La F1 2014, e gli impiegati del volante

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
13 Dicembre 2013 - 14:12
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Volevano avvicinare la F1 agli spettatori, alla gente comune, con le nuove mirabolanti regole approvate per l’anno prossimo. E hanno introdotto la Patente a punti, come per noi comuni mortali. Che bello. In questo modo ognuno di noi potrà confrontare le infrazioni con quelle subite da quelli che ormai sono diventati degli impiegati del volante. Potremo andare in giro vantandoci di avere, sulla patente, più punti di Vettel e Alonso.

Sembrerà di essere non più su una pista di F1 ma in pieno centro a Milano, in ora di punta, ore 8.00. Me li immagino, tutti fermi al semaforo, infilati in giacca e cravatta dentro le loro monoposto. Appesa all’alettone posteriore la 24 ore con notebook e documenti.

Scatta il verde e tutti suonano il clacson perchè hanno fretta. Già. Alcuni lasciano presto la frizione, la macchina si spegne. Nessun problema, c’è il motorino d’avviamento.

Nel casco di ognuno risuona la musica preferita. Il volante, oltre al tasto RADIO, ha un manettino per scegliere la frequenza da ascoltare. Niente lettore CD, ma un ingresso SD card sì. Pesa niente e occupa meno spazio.

Nessun problema per l’udito dei passanti alla partenza: i motori elettrici fanno solo un po’ più caciara dei vecchi tram, che sfregano sui binari e danno un fastidio pazzesco.

Arrivano tutti insieme alla prima curva a gomito, e subito volano pezzi di carbonio. Qualcuno si è dimenticato di alzare la vettura da terra, e il pavè è implacabile. Corri, corri, con i masselli che sporgono di 3 cm. Grosjean ci lascia il fondo. Chiama i vigili. Arriva Charlie Whiting in divisa, con elmetto d’ordinanza, che emetterà nota ufficiale al comune da parte della FIA. Specificando che il prossimo anno, se il terreno di gara non verrà sistemato, non ci sarà alcuna corsa.

Viene chiamato il carroattrezzi, la Safety Car entra in pista. Una 2CV guidata da Mailander. Anche la SLS magari soffre col pavè, si sa mai. Dopo qualche giro di Safety Car si riparte. Felipe bussa sull’ala di Hamilton, e dalla 24 ore inizia a sporgere pericolosamente il notebook. Bandiera nera con cerchio arancio esposta per lui, che dovrà passare per casa a sostituire la valigetta.

Arriva il momento dei primi pit stop. Tutti fermi in coda all’unico distributore del centro. Rosberg usa la carta di credito ma la macchinetta automatica gliela mangia: per fortuna ha ancora in tasca un centone dalla sera prima in Corso Como. Alonso si porta avanti e paga alla cassa cercando di sopravanzare la coda, mentre Vettel con una mano fa benza e con un piede gonfia le gomme. Con l’altra mano mostra l’indice alle telecamere di sorveglianza.

Perez tenta di andare avanti con una sosta sola, ma il pavè è troppo per le gomme. Gliene esplodono due insieme, una a destra ed una a sinistra per la par condicio. Si fa trainare da un camion della nettezza urbana che si trova incredibilmente in pista emulando la Jeep della Corea. Almeno il camion è abbastanza forte da portarsi dietro la Mclaren.

La lotta per la prima posizione è tra Alonso, Vettel e Hamilton che ha recuperato dal problema con la valigetta. Sostituita in tempo record dai meccanici sotto casa e aggangiata meglio all’ala posteriore.

E siamo arrivati al secondo giro di pitstop. Rosberg tenta con un bancomat che si è ricordato di aver lasciato nel portaoggetti della Mercedes, ma purtroppo è scaduto e deve fare debiti con Hamilton per poter fare benzina. Lewis si offre di fargli anche il pieno, mettendogli però del gasolio. Vettel fa benza nello stesso modo di prima, Alonso tenta il rifornimento in volo. Massa esce dai box facendo fischiare le gomme, sveglia un bimbo del vicinato che dorme e la mamma chiama Whiting. Multona per lui e 3 punti in meno sulla Patente per disturbo della quiete pubblica.

A 5 giri dalla fine la lotta è ancora tra Alonso, Vettel, Hamilton e…Raikkonen, che sbancando tutti i negozi di gelati della zona (e i locali della sera prima) è carico come una molla. Abituato ai Rally, per lui il pavè è niente, così come i muri delle case. Si stampa su un palazzo del ‘700. La Lotus è già messa male di suo, vai a pagare i danni adesso. Tra sorpassi e controsorpassi, Vettel taglia il traguardo per primo ditino rivolto alla Madonnina del Duomo, ma non è ancora finita per il Campionato del Mondo. Infatti con la vittoria di gara il tedesco va a +15 su Fernando, che ha l’asso nella manica da giocarsi.

Chi timbra prima il badge in ufficio conquista 50 punti contro i 30 del secondo. Nando si è organizzato, e appena sceso dalla macchina, tolto il casco, ristemati i cappelli, la giacca e cambiate le scarpe (infilate nelle pance davanti ai radiatori), sale su una carrucola. De La Rosa e Genè fanno da peso, lo spagnolo sale con un’accelerazione verticale di 3G e arriva a velocità supersonica sul balcone della sua stanza, in cui è stato installato un timbratore supplementare. Ore 9.00 in punto.

Vettel perde tempo, saluta il portinaio, ritira la posta, fa le scale per tenersi in forma convinto che il magheggio di Newey per bloccare l’ascensore di Fernando abbia fatto il suo dovere. Timbra alle 9.02. Fregato. Mondiale perso.

869 parole di una stronzata galattica, ma se penso alla F1 del futuro…

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3 Commenti su “La F1 2014, e gli impiegati del volante”
Dariok dice:

nel gran premio d’Italia, sarà il parlamento a decidere chi parte in pole position, e chiederà la fiducia per assegnare il primo premio

126C2 dice:

magari fosse davvero cosi’ interessante XD

pezzo fantastico 😉

sundance76 dice:

F1 del futuro? Sei ottimista, per me sono anni e anni che la F1 è inguardabile…

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