La Mercedes vola (e gli altri vanno meno). La TD039, la sicurezza, i vantaggi da analizzare

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
13 Novembre 2022 - 14:40
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Il 2022 della Mercedes, a fine anno, meriterà un’ampia analisi

Questa sera Mercedes potrebbe festeggiare al penultimo appuntamento la prima vittoria della stagione 2022, con Lewis Hamilton principale indiziato nel “suo” Brasile e spinto dai suoi fan per mantenere il record di un GP vinto in ogni stagione. Un primato diventato una sorta di mantra nelle ultime settimane sul quale aleggia anche un po’ di ironia. Perché se sei un potenziale campione e debutti su una McLaren non è come farlo su una Minardi o una Prost di inizio anni 2000, con tutto il rispetto per questi nomi.

Ma si sa, di record opinabili in giro ce ne sono parecchi, come quello dei punti in carriera o quello delle vittorie in stagione basato sul semplice numero e non sulla percentuale rispetto alle gare totali, che negli anni ’50 erano 8 e l’anno prossimo saranno 24.

Chiusa parentesi.

Dicevo, stasera Mercedes ha la grande occasione di tornare al successo dopo una stagione che l’ha vista risalire la china da giugno in poi fino ad arrivare a giocarsi le vittorie. Un 2022 iniziato con due macchine diverse portate in due test, che hanno inizialmente sollevato dubbi sulla questione Budget Cap – su cui poi è scivolata Red Bull in relazione all’anno scorso – e proseguita sulle problematiche legate al Porpoising. Le quali, dopo diverse lamentele legate alla sicurezza, hanno spinto la Federazione a mettere mano alla questione.

Il mal di schiena di Baku di Hamilton, l’inizio dei rilevamenti sulle oscillazioni in Canada e l’introduzione effettiva della Direttiva Tecnica TD039 a Spa sono i punti cardine del ritorno nelle zone alte delle classifiche di Mercedes. Non è in questo articolo che verrà portata un’analisi vera e propria, anche perché si tratta di semplice riflessione sull’argomento e mancano due gare alla fine del mondiale. Ma sarebbe cieco non riconoscere che l’introduzione di questa direttiva ha dato una mano, e forse più di una, a Mercedes per tornare al vertice.

La curiosità principale ruota attorno ad una domanda: è migliorata Mercedes o sono peggiorate Red Bull e Ferrari? E in quale proporzione? Su questo cercheremo di dare delle risposte, appunto, con un’analisi più approfondita dell’argomento quando i motori saranno spenti. Un’analisi comunque non facile perché, nel corso dell’anno, diverse gare sono state condizionate da Safety Car o dalla pioggia. Ma quanto si può guadagnare con i soli sviluppi durante un anno rispetto agli avversari e quanto effettivamente Mercedes ha recuperato su chi stava davanti ed anche dietro di lei? A questo cercheremo di dare una risposta.

Detto questo, è indubbio che gli equilibri del mondiale siano ancora una volta stati modificati da un cambio di regolamento a stagione in corso, introdotto in questo caso per motivi di sicurezza. Perché credere ad un distacco di 30/40 secondi annullato solo con i proprio sforzi è decisamente ottimistico. Proprio sul fronte sicurezza, poi, ci sarebbe da aprire un ampio dibattito.

La TD039 è stata introdotta fondamentalmente in risposta ai problemi sollevati in prima istanza e in modo ingente da un solo team, poi seguito da qualche sporadica dichiarazione di altri piloti, mentre altri ancora si sono detti non preoccupati dalla questione. Alonso, ad esempio, ha detto che “durante l’inverno non è raro incrinarsi un paio di costole sui kart…”. Senza dimenticare che, più di una volta, si è mormorato che il secondo fine fosse quello di porre rimedio, in qualche modo, alle decine di secondi rimediate nelle prime gare da Red Bull e Ferrari.

Quasi tutti hanno subito le ripercussioni di una nuova regola che sarebbe stata evitabile, rigirando al singolo team con problemi la responsabilità di mettere in sicurezza la propria monoposto. Così, forzando il concetto, è un po’ come se un team avesse deciso di girare su tre ruote e la Federazione avesse imposto a tutti di usarne cinque.

La TD039 ha impattato bene o male tutti i team, costretti a fare i conti con misurazioni di oscillazioni verticali e rivedere gli assetti: c’è chi è stato colpito meno – come Red Bull – e chi di più, come Ferrari. Che, casualmente proprio dal GP del Belgio dopo la pausa estiva, ha iniziato a calare con le prestazioni nei confronti sia del team austriaco che di quello di Toto Wolff.

Da non dimenticare anche la polemica del Canada, gara di inizio rilevazioni sul Porpoising, quando al mattino del venerdì Mercedes si è presentata con un fondo dotato di secondo tirante, appena mezza giornata dopo l’ok della Federazione su questa soluzione, solitamente bandita. E, di certo, un fondo non si prepara in una notte.

Ci sono ancora due gare per concludere la stagione e poi, una volta che il 2022 sarà archiviato, sarà tempo di analisi per capire chi, in questa storia, ci ha guadagnato e chi ci ha rimesso di più. Con una domanda finale. Se la TD039 avesse influito sulle sorti del mondiale, cosa si direbbe oggi?

Immagine: Media Mercedes

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