La Nobile Arte del Paradosso

Corto CircuitoF1GP MalesiaGran Premi
Tempo di lettura: 4 minuti
di shalafi81
27 Marzo 2013 - 22:00

C’è qualcosa che non mi torna. Ma mi intriga. Mi spiego. Il Gran Premio della Malesia 2013 mi è piaciuto parecchio. Perché spettacolare, combattuto, in bilico -e anche oltre, se vogliamo- fino all’ultimo. Ma, soprattutto, perché infarcito di paradossi, di cui sono perversamente innamorato. Ve ne cito alcuni, in ordine sparso.

LH, una vita alla McLaren, si stufa della sua monoposto che si rompe sembre [okay, aveva bisogno di nuove sfide, nuovi stimoli… vabbè] e cambia squadra nonostante gli estremi tentativi di trattenerlo da parte degli uomini di Woking. Che bella la Mercedes, quant’è bello sentirsi più liberi qui, meno imbalsamati, e compagnia bella. Poi, appena alla seconda gara, rientra ai box e infila la piazzola della sua ex squadra. Ma non avevi detto, come in un ben noto spot… “meglio cambiare??”. Ma vabbè, andiamo avanti.

JB, maestro indiscusso nella gestione delle gomme, equilibrista in bilico tra usura, consumo, aderenza, graining e trucioli, viene appiedato proprio da una gomma. Nel senso che la sua auto diventa un triciclo, e così non può più andare avanti. Fine dei giochi.

E poi il più grande, quello che preferisco. Quello che forse ci fa capire che l’ultimo passo che abbiam fatto è più lungo della gamba. Ci arrivo, ma la prendo larga. Seguitemi bene. Abbiamo abolito i test perché troppo costosi. Quindi spendiamo milioni e milioni di euro per costruire simulatori sempre più complessi e gallerie del vento sempre più mastodontiche. Che poi ogni tanto risultano starate, come quella della Ferrari. Spendiamo quindi di più per risparmiare. Il tutto, beninteso, per avere un grammo di carico aerodinamico in più. E il sistema funziona: ne tiriam fuori così tanto, di carico aerodinamico, che per vedere qualche sorpasso dobbiamo toglierlo con un sistema da due lire che si chiama DRS. Quindi, se non vado errato, per risparmiare spendiamo di più al fine di trovare un qualcosa che per lo spettacolo è meglio togliere.

Ma non basta, la gente vuole spettacolo, sangue, come nelle arene romane con i gladiatori: quindi costruiamo -sempre per risparmiare, of course- gomme che durano 60 km, che cedono di schianto e che ti costringono a fare 4 soste ogni gara. Non so, ma non credo che fare una gomma che dura 180 km costi tre volte che farne una da 60 km. Anche se costasse il doppio, comunque ci si rimetterebbe. Ricapitoliamo, autocitandoci: per risparmiare spendiamo di più al fine di trovare un qualcosa che per lo spettacolo è meglio togliere, e nonostante questo per portare a casa la pagnotta ci tocca cacciar fuori più soldi scarpe più spettacolari. Insomma, un caos. Aristotele e Socrate, Kant e Hegel, Schopenahuer ed Eraclito stanno ancora dibattendo sul tema. Tema che si sublima -e qui torno all’inizio del pezzo- al Gran Premio della Malesia: fai gomme usa e getta, crei un traffico indecente ai box e cosa ottieni? Nell’ordine:

* pit stop secolare per la Force India di Sutil
* Hamilton che sbaglia piazzola [ne avevamo già parlato, ma fa bene ribadirlo]
* botto grottesco tra la Toro Rosso di Vergne [che esce] e la Caterham di Pic [che rientra]
* pit stop secolare per la Force India di di Resta
* pit stop secolare per la Force India di Sutil
* conseguente ritiro per di Resta
* conseguente ritiro per Sutil
* pit stop corretto solo per 3/4 per la Mclaren di Button
* conseguente ritiro per JB

Dunque, ricapitolando [e ribadendo]: per risparmiare spendiamo di più al fine di trovare un qualcosa che per lo spettacolo è meglio togliere, e nonostante questo per portare a casa la pagnotta ci tocca cacciar fuori più soldi scarpe più spettacolari con i risultati sopra elencati. Okay, quello Malese è un caso limite, ma mi chiedo lo stesso: ne vale la pena?

La mia risposta -e non può essere diversamente- è sì. Certo che sì. Ovviamente sì. Logicamente sì. O, forse, paradossalmente sì. Pensateci, a questo Corto Circuito.

Manuel Codignoni
www.passionea300allora.it

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3 Commenti su “La Nobile Arte del Paradosso”
luciano dice:

il fatto delle gomme come dici tu è un paradosso(anche se piu spettacolo vuol dire piu guadagni..)
ma ancor piu paradossale sarebbe costruire una vettura per essere superati.. ovvio che tutti cercano di essere il piu veloce possibile, e questo sarebbe piu facile da ottenere senza regolamenti.. agnuno fa quello che vuole, solo che cosi, i sorpasi sarebbero ancorsa di meno,immaginiamo vetture che per fare una curva frenano a solo 20 metri, e decellerino di soli 50km/h, non esisterebbe lo spazio materiale per il sorpasso.. se il regolamente diventa piu restrittivo, lo spazio si crea, però basta un bug, per favorire notevolemtne una squadra, e ormai, i sw di progettazione sono talmente avanzati, che tutte le vetture sono “uguali” l’ aereodinamica è quella, non si puo inventare.. quindi o si cerca di limitare altre zone, tipo i freni(una franata di 300m crea piu possibilità di sorpasso), le gomme(come è stato fatto), oppure le vetture(che non sono piu quelle di 30 anni fa che sculettavano, e sbandavano) saranno troppo perfette per uno “sport vero”, e quindi ci si affida a sotterfugi, o giochetti tipo drs (il kers lo considero una vera innovazione, e il recupero energetico secondo me è il futuro della mobilità)…
consideriamo di partire in 22, per un viaggio di 300km.. cercando di viaggiare tutti insieme, ma senza aspettare chi ritarda, traffico all incrocio ecc.., senza 4 cambi gomme ad ogni macchina, no arriveremo mai, con un distacco di 5 minuti dal primo all ultimo, in f1 succede sempre, con la differenza che tutti vanno sempre al massimo, e che si fermano 4 volte.. la soluzione??libero sviluppo dei motori, e reintroduzione del rifornimento, cosi si puo fare strategia, anche con delle gomme piu durature.. per i sorpassi in pista, limiti aereodimanici,dove comunque tutti arriverebbero al limite dell aeredinamica e quindi le vetture sarebbero tutte uguali, e ai freni, cosi da “provocare” piu errori in frenata e piu occasioni di sorpasso

massj dice:

Purtroppo dobbiamo avere nostalgia di gare come Brasile 2006 in cui di carico aerodinamico ce n’era di più e le gomme duravano di più e vedere Schumacher fare 1000 sorpassi.
O come Silvestone 2003 con Barrichello che vince dalle retrovie una delle gare più belle della sua carriera.
Tutto questo casino è nato nella disgraziata notte di 2010 di Abu Dabhi, con Alonso (e Webber) incastrati dietro Petrov. E bisogna dire che anche quella era una scena pietosa che non ha fatto molto onore alla Formula 1.
Ma le soluzioni applicate, gomme stracciatela e infame drs, sono peggio del problema.

Io dico che con tutti questi soldi spesi in gallerie del vento e simulatori, si poteva fare un regolamente di 4 regole molto chiare che impedisce tutte queste cavolate aerodinamiche e lasciare libero sviluppo ai motori che sono la vera anima di questo sport che non a caso si chiama sport MOTORISTICO.
Ai turbo con l’ers ci si sarebbe arrivati per evoluzione tecnica delle squadre alla ricerca della prestazione e non per regolamento. L’aerodinamica è un argomento complicato anche per gli appassionati più esperti e alla fine comunque incomprensibile visto che buona parte della macchina nemmeno si vede. Sulle gomme il vero spettacolo lo vedremmo se non ci fosse l’obbligo di utilizzo di due mescole, ma se a ogni gara ci fossero tutte e 4 le mescole disponibili e si lasciasse alle squadre la libertà di scegliere quali usare.

Griforosso dice:

Beh sono cose che si dicono da molto. Certo con questo non voglio dire che siano errate. ANZI. Ma a noi appassionati chi ci ascolta ? Ci vuole un Premio Nobel per dire che così non va ? Si certo i sorpassi ci sono ma con quale merito dei piloti ? Tra Kers e DRS, usati bene, si può anche fare una rimonta ma perché non lasciare che la stessa possa avvenire per le VERE qualità di un pilota ? Oddio anche ora dei bei sorpassi si vedono e sono merito dei piloti ma vedere Schumacher nell’ultimo GP di Turchia sorpassato da un treno e Lui resistere sino alla curva che stava arrivando e proseguire la sua “resistenza” anche per altre 2 o 3 curve, appaiato al sorpassante che disponeva anche di una macchina be migliore della Sua Mercedes ecco questo fa capire quanto valgano i sorpassi col DRS e altre simili diavolerie. Perché non tornare ad una F1 con 20 meccanici al seguito anziché i 50 ca. di ora e riportare le vetture a dimostrare la loro qualità meccanica prima che unicamente aerodinamica (visto che cambi, motori, kers ecc.. sono, diciamo così, standardizzati)? I costi che dicono maggiori andrebbero recuperati con 30 meccanici in meno, minore costo delle gomme, minori costi per gallerie del vento e simulatori. O no?.

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