Da oramai 6 anni, ovvero da quando gli appuntamenti di Edmonton e Sao Paulo sono usciti in successione dal calendario della Indycar Series, il GP di Toronto è diventato l’unica tappa della serie americana a ruote scoperte al di fuori degli Stati Uniti d’America. Il Gran Premio disputato sulle strade della capitale dell’Ontario nei pressi dell’Exhibition Place è ormai un classico che si disputa quasi ininterrottamente dal 1986: solamente nel 2008 la gara non si è disputata a causa di conflitti in calendario nella “riunificazione” tra l’ormai defunta Champ Car World Series e la Indycar Series. Successivamente il GP di Toronto ha sperimentato il format del “double header” per un paio d’anni tra il 2013 e il 2014 prima di tornare al classico format della gara singola nel 2015.
In passato le strade di Toronto sono state il feudo di Michael Andretti, capace di trionfare per ben sette volte tra il 1989 e il 2001; tra quelli in attività i piloti più vincenti sono Will Power e Scott Dixon, vincitori per tre volte a testa; il neozelandese, in particolare, ha messo a segno il weekend perfetto nel 2013 quando ha conquistato le vittorie in entrambe le gare disputate. Sempre tra i piloti in attività, gli altri vincitori del GP di Toronto sono Josef Newgarden, Sebastien Bourdais (con due successi ciascuno) e Ryan Hunter-Reay, che nel 2012 ha regalato a Michael Andretti il suo unico successo su questo circuito in qualità di team owner.
12 mesi fa il GP di Toronto aveva dato una decisa sterzata al campionato indirizzandolo nella direzione di Scott Dixon: il neozelandese, al suo terzo successo sul circuito dell’Ontario, aveva trionfato agevolmente davanti a Pagenaud e Wickens, mentre tutti i suoi principali avversari nella corsa per il titolo (ovvero Rossi, Power, Newgarden e Hunter-Reay) erano incappati in una giornata no che avevano fatto perdere loro tra i 30 e i 40 punti nei confronti del pilota del Team Ganassi.
Quest’anno la situazione in classifica alla vigilia della gara è molto differente: Josef Newgarden e Alexander Rossi sono stati gli assoluti protagonisti della stagione, capaci di conquistare assieme cinque successi nelle dieci gare disputate fino a questo momento; in questo momento i due sono separati da soli 7 punti: 402 per il pilota del Team Penske, 395 per quello della Andretti Autosport.
Alle loro spalle, al momento, c’è il vuoto: Simon Pagenaud occupa la terza posizione in classifica generale con 61 punti di ritardo dal compagno di squadra, ma dopo un maggio perfetto sembrano essere riemerse le difficoltà di inizio anno, specialmente in qualifica; alle spalle del francese seguono Dixon, Power e Sato con distacchi che oscillano tra i 94 e i 110 punti rispetto alla vetta della classifica: con sole 7 gare ancora da disputare, questi tre hanno bisogno di un pizzico di aiuto dalla buona sorte per poter tornare in corsa per il titolo.
Durante le tre settimane di pausa tra Road America e Toronto la principale novità arrivata dal mondo della Indycar Series è stata il test effettuato da Scott Dixon presso il simulatore della Dallara ad Indianapolis per valutare gli effetti dell’aeroscreen che verrà introdotto dal 2020 sul campo visivo dei piloti. Il pilota del team Ganassi ha effettuato delle prove virtuali a Long Beach, al Barber Motorsports Park, all’Indianapolis Motor Speedway, al Texas Motor Speedway e all’Iowa Speedway, cinque piste molto diverse tra loro con problematiche peculiari dal punto di vista della visibilità. Al termine delle simulazioni, Dixon non ha riportato particolari problemi specialmente in paragone alla visuale che i piloti hanno al giorno d’oggi dopo l’introduzione del dispositivo “Advance Frontal Protection” (AFP) implementato a partire dal GP di Indianapolis. Anche le modifiche apportate rispetto ai mesi scorsi con l’introduzione degli impianti per l’aerazione del pilota e contro la formazione della condensa sul parabrezza sono state promosse.
I piloti presenti in pista a Toronto saranno 22, con Jack Harvey e il team Shank che tornano nuovamente in panchina dopo il GP di Road America: il pilota inglese tornerà in scena tra due settimane sul circuito di Mid-Ohio. In casa Carlin sembra essere giunta definitivamente al termine la collaborazione con Patricio O’Ward, che in questo fine settimana farà il suo esordio nella Super Formula giapponese sul circuito del Fuji; per l’appuntamento canadese il suo posto verrà preso da Sage Karam, che torna a guidare una Indycar su un circuito stradale dopo quasi quattro anni; al fianco del pilota della Pennsylvania ci sarà ancora Max Chilton.
Oltre ai 22 titolari ci sarà un 23esimo pilota in pista a Toronto: a quasi un anno di distanza dal terribile incidente di Pocono, Robert Wickens tornerà a guidare un’automobile nel corso di un evento ufficiale della Indycar Series. Il pilota canadese, che lo scorso anno era salito sul gradino più basso del podio, guiderà nel corso dei giri di ricognizione prima del via una Acura NSX opportunamente modificata dalla Arrow Electronics, che ha dotato la macchina dei necessari controlli al volante.
2019 Honda Indy Toronto
Round 11/17
12-13-14 Luglio 2019
INFO CIRCUITO
Tipologia del circuito: Cittadino
Lunghezza del circuito: 1,786 mi (2,874 km)
Giri da percorrere: 85
Distanza totale: 151,810 mi (244,315 km)
Numero di curve: 11
Senso di marcia: orario
Prima Gara: 1986
Sanctioning body: CART 1986-2003; CCWS 2004-2007; IRL 2009-2010; INDYCAR 2011-2019
RECORD
Miglior giro: 58.5546 – Scott Dixon – Chip Ganassi Racing – 2018
Distanza: 1h35:05.3522 – Josef Newgarden – Team Penske – 2017 (su 85 giri)
Vittorie pilota: 7 – Michael Andretti
Vittorie team: 7 – Newman/Haas Racing, Chip Ganassi Racing
Pole pilota: 5 – Dario Franchitti
Pole team: 10 – Team Penske
Podi pilota: 10 – Michael Andretti
Podi team: 18 – Chip Ganassi Racing, Team Penske
ALBO D’ORO
PROGRAMMA
Venerdì 12 Luglio
11:05-11:50 (17:05-17:50) Prove Libere 1
15:15-16:00 (21:15-22:00) Prove Libere 2
Sabato 13 Luglio
10:20-11:05 (16:20-17:05) Prove Libere 3
14:00-15:15 (20:00-21:15) Qualifiche
Domenica 14 Luglio
12:15-12:45 (18:15-18:45) Warm Up
15:35 (21:35) Gara – Diretta su DAZN a partire dalle 21:42
Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da https://www.instagram.com/indycar/
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