La cena, lo scontrino (fake), la baggianata che diventa verità

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 19 Novembre 2022 - 11:01
Tempo di lettura: 3 minuti
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La cena, lo scontrino (fake), la baggianata che diventa verità
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Un po’ di disagio social non può mai mancare nel mondo della F1… ed ecco che la cena dei piloti ci offre un nuovo spunto

Tra una sessione e l’altra di libere di Abu Dhabi mi sono imbattuto in qualche Tweet, con benevolenza di Elon Musk che ancora ce lo permette, in uno scontrino spacciato per quello dei piloti dopo la cena di giovedì sera, organizzata da Lewis Hamilton (bel gesto questo, davvero) per salutare Sebastian Vettel all’addio (o arrivederci, chissà) alla F1.

Lo scontrino è passato di account in account in modo virale, termine che ogni tanto può essere sinonimo di altro (e non mi pronuncio). Ed è questo il caso perché decine di migliaia di utenti questo scontrino l’hanno commentato, condiviso, ripubblicato, ci hanno ricamato su analizzando pietanze e costi dell’operazione “ciao Vettel”, alla modica cifra (convertita) di circa 160.000 euro.

cena piloti f1

Insomma un esercizio di tutto rispetto se non fosse che lo scontrino è totalmente fake. O meglio, è uno scontrino vero ma non c’entra nulla né con i piloti né con il ristorante. I piloti infatti non sono andati a mangiare al Nusr-Et ma all’Hakkasan, sempre ad Abu Dhabi (e da qui è partita la credibilità della cosa).

cena

Ad una lettura dello scontrino, poi, era chiaro che chiunque sia stato alla relativa cena ne sia uscito probabilmente con i piedi poco dritti tra champagne, birra, alcolici ed aperitivi, dieta non certo consona a piloti professionisti il giorno prima di mettersi in macchina.

Ora, può capitare di non controllare una cosa e farla passare senza un adeguato check per la fretta o perché non si ha voglia. Capita a tutti, me compreso. Ma le interazioni che ha ottenuto questa baggianata (e sono tantissime, basta farsi un giro) sono l’indicatore perfetto per capire quanto i numeri, che la società Social usa come metro di valutazione, siano la più grossa bolla del mondo di Internet.

Si dice che a furia di raccontare una bugia questa diventi poi verità, tipo la visierina di Verstappen a Spa finita sulla Ferrari di Leclerc, perché piace la storia che sia stato lui, anche se non è così, però alla fine c’è sempre un limite.

Sogno che prima o poi qualcosa cambi. Si dice anche che, chi vive sperando, muoia impegnato in attività che, insomma, ci siamo capiti, inutile parlarne. Attività comunque utili al corpo e alla mente che, nella loro quiete, offrono spunti di riflessione: soprattutto su argomenti affini come fake news, fake views, fake numbers, fake reputation. E buon weekend a tutti.

Immagini: Twitter

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