La Formula uno non è solo sorpassi. “Vogliamo i sorpassi perché sia spettacolare” dicono tanti, forse troppi.
Chi ama il calcio anche dopo uno zero a zero riesce a vedere dentro i novanta minuti una partita meravigliosa, unica. Una gara come quella di Budapest è l’essenza della F1, anche se i sorpassi sono stati molto pochi, anzi uno: quello di Alonso su Sainz.
La Formula 1 è ritmo, è strategia, è stare incollati ai tempi per un’ora consecutiva guardando i distacchi, pensando: “ma se Kimi apre il DRS perché a meno di un secondo da Seb, può difendersi meglio da Lewis che a sua volta è a meno di un secondo da lui e può aprire l’ala”.
La Formula 1 è danzare mentalmente coi meccanici ai Pit-Stop sperando che vada tutto al meglio, che tutte le gomme si incastrino alla perfezione.
È aspettare quel “su i motori” prima del via, con lo spegnimento dei semafori e 180 battiti al minuto come se fossimo noi dentro la monoposto, cercando di capire da tutte le angolazioni se il nostro beniamino è partito bene.
È pensare dentro di noi ad una strategia, perché siamo lì con la testa dentro quei giri che ci fanno quasi vedere nella mente le telemetrie e i dati degli ingegneri.
È guardare tutto della macchina: le gomme sperando che non ci sia una foratura, se l’ala è perfetta, se non ci sono detriti in pista, se quel volante è effettivamente storto.
È pensare che Verstappen è un pazzo al via per la botta sul povero Ricciardo. Tanti dicono predestinato: vero, ma deve ancora farne di giri (senza buttare furoi nessuno).
È sperare in una safety car nel momento di difficoltà oppure odiarla quando si è al comando con 20″ di vantaggio.
È ascoltare i Team Radio in rigoroso silenzio.
È vedere Alonso che esulta per un sesto posto come per una vittoria dopo tante, troppe difficoltà.
È aspettare il podio, le interviste a fine gara cercando di capire come è realmente andata. Vedere se un tre volte campione del mondo come Hamilton ha “preso bene” lo scambio di posizioni con l’ultimo arrivato in Mercedes, all’ultima curva e perdendo punti nel mondiale piloti.
È vedere Raikkonen che ride alle parole di Vettel nel retro podio e come ha detto Genè in telecronaca: “gli avrà detto che gli pagherà una cena, anzi forse tutte le vacanze”.
È sentire un disagio interiore in vista della sosta, quest’anno la lotta è troppo bella per stare in stand by un mese; ma sentire subito un sollievo pensando alla ripresa con Spa e Monza in sequenza senza sosta, pensando a quanto sarà entusiasmante fino alla fine.
La Formula 1 per chi la ama è tutto questo.
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Il calendario completo del mondiale 2024
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.