James Allen: una riflessione sul “declino” della F1

F1Regolamento
Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
22 Giugno 2014 - 12:55
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Vi proponiamo qualche stralcio di questa riflessione, a nostro parere molto interessante, a cura di James Allen. La potete trovare nella sua interezza e in lingua originale qua.

La parola “declino” non è mai buona, se legata a qualcosa che si ama particolarmente.

I toni che attraversano il paddock di F1, questo weekend sono quelli dell’esame di coscienza, e la gente parla apertamente di uno sport in declino, alla ricerca di stabilità e anche di rinnovamento.

Questa ricerca è stata ulteriormente spinta dal Presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, che ha richiesto un incontro per discutere della futura direzione che vorrà prendere lo sport. Per quanto il Presidente abbia gridato al lupo molte volte, c’è sempre più l’idea che la F1 vada ripensata.

L’insoddisfazione generale non è una novità – c’è chi si è sempre lamentato o dei sorpassi, del design delle monoposto, dei piloti poco raggiungibili, del DRS e molto altro.

Le parole di Montezemolo sono influenzate dall’impressione che non le direbbe, se la Ferrari stesse vincendo, mentre i più cinici vedono degli interessi finanziari nelle critiche di Ecclestone. Malgrado tutto, sta crescendo lo slancio per un cambiamento; questa volta, l’esame di coscienza sembra più impellente.

Non è solo il rumore dei motori che disorienta il pubblico, è proprio la premessa che è sbagliata – il sottovalutare dove questo sport elitario e globale stia sbagliando; semplicemente, perché gli spettatori stanno calando e perché i ragazzi al di sotto dei 25 anni non si stanno appassionando? Da dove arriveranno i futuri telespettatori?

La risposta, come tutti sanno, sta nel mondo digiale, dei social media e delle piattaforme mobile. È anche ben più complesso di tutto ciò. C’è bisogno di promozione nei mercati chiave, c’è bisogno che i piloti costruiscano il loro profilo nei loro paesi d’origine e quei paesi che non hanno un pilota rappresentante devono attrarre del pubblico giovane.

Per cambiare in maniera significativa e fare un piano, bisogna iniziare da una premessa e il problema è che nessuno riesce a essere d’accordo su questa premessa. La F1 è uno sport di cambiamento perpetuo: dov’è il punto di partenza?

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