Le voci si fanno sempre più insistenti, giorno dopo giorno, e dopo quella che sarà probabilmente la conferma di Ricciardo in Red Bull al posto di Webber nel weekend di Spa, il mosaico pare completarsi sempre di più.
Per quanto sia ancora tutta una serie di illazioni, rumors che rimbalzano dalla Finlandia alla Germania tramite la Bild, un ipotetico arrivo, o meglio ritorno, di Kimi in Ferrari sarebbe importante dal punto di vista soprattutto politico all’interno della Ferrari.
Dal punto di vista sportivo credo non ci siano troppi dubbi. Kimi è l’ultimo iridato Ferrari in circolazione, datato 2007. In questa stagione sta lottando con una Lotus sul cui futuro si allarga l’ombra del deficit finanziario. Ergo la partenza di Kimi pare ormai più che possibile.
Il ritorno alla Rossa sarebbe clamoroso. Voglio dire, proprio Kimi è stato accompagnato diplomaticamente ($$$) alla porta nel 2010 per far posto ad Alonso, con tutto l’investimento che ne è conseguito. Riportarlo in Ferrari significherebbe quasi sconfessare la scelta fatta nel 2010 e porre un punto di domanda proprio sull’investimento Alonso dopo 4 anni di tentativi Mondiali a vuoto, come a cercare una specie di conferma sul fatto che è effettivamente la vettura a non rendere e non il pilota di punta. Conferma che con l’attuale Massa non si può avere. Già, Massa. E Felipe? Per lui si potrebbe ri-aprire la porta della Sauber per chiudere la carriera in F1.
Certo, comunque, che da parte della Ferrari sarebbe buffo rimettersi in casa chi era stato accusato di non parlare praticamente mai. Ma, a fronte di qualche uscita troppo piccata di Fernando, qualcuno potrebbe aver pensato che forse è meglio uno che non parla mai (e spinge sul gas) piuttosto che uno che parla troppo. Si sa mai.
Ma, soprattutto, se questa dovesse essere la scelta della Ferrari, come la prenderebbe proprio Alonso? Dopo l’esperienza del 2007 con Hamilton, dubito che gradirebbe di buon grado quella che sarebbe, di fatto, l’imposizione dall’alto di un altro top driver, in faccia a Santander, Fernando stesso e compagnia bella. Anche se il carattere di Raikkonen, molto più schivo e menefreghista rispetto ad Hamilton, potrebbe giovare ad un’eventuale convivenza imposta.
Parole al vento, per ora. Ma chissà mai che l’estate ci regali una prospettiva rovente per il 2014.
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