Jacques Villeneuve dubita della piega che ha preso la F1 negli ultimi anni, in particolar modo, della scelta di introdurre nel regolamento il DRS, i doppi punti nell’ultima gara e la troppa elettronica nelle monoposto. Tutto ciò, secondo il canadese, nega al pilota il ruolo di protagonista che ha sempre avuto.
“Sono preoccupato circa lo stato attuale della F1, spero solo di sbagliarmi” ha dichiarato “Non capisco che cosa stiano cercando di fare. La F1 non è più epica e i piloti non sono più eroi. Il problema è che questi cambiamenti sono fatti in maniera artificiale e questo non funziona”.
“Può andare bene per sei mesi, dopo i quali ci si inizia ad annoiare – e una volta che fai tutti questi cambiamenti artificialmente, si arriva al punto in cui non è neanche più una competizione autentica. Con tutte le restrizioni che ci sono ai motori adesso, questa non sembra neanche F1, non ha niente di speciale”. “Mi sta bene risparmiare il carburante, il problema è che non sono proprio i piloti a doverlo fare, perché è tutto svolto dall’elettronica, quindi non c’è neanche una finalità da raggiungere”.
“I sorpassi invece” continua Villeneuve “si possono fare, perché si preme un bottone, non perché il pilota fa una manovra particolare”.
Il campione del mondo di F1 nel 1997, inoltre, è contro i nuovi motori “ecologici”, i v6 turbo, sostenendo che la F1 non si è mai preoccupata dell’aspetto “eco-friendly” e non lo farà mai.
“Stanno cercando di compiacere le persone sbagliate, i cosiddetti “verdi”, ma la F1 non è mai stata “ecologica”, quindi non ha senso nemmeno provarci! È solo una questione di immagine, ma non rappresenta la F1. Inoltre, vogliono attirare i fan più giovani che non hanno una soglia di attenzione troppo alta e vogliono sempre sorpassi, anche se sono “telecomandati”. “Sì, sono un purista e amo questo sport. Amo gli anni ’60 e ’70 di questa disciplina, quando i fan apprezzavano le gare, anche se arrivavano solo quattro monoposto alla fine, con due giri di distacco”.
“Le decisioni che stanno prendendo, non aiuteranno la F1 sul lungo periodo” ha concluso Jacques Villeneuve.
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