La pole “monstre” di Teo Fabi a Monza 1986

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
7 Settembre 2019 - 14:30
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Il 6 settembre di 33 anni fa, Teo Fabi conquistava a Monza la sua terza e ultima pole position in carriera. Una prestazione eccezionale, entrata nella storia della F1 per diverse ragioni. La Benetton B186, progettata da Rory Byrne, era spinta dal mostruoso e monumentale 4 cilindri BMW. Un motore, anzi il motore per eccellenza, tanto potente (il migliore nella storia) quanto fragile.

Quella pole position, la Benetton e Teo Fabi la costruirono partendo dal sabato di Zeltweg durante il GP d’Austria, quando l’italiano e il suo compagno di squadra Gerhard Berger monopolizzarono la prima fila. Successivamente, nella settimana precedente al GP d’Italia, Fabi provò a Imola (durante una sessione di test collettivi) una versione aggiornata del turbo BMW che andava a migliorare la risposta del motore in uscita di curva. Questo “particolare” si rivelò fondamentale a Monza, soprattutto in uscita dalle chicane, favorendo anche Brabham e Arrows, anche loro spinte dal motore tedesco.

Grande la soddisfazione per Fabi, che distanziò Berger di circa otto decimi, sfruttando al massimo le doti del telaio della sua Benetton. Poi, rispetto al compagno, riuscì a compiere tre giri al massimo per fermare il cronometro sul tempo di 1’24”078.

In quel week-end di settembre del 1986, oltre alla pole position ottenuta da un pilota milanese a Monza, ci furono altre due statistiche da aggiornare. Gerhard Berger ottenne la velocità “monstre” di 351,220 km/h con pressione del BMW a 5 bar, la più alta mai registrata in F1 dal 1983; la Pirelli, che equipaggiava la Benetton, ottenne la prima partenza al palo a Monza dopo 29 anni, festeggiando un traguardo importante.

In gara Fabi fu particolarmente sfortunato, a causa di un guasto alla centralina della sua Benetton durante il giro di ricognizione che lo costrinse a partire dal fondo. Dopo aver rimontato fino al quinto posto arrivò il ritiro, a causa di una foratura. Il GP venne vinto da Nelson Piquet.

Immagine copertina: f1pictures.com

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