iRacing: la simulazione di guida più alta sul mercato. Anche nel prezzo

Gaming
Tempo di lettura: 7 minuti
di Lorenzo Esposito @https://mobile.twitter.com/lorexpo27
2 Aprile 2020 - 17:35
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Un nostro lettore, qualche giorno fa, ci ha chiesto sul nostro gruppo di Telegram un articolo di approfondimento su iRacing che, in un periodo ricco di gare virtuali come quello attuale, è molto appropriato. Il simulatore ha attirato molta attenzione di recente, grazie alla scelta della NASCAR e dell’Indycar di ripiegare su di esso nella pausa forzata per tenersi un po’ attivi ed alle gare organizzate dal Team Redline, a cui prendono parte molti piloti fra i quali Lando Norris e Max Verstappen; la realtà è e speriamo sarà sempre un’altra cosa, ma il responso del pubblico e non solo è stato assolutamente positivo.

La nascita

iRacing.com nasce nel 2004, utilizzando come base di partenza il codice dell’allora ottimo NASCAR Racing 2003 Season, simulatore della Papyrus che tutt’oggi è considerato il miglior gioco della serie mai creato. Il vero debutto, però, avviene nel 2008 ed i pareri del pubblico (e dei piloti, Justin Wilson e Dale Earnhardt Jr. su tutti) sono fin da subito positivi.

Specificare “.com” non è banale: una delle particolarità di iRacing è quella di funzionare a stretto contatto con il sito internet dedicato, sul quale è possibile effettuare praticamente ogni operazione per poi essere indirizzati al classico programma installato. Di recente è nata una User Interface (ancora in fase beta) che va ad eliminare di fatto il legame con il sito; molti restano comunque fedeli a quest’ultimo.


Lo sviluppo

Da quel 26 agosto 2008 si è continuamente migliorato, aggiungendo nuove piste ed auto (tutte riprodotte fedelmente nel minimo dettaglio) e la transizione giorno/notte, migliorando la fisica degli pneumatici, con l’introduzione di recente delle tanto nominate “NTM V7 tires”, che ne stravolgono il grip ed il feeling soprattutto nei primi giri. Un altro miglioramento è stata l’implementazione di un nuovo sistema visivo di danni. La sensazione che si prova alla guida è fantastica: con un volante adatto si percepisce l’asfalto in tutte le sue caratteristiche (senza effetti fittizi al force feedback, ovvero il feedback restituito dal Sim al volante), il comportamento dell’auto è fedele a quello della realtà e ogni minima variazione nel setup ha un contro effetto. È iRacing stesso, inoltre, a gestire i vari campionati ed eventi speciali, con un risultato pressoché perfetto per gli utenti che vogliono sfidarsi l’uno con l’altro in modo corretto. Tutto ciò, unitamente ai vari perfezionamenti, rende il simulatore americano il migliore sul mercato (“the closest to real” in altri termini) per chi non può permettersi un simulatore “a ragno” stile Dallara.


Tutto ha un costo…

Tutto molto bello, ma questa qualità purtroppo si (stra)paga. Il limite più grande di iRacing, oltre al grado di simulazione stesso, è proprio la logica del suo costo. In genere i simulatori di guida si basano su uno di questi sistemi: prezzo di acquisto con successivi DLC a pagamento (come su Assetto Corsa), gratis con auto e piste a pagamento (Raceroom) oppure semplice prezzo di acquisto (rFactor 2).

Bene, gli americani son riusciti a realizzare una combo degna di nota, quantomeno per le loro tasche. iRacing prevede un abbonamento, unico nel suo genere anche in questo, che può essere mensile (13$), trimestrale (33$), annuale (110$) o biennale (199$), con offerte speciali per i nuovi iscritti durante tutto l’anno che vanno dal 40% al 50% di sconto. Se si pensa di poter risparmiare qualcosa con la conversione dollaro-euro, ci si sbaglia di grosso: per ogni acquisto si paga una tassa del 22%, e tanti saluti alle speranze.

Finito qui il costo? Magari… L’abbonamento di per sé offre la possibilità di correre 24/7 online nei server delle gare predisposti da iRacing, girare per conto proprio nei test e mette a disposizione 26 auto e 21 piste, prevalentemente NASCAR e tracciati ovali; basteranno per correre le gare Rookie (che vedremo più avanti), ma saliti di licenza serviranno nuove auto e piste. Ogni auto costa 11.95$ ed ogni pista 14.95$, più tasse ovviamente. Insomma, prima di iniziare bisogna mettere da conto che il portafogli non avrà affatto vita facile. Fatto curioso: due prodotti entrambi costosi nel rispettivo ambito (iRacing ed iPhone) hanno entrambi la “i” minuscola davanti…


Requisiti

Veniamo poi ai requisiti di sistema: iRacing non richiede specifiche pazzesche per giocare dignitosamente, basta infatti un pc gaming sui 600-700€ per approcciarsi a questo mondo.

Windows è chiaramente il sistema operativo predefinito, ma c’è la possibilità per chi ha macOS di eseguire il simulatore tramite BootCamp. Assolutamente richiesto è un set volante-pedaliera almeno di buona qualità, dotato di force feedback come nel caso del Thrustmaster T150 che parte dai 170€ ed è un’ottima base di partenza. Armatevi inoltre di pazienza, non solo quella monetaria.


Si inizia

I campionati disputabili da un utente sono determinati dalla patente o licenza in possesso da quest’ultimo. Ognuno parte dalla categoria Rookie con SR (sigla che sta per Safety Rating, un indicatore della correttezza e pulizia di guida) pari a 2.50, dove potrà correre con la storica Mazda-MX5 per quanto riguarda la categoria “road”; ce n’è per tutti i gusti in quanto a licenze (road, oval, dirt road, dirt oval), ma analizzeremo la prima.

Ogni ora si disputa una gara, composta da prove libere, qualifiche di due giri lanciati e gara breve. Ci si registra all’evento e si cerca di arrivare il più avanti possibile, sempre con l’occhio primario alla nostra guida ed ai nostri avversari. Ogni gara pulita ci farà guadagnare SR, fino a giungere al valore 3: qui si verrà promossi automaticamente alla licenza D.

iRacing utilizza il sistema automatico delle “X” per quanto riguarda gli episodi di gara: riceveremo 1x per ogni uscita di pista, 2x ad ogni testacoda e 4x in caso di contatto deciso con altri piloti, fino ad un certo massimo che cambia da campionato a campionato (17 in questo caso). Spesso criticato, è un sistema “meccanico” che pecca soprattutto nei contatti, in quanto la colpa potrebbe essere solo di un pilota e non di entrambi; ad ogni modo, gli utenti sanno che la situazione è questa e si adeguano.


Fare carriera

Una volta saliti di licenza vengono sbloccati molti campionati fra cui scegliere, dalla BMW M8 Fixed, cioè con setup base per tutti, alla Formula Sprint con le vere F3 by Dallara. Ogni campionato dura 12 settimane (un evento a settimana) e per ogni gara ci sono infiniti tentativi: se ad esempio un utente disputa la gara delle 19 e questa non va secondo i piani, può riprovarci all’orario successivo o il giorno dopo. Persone online se ne trovano pure alle 3 di notte, quindi ci sarà sempre qualcuno al nostro livello contro cui correre. Oltre alla licenza, gli altri due requisiti sono ovviamente pista e auto come detto precedentemente: senza di essi non si va da nessuna parte. Non serve possedere per forza tutte le 12 piste, dato che verranno in ogni caso considerati gli 8 migliori risultati; è importante dunque studiarsi il calendario e programmare bene gli acquisti.

Man mano che si sale di licenza (stesso procedimento spiegato prima con il SR, passando per licenza C, B ed A) e si disputano gare, con dei buoni piazzamenti crescerà anche il nostro iRating, il quale misura approssimativamente la nostra competitività sulla base dei risultati ottenuti. In ogni evento verremo suddivisi in diversi “split” o gare assieme ad altri utenti tenendo conto appunto del rating, così da avere sempre la possibilità (teorica) di correre con piloti al nostro livello. È pur sempre e soltanto un numero, che non sempre rispecchia il livello effettivo di un pilota: può capitare di trovare piloti lenti con 4000 di iRating ed altri di tutto rispetto con 2800. Un’altra considerazione che si può fare sull’iRating è che un suo valore alto non assicura una griglia corretta ed esente da manovre “rookie”; i numeri non sempre dicono tutto insomma.


Le sessioni online

Ultime informazioni per quanto riguarda la possibilità di creare delle sessioni online e gli eventi speciali. È possibile fare da host e gestire il proprio evento, pagando 0.50$ più tasse per ogni ora circa di uso del server. Assieme ai normali campionati endurance sbloccabili con licenza C, gli eventi speciali sono probabilmente l’aspetto più bello di iRacing: organizzati in stretta concomitanza con la controparte reale, permettono di vivere l’esperienza più vicina possibile ad una vera 12 ore di Sebring, 24 ore di Le Mans e molti altri ancora. Stare in equipaggio con i propri compagni, vedere la gara che si sviluppa anche nell’orario e nelle condizioni del tracciato, programmare le strategie, gomme, benzina… Emozioni che solo iRacing, nonostante tutto, dà.


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