brava persona, un uomo un po’ complicato, ma bravo. Però, lo odiavo e mi tenevo le informazioni tutte per me e avevo detto ai miei ingegneri di non dirgli nulla, di non dargli alcuna informazione. Tuttavia, lo salutavo ogni giorno“.
L’equilibrio che la Mercedes si vuole impegnare a mantenere tra i due piloti non è affatto facile, anche per una questione caratteriale – dato che Rosberg e Hamilton sono agli antipodi: “abbiamo un talento naturale, molto emotivo, dall’altro lato abbiamo un ragazzo che fa lo stesso lavoro in maniera diversa. Abbiamo due piloti veramente diversi, ma alla fine ci portano a casa gli stessi risultati. Secondo me Lewis ha uno, due decimi di vantaggio rispetto a Nico, perché in qualifica è più efficace. Nico lavora molto duro con i meccanici, gli ingegneri, lavora molto sul consumo delle gomme” ha spiegato Lauda. “È chiaro che la tensione stia salendo, ma dobbiamo fare in modo che non sfugga di mano”.
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