Se la comunicazione non comunica…

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
9 Ottobre 2016 - 17:15
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Campioni del mondo in pista, campioni di gaffe sui Social.
Quello tra Hamilton e Mercedes è un mix che sa essere letale sia nel cronometro che nelle risate per gli scivoloni sul fronte comunicazione, e quanto successo a Suzuka è solo l’ultimo esempio.

Ma andiamo con ordine: mentre nei box si festeggia il titolo costruttori, parte il reclamo Mercedes nei confronti di Max Verstappen (uno a caso, ovviamente) per la difesa definita troppo arrogante nei confronti di Hamilton alla frenata della chicane durante il penultimo giro. Lewis non ha altri posti per tentare l’attacco, si butta all’interno e Max stringe proprio da quella parte. L’inglese scarta a sinistra e va lungo, perdendo ogni possibilità di agguantare il secondo posto.

Si apre l’investigazione su Verstappen e si attendono gli eventi: di per sé fa ridere, personalmente, l’ipotesi di una sanzione per una delle manovre meno evidenti del Max olandese durante la stagione. Penalizzare questa difesa vorrebbe dire A) delegittimare tutti gli occhi chiusi negli episodi precedenti e B) aprire la strada ad un futuro fatto di sorpassi solo in zona DRS.

Passa un’oretta, forse più, e su Twitter compare il seguente post da parte di Lewis:

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“Nessuno ha protestato tra me e la Mercedes. Qualche idiota dice che l’abbiamo fatto ma non è vero. Max ha guidato bene, fine. Andiamo avanti.”

Evidentemente Lewis, mentre scrive questo Tweet, non è a conoscenza del fatto che l’idiota al quale lui allude è probabilmente un membro del suo Team che il reclamo l’ha presentato veramente. A stretto giro di posta viene informato, e sia il Tweet incriminato (ad opera di Hamilton) che il reclamo (ad opera della Mercedes) spariscono.

Pochi minuti dopo, la diplomazia regna sovrana con un nuovo Tweet:

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“Non ci sono proteste da parte mia, ho sentito che il team ha reclamato ma ho detto loro che non è il nostro modo di fare. Siamo campioni, si deve andare avanti. Fine!”

Il Tweet riparatorio è un palliativo in un mondo Social nel quale bastano 10 secondi per fare uno screen e salvare tutto. E arriva dopo una settimana turbolenta per le dichiarazioni infuocate dell’immediato post-gara della Malesia, spente poi a suon di secchiate d’acqua sempre, rigorosamente, via Social.

La conferenza stampa di Suzuka, poi, getta benzina sul fuoco con la performance di Lewis su Snapchat. Io starò invecchiando perché non conosco l’applicazione e non mi ha mai nemmeno incuriosito, ma devo dire che a fare il regista con orecchie finte e sovrapposizioni varie il ragazzo se la cava discretamente. Meno bene l’hanno presa i giornalisti che, dopo 10 giorni in viaggio tra Malesia e Giappone, si sono visti totalmente snobbati. Poveracci, spesso li critico, ma anche loro sono lì per lavorare e insomma, un attimo più di rispetto non guasterebbe. Il bello è che poi quello ad offendersi è stato proprio Lewis per le critiche ricevute, direi giustamente, post-conferenza per il suo comportamento.

Il risultato di tutto questo macello mediatico, che niente ha a che vedere con la pista ma che probabilmente inizia ad influire anche sul pilota Hamilton, è un’ennesima partenza fallata con Nico Rosberg che vince e va a +33 a quattro gare dalla fine.

Si è sempre detto che fino a quando un pilota vince è legittimato dal comportarsi un po’ come vuole. Ma se in una settimana invochi mezzi complotti (ancora una volta) dopo un motore in fumo, snobbi i giornalisti in conferenza stampa mentre fai di Sainz un cartone animato con Snapchat e, infine, nel dopo gara sei per i fatti tuoi e non ti accorgi a chi dai dell’idiota, non è che poi puoi lamentarti più di tanto se la gente ti critica.

Al tempo stesso, anche Mercedes dovrebbe stare un po’ più attenta a come gestisce la comunicazione con i suoi piloti. Il qui pro quo di oggi è quasi da dilettanti allo sbaraglio, non certo da Campioni del mondo di F1.

Anche se, dai, forse tra un bicchiere di champagne e l’altro gliela possiamo anche far passare. Forse…

 

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Un Commento su “Se la comunicazione non comunica…”
FrancescoFerrandino dice:

Pare che in effetti non ci fosse stato nessun reclamo ufficiale da parte della Mercedes, ma solo una protesta formale. Di qui forse il malinteso che ha originato il tam tam sui mezzi di comunicazione.

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