Lasciatelo in pace, avvoltoi. E, magari, vergognatevi

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
19 Dicembre 2018 - 09:49
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“Cammina”, “fa palestra”, magari “scia ancora”. “Capisce tutto”, “è consapevole”, “si è risvegliato”. Ma quanto siete vergognosi? Quanto siete avvoltoi? Quanto ignorate il senso di qualsiasi moralità? 

Due stramaledetti click. Un fottuto banner pubblicitario. Quattro numeri in croce da spacciare ai quattro venti per farsi belli di visite magari rimpolpate per alimentare il proprio ego. È davvero questo che conta nel 2018, quasi 2019? La professionalità si conta con il numero delle visite? La serietà con il ranking? Davvero il valore dell’informazione è diventato questo?

Fate schifo. Dal primo all’ultimo. Dopo cinque anni ancora non avete desistito: continuate volontariamente a pubblicare, condividere, copiare, riscrivere, inventare stronzate su un uomo che merita tutto tranne questo. Vi prendete gioco di chi crede a quello che scrivete, di chi vive con la speranza, di chi ingenuamente pensa di leggere della verità nelle porcate che divulgate. 

Dovrebbero togliervi il sito, internet, il telefono. In un mondo normale tutto questo non dovrebbe avere senso. E, fortunatamente, mi limito al caso di Michael, perché so benissimo che è un piccolissimo esempio nel mondo marcio dell’informazione. 

Detto questo, lasciate Michael in pace. Evitate, nei giorni del cinquantesimo compleanno, di rendervi ancora più ridicoli. Guardatevi allo specchio se ce la fate, pensate a cosa state facendo. Chiedetevi se vi piacerebbe avere un parente trattato nelle stesse condizioni, se vi piacerebbe essere maltrattati ogni santo giorno. Magari vergognatevi un po’. 

Smettetela, soprattutto. Perché prima o poi la ruota girerà e sarete considerati per quello che siete. Dato che siamo vicini a Natale evito di dirvelo, ma potete immaginarlo.

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4 Commenti su “Lasciatelo in pace, avvoltoi. E, magari, vergognatevi”
Geeno dice:

Sono pienamente d’accordo con il trattare le menzogne con le pinze. Testate giornalistiche importanti hanno parlato della ripresa di Schumi. Che debbano vergognarsi è palese.
Ma per quanto riguarda la riservatezza, dovrò dissentire.
Un personaggio pubblico (in questo caso leggendario) non può sperare di diventare nessuno da un giorno all’altro.
Infondo sono i pro e i contro della fama. Aldilà degli avvoltoi che non vedono l’ora di mangiare scoop, penso che cercare segretezza da parte della famiglia, lasci il tempo che trova.
Tutto il rispetto per un grande campione, il mio idolo d’altronde.
Ma, ripeto, la fama va accettata sia quando è positiva e sia quando è negativa.
Buon proseguimento.

Biber dice:

Salve mi prendo la responsabilità di rispondere al suo articolo,Noi ferraristi e umani saremo contenti che le notizie circolate sul web,e tramite i mezzi di informazione avessero detto il vero,e forse umanamente speranzosi sulla ripresa di salute del nostro campione,non è chiaro lei con chi se la sta prendendo,a questo punto,quale è la verità?la ringrazio se risponderà

Alessandro Secchi dice:

Salve, grazie per il suo messaggio. L’unica verità in tutta questa storia è che la famiglia Schumacher non intende divulgare notizie sul suo stato di salute fino a quando, appunto, non ci sarà da dire qualcosa di concreto. Il fatto che in cinque anni non sia stato detto nulla, in sé, è già una notizia. Tutti abbiamo a cuore le sorti di Michael ma se sin dall’inizio la famiglia ha chiesto riservatezza va da sé che questa debba essere rispettata. La famiglia Schumacher è sempre stata riservata, anche prima di tutto questo, quindi era difficile immaginare che in questa situazione si sarebbe aperta al mondo. Una forma di rispetto è anche non condividere chi racconta che Michael cammina o va in palestra, perché è palese che non possa corrispondere al vero. Come tutti, spero anche io di poter leggere prima o poi qualcosa di vero e da una fonte sicura. Nel frattempo quello che si può fare è continuare a sostenerlo. Saluti!

Co2 dice:

Ti rispondo io purtroppo l’ignoranza sul corpo umano è sul cervello dilaga ovunque e nessuno si prende la briga di informarsi cosa voglia dire emorragia cerebrale causata da un trauma con coma di sei mesi, purtroppo la gente nn si informa e i boccaloni c cascano.

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