La “prima” di Kawasaki: le basi per il mondiale SBK 1993

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
21 Giugno 2023 - 13:30
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Era il 1993 quando Scott Russell, in sella alla meravigliosa Kawasaki ZXR 750, vinse il primo titolo per il costruttore di Akashi nel mondiale Superbike. Per festeggiare questo avvenimento, su P300 leggerete diverse puntate di quel mondiale entrato nella storia.

Un mondiale conquistato dal pilota georgiano grazie ad una grande regolarità, contro il formidabile binomio Ducati 888-Carl Fogarty. Il team di Borgo Panigale sperava di chiudere la vita agonistica della 888, che nei mesi successivi sarebbe stata sostituita dalla 916 disegnata da Massimo Tamburini, con un titolo che in tanti avevano pronosticato ad inizio stagione. Gli errori di Fogarty e anche una certa sufficienza da parte di Ducati, consapevole della propria forza tecnica tanto da mandare il due volte campione del mondo in carica Doug Polen negli Stati Uniti per correre l’AMA SBK, furono fatali.

Ritornando al mondiale 1993, per rendere l’idea dell’impresa di Russell basterebbe leggere il numero di manche vinte rispetto a quelle di Fogarty: per il pilota della Kawasaki a fine stagione si contano cinque successi di manche rispetto agli 11 di Fogarty. La differenza però l’hanno fatta le cadute, una per Russell rispetto alle quattro di Fogarty. Il dato più impressionante resta quello dei secondi posti, con l’americano a quota 12 rispetto ai due del pilota inglese. Una differenza in termini di punti che ha premiato la regolarità della Kawasaki numero 11.

Il titolo 1993 di Russell parte esattamente nell’inverno del 1992, quando da fresco campione AMA decide di trasferirsi in Europa per correre il mondiale Superbike. A supportarlo la struttura gestita da Rob Muzzy, che nel campionato AMA era diventata team ufficiale Kawasaki al posto di quella gestita da Peter Doyle, fino a quel momento impegnato nel doppio ruolo di team manager e direttore tecnico.

Una volta avuta carta bianca da Akashi, la prima decisione di Muzzy era stata quella di rispedire in Australia Rob Phillis, prima guida Kawasaki dal 1990, per fare spazio ovviamente al “pupillo” Russell. Aaron Slight, pilota neozelandese che negli anni successivi vedremo correre in modo piuttosto coriaceo in sella alla Honda griffata Castrol, venne riconfermato.

La nuova arma in cui erano riposte le speranze del team era la ZXR 750, profondamente rinnovata rispetto alla versione del 1992. Kawasaki debuttò nel nuovo mondiale SBK nel 1988 con la “verdona” GPX-750 gestita dal team France, grandissima struttura impegnata storicamente nel mondiale endurance. La GPX di derivazione endurance era una moto dotata di un super motore ma con una ciclistica scorbutica e anche obsoleta rispetto alle moto concorrenti, che 35 anni fa erano la Ducati 851 o la Suzuki GSX-R 750.

Il settimo posto di quella stagione, con in sella Adrien Morillas, ed il quinto del 1989 erano stati colti con discreta soddisfazione dalla factory, che però dal 1990 avrebbe riservato lo sviluppo della nuova ZX-R a Doyle e alla sua squadra australiana mentre il team France, dopo la gestione delle ultime due stagioni, tornò nel campionato endurance.

Nel triennio 1990-1992 Kawasaki, con Phillis in sella, colse quattro vittorie e parecchi piazzamenti a podio mostrando un buon potenziale contro le Ducati 851 e successivamente le 888. Ad Akashi però erano convinti che il potenziale della ZX-R fosse superiore e per il 1993 avevano in mente di metterlo tutto in pista, pronti a lanciare la sfida alla Ducati per il campionato del mondo.

Immagini: WorldSBK Twitter

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