Kimi… considera?

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di Andrea Ettori @AndreaEttori
14 Maggio 2018 - 20:15
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Il GP di Spagna ha riportato alla luce, dopo un periodo di “tregua”, diverse polemiche che riguardano Mercedes e Ferrari con anche il coinvolgimento della Pirelli. I 0.4mm di riduzione del battistrada, che il costruttore italiano ha apportato alle sue gomme per la gara del Montmelò per evitare il rischio blistering, ha scatenato l’ira dei ferraristi contro la Mercedes e la stessa Pirelli.

I complottisti, temendo un aiuto in favore della squadra anglo/tedesca dopo i problemi di blistering nei test di presesason dello scorso marzo, si sono scatenati soprattutto attraverso i social con ipotesi particolarmente “bislacche” legate più al tifo che a quello che sono i veri motivi di questa scelta.

Tutto questo ha ovviamente fatto passare in secondo piano, se non in terzo, l’ennesimo problema a Kimi Raikkonen che nel week-end spagnolo ha visto per ben due volte la sua PU avere qualche problematica. Un ritiro, quello del finlandese, che è costato tanti punti mondiali non solo a lui nella classifica piloti ma anche alla Ferrari stessa in quella costruttori. Nonostante questo gran parte dei media e della tifoseria “rossa” non ha considerato i guai di Kimi, soffermandosi solamente alle polemiche contro la Pirelli e alle prestazioni di Sebastian Vettel nel confronto con quelle di Lewis Hamilton.

Ovviamente, così come accade in Mercedes, anche in Ferrari nonostante le varie smentite esiste una gerarchia tra i piloti con Vettel numero 1 e Raikkonen numero 2. Al contrario di quello che accade nel team di Stoccarda dove prestazioni e affidabilità sembrano essere “quasi uguali” tra i due piloti (basti pensare alle polemiche del 2016 dopo Sepang) a Maranello la sfiga sembra vederci benissimo solo con il povero Raikkonen.

Detto che lo stesso Kimi in diverse circostanze ci ha messo molto del suo, dando l’impressione di essersi plafonato e che le prestazioni di Vettel in termini di velocità sono superiori, è curioso che in un momento così particolare della stagione i problemi siano spesso sotto il tetto del box numero 7. È altrettanto curioso come anche media e tifosi, a seconda delle problematiche dei due piloti, diano più considerazione a quelle che eventualmente ha subito Vettel rispetto a Raikkonen.

La “sfiga” dei vari Barrichello, Massa e Webber ha evidentemente colpito il pilota finlandese, che vuoi per un pit-stop andato male o per un turbo esploso, si ritrova a metà Maggio quasi già tagliato fuori dalla lotta per il titolo e quindi “costretto” a scelte a favore di squadra con strategie particolari che ovviamente non lo favoriscono. Scelte che in una F1 che corre a quasi 3 velocità con Mercedes e Ferrari un mezzo gradino sopra alla Red Bull mettono Kimi in posizioni non sempre da top 5, facendo perdere punti importanti alla causa.

Se è vero che può anche essere giusto puntare sul pilota che pare essere più veloce, sarebbe altrettanto giusto cercare anche di conquistare un mondiale costruttori che a Maranello manca dal 2008; dopo i vari domini di Red Bull e Mercedes sarebbe un ottimo punto di partenza su cui provare a ricostruire un ciclo vincente. Se la Ferrari riuscirà a rendere i propri piloti in grado di lottare con le stesse armi contro l’armata anglo/tedesca allora ci sarà da divertirsi. Altrimenti servir,à come spesso accaduto negli ultimi anni, sperare nelle magie di Vettel spesso da solo contro i due piloti argentati.

La considerazione che l’ultimo iridato Ferrari meriterebbe da parti di tutti dovrebbe essere più elevata soprattutto in una stagione dove le due squadre protagoniste degli ultimi anni sono così vicine.

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