Jules e Justin, un pensiero dovuto

Autore: Alessandro Secchi
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Pubblicato il 22 Dicembre 2015 - 12:30
Tempo di lettura: 2 minuti
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Jules e Justin, un pensiero dovuto
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Natale è l’occasione per molti di festeggiare con i propri cari, ritrovarsi con le famiglie, scambiarsi i regali. Un momento di relax dopo un anno di lavoro e fatiche.

Da appassionati di F1 e del motorsport in generale, non possiamo per obbligo morale pensare solo alle cose belle, come il Natale stesso vorrebbe, come ci impongono le pubblicità, i film, i centri commerciali e quant’altro. Perché non è così che funziona. Non possiamo ignorare che questa stagione sia stata tragica e che specialmente in questo 25 Dicembre, in due case, ci sarà ben poco da festeggiare.

Jules e Justin erano figli, mariti o padri che avevano dedicato la loro vita ad uno sport pericoloso, e nel nostro egoismo di chi si nutre e segue il motorsport non possiamo non dedicare loro e alle loro famiglie un pensiero, inviare loro un abbraccio virtuale. Perché mentre noi scarteremo i regali, ci faremo gli auguri, sorrideremo, nelle loro case tutto questo non potrà essere uguale. Senza due ragazzi che vivevano per la loro passione, e che in due situazioni totalmente assurde se ne sono andati quando avevano ancora tanto da dare: nello sport a noi che li seguivamo, nella vita a chi era loro vicino ogni giorno, li conosceva, li viveva. Padri, madri, fratelli e figlie che non potranno più abbracciarli ai quali rimarranno solo caschi, tute, foto sorridenti sul podio.

I mesi sono passati, la notizia non fa più notizia e si archivia, ma per le famiglie che dovranno per forza convivere con la forza della loro assenza, d’ora in poi ogni occasione di riunione, di festeggiamento, di relax, porterà con sé nostalgia e malinconia per chi non c’è più. Se giornali, televisioni e altri media si dedicheranno ad altro, perché la vita va avanti, è giusto che almeno noi ci fermiamo un attimo a dedicare un pensiero a due ragazzi chi seguivamo e hanno perso tutto per vivere il loro sogno.

E’ facile e d’obbligo fermarsi per un minuto di silenzio, mostrare adesivi e striscioni, ma è il tempo che poi definisce il ricordo di qualcuno.

Non dimentichiamo chi ha perso la vita per vivere. Jules, Justin, Marco, Dan e tutti gli altri, in qualche modo, ce ne saranno sempre grati.

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