Quando la Williams non si iscrisse al mondiale del 1993

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
15 Agosto 2016 - 15:00
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Il 16 novembre del 1992 è una data che non dice nulla, ma che 24 anni fa portò la Formula 1 ad un vero e proprio caso, quello della mancata iscrizione della Williams campione del mondo in carica al campionato del 1993. In quel lunedì di metà Novembre la FISA comunicò l’esclusione del team di Grove dalla nuova stagione perché i termini erano scaduti nella mezzanotte del giorno prima.

Una notizia clamorosa, quasi ridicola visto che la squadra in questione non era una “Andrea Moda” qualsiasi, ma quella che in quel periodo dominava sia a livello tecnico che economico l’intero panorama della Formula 1. Ma come si è arrivati ad una situazione simile?

Partiamo appunto dalla data del 15 Novembre (domenica), quando a causa di un banalissimo errore di “segreteria” la Williams non aveva mandato la domanda per l’iscrizione. Interpellato il giorno dopo, Frank Williams disse con un certo imbarazzo che la richiesta per iscriversi venne consegnata direttamente a Bernie Ecclestone, presidente della FOCA, il sabato precedente (quindi il 14). Non era vero.

Da parte di Williams ci fu davvero una dimenticanza e infatti la domanda che venne presentata soltanto il lunedì: la FISA però non gliela fece passare liscia, tanto che nel corso della settimana venne emessa una lista dove il team campione in carica era escluso. Avvertito subito del problema, Williams cercò di porre rimedio a questa grottesca situazione chiedendo a tutte le squadre il beneplacito per potersi iscrivere. Un “condono” che la FISA avrebbe dovuto prendere in considerazione.

Il tentativo fallì miseramente per il “NO” categorico da parte della Benetton e della Minardi. Anche la Ferrari, di fatto, si oppose, avendo dato il suo consenso alla richiesta della Williams fuori tempo massimo.

Ma perché il team gestito da Briatore e quello di Giancarlo Minardi si opposero così “rabbiosamente” al reintegro nel campionato della squadra inglese?

In un periodo dove la F1 stava cercando di trovare delle soluzioni tecniche per ridurre i costi che stavano aumentando a dismisura, la Williams si era opposta ad ogni decisione, forte del Patto della Concordia (che richiedeva il consenso di tutte le squadre per prendere ogni decisione), della propria supremazia tecnica e della spinta di un costruttore come la Renault. Questo aveva fatto indispettire l’intero ambiente, scatenandone una lotta più politica che sportiva.

La Williams, dal canto suo, ammise l’errore ma pensò che la pena per una questione fondamentalmente burocratica fosse assurda e sproporzionata. Con Briatore i rapporti erano tesi, e sulla questione del regolamento la squadra inglese disse che era d’accordo con il cambio del regolamento a partire dal 1994 e non da subito perché le macchine erano già state preparate per affrontare il campionato con il regolamento vigente.

Questa situazione veniva “monitorata” in particolare da 2 piloti: Ayrton Senna e Michael Schumacher. Il brasiliano nel suo classico riposo invernale in Brasile oltre che riflettere sul suo proseguo in Formula 1 (attendeva di provare la nuova Mp4/8 Ford) sapeva che con una eventuale esclusione della Williams anche con un mezzo meno competitivo avrebbe potuto lottare per il titolo. Schumacher, al contrario, dopo i primi test all’Estoril con la B192B attiva era consapevole della forza della propria macchina e che il titolo poteva essere raggiungibile più “facilmente”.

La situazione che si era venuta a creare era pesante e non positiva agli occhi degli appassionati e addetti ai lavori. Max Mosley, presidente della FISA, convocò un consiglio mondiale straordinario facendo decidere ad esso in maggioranza se ammettere oppure no la Williams al mondiale. Così facendo evitò il veto da parte della Benetton e della Minardi, e contemporaneamente garantiva alla Ferrari e alle piccole squadre le modifiche tanto volute al regolamento.

Si chiudeva così una storia tanto grottesca quanto seria per l’intero ambiente soprattutto in una fase molto delicata per la categoria. Il campionato si concluse con la vittoria del titolo proprio della Williams con Alain Prost davanti ad Ayrton Senna.

 

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Un Commento su “Quando la Williams non si iscrisse al mondiale del 1993”
Andrea Pomella dice:

Sono sincero, mi è ritornato alla memoria tutto solo leggendo l’articolo… me ne ero dimenticato….

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