Indycar | Texas 375 2023, gara: Newgarden batte O’Ward dopo un lungo duello

IndyCar
Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
2 Aprile 2023 - 21:03
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L’incidente di Grosjean al penultimo giro chiude il confronto per la vittoria nel momento decisivo, Palou completa il podio

Josef Newgarden si è aggiudicato una spettacolare Texas 375, rinominata PPG 375 per ragioni di sponsor, primeggiando su Patricio O’Ward dopo un duello prolungatosi per la quasi totalità dei 250 giri in programma. I due, pur con qualche fugace intrusione da parte di altri protagonisti, hanno svolto letteralmente un altro sport rispetto al resto della griglia della IndyCar Series arrivando a giocarsi il successo finale sul filo di lana.

Un finale amaro tuttavia, guastato dall’incidente di Romain Grosjean al penultimo giro che ha interrotto le ostilità proprio nel momento decisivo. Il francese si è toccato con David Malukas all’uscita della curva 2 finendo in testacoda contro il muro esterno e causando così una caution decisiva. Newgarden si trovava di qualche millesimo davanti a O’Ward in quel preciso istante e naturalmente ha beneficiato della situazione creatasi, tagliando il traguardo senza problemi per la sua 26esima vittoria in carriera: raggiungendo Rodger Ward, il pilota del team Penske è entrato nella top 15 all-times per successi nei campionati americani di monoposto.

O’Ward ha dunque dovuto sorbirsi anche questa beffa dopo il problema tecnico che gli ha tolto la vittoria a Saint Petersburg, incassando in ogni caso un secondo posto ottimo per il campionato. Il messicano del team McLaren resta l’uomo di giornata grazie ad un secondo stint da leggenda, durante il quale è riuscito a doppiare l’intero plotone a parte proprio Newgarden: a riaprire la gara, tra “lucky dog” e strategie sfalsate, è stato l’incidente del poleman Felix Rosenqvist alla curva 4 nel corso del 179° giro.

A rientrare in gioco con la caution causata dallo svedese, la seconda delle cinque di questa gara, è stato su tutti Álex Palou, protagonista durante il primo stint e tornato ad essere tale quando la possibilità di vincere si è fatta di nuovo concreta. Il campione 2021 ha provato a reggere il ritmo dei due battistrada nella volata finale, durata una ventina di giri, ma poi ha dovuto desistere accontentandosi della terza posizione.

Quarta posizione per Malukas, rimasto nelle immediate retrovie per metà gara (ma con pit stop più che buoni da parte del team Coyne) e salito alla ribalta proprio in coincidenza della già citata seconda neutralizzazione: il pilota di origini baltiche è stato l’unico a non effettuare nemmeno una sosta in quel frangente, riuscendo a risalire posizioni importanti che in seguito è riuscito a mantenere fino a giocarsi il podio.

L’incidente di Grosjean ha riportato in quinta piazza Scott Dixon, combattivo perlopiù nel primo stint e poi autore di una gara maggiormente accorta, mentre a chiudere il ristrettissimo gruppo di piloti a pieni giri sono stati Scott McLaughlin e Colton Herta. Entrambi privi di un passo sufficientemente competitivo per giocarsi la vittoria, sia il neozelandese che il californiano sono stati abili giocatori nell’altalena delle caution garantendosi comunque un discreto risultato.

Ottavo Marcus Ericsson, autore di un buon recupero nelle prime fasi di gara rispetto alla deludente qualifica di ieri, quindi Callum Ilott e Hélio Castroneves a chiudere la top ten. Particolarmente encomiabile la gara del brasiliano del team Meyer Shank, che ha occupato posizioni di bassa classifica molto a lungo salvo poi far valere l’esperienza nei momenti decisivi.

Rimarchevole anche il 12° posto di Agustín Canapino, al debutto su ovale in IndyCar, alle spalle di un Rinus van Kalmthout capace di raddrizzare una qualifica decisamente storta. Chi invece non è mai entrato in partita è Will Power, che attorno al 45° giro ha iniziato improvvisamente a rallentare il passo e da quel momento non è più riuscito a rialzarsi: 16esima posizione per il campione in carica.

Il rallentamento di Power ha di fatto portato alla prima caution di giornata, con Takuma Sato finito contro il muro della curva 2 al 48° passaggio in un errato tentativo di superare il pilota australiano. Nel corso di questa neutralizzazione ha subito un irrimediabile scossone anche la gara di Alexander Rossi, scontratosi con Kyle Kirkwood in una pit lane gremita di vetture rimediando la rottura di un braccetto dello sterzo e anche un drive through per unsafe release: la McLaren #7 ha perduto sei giri nelle riparazioni e il 22° posto è stato il massimo traguardo raggiungibile.

Le due caution non ancora citate sono intervenute al 210° giro, per lo schianto di Sting Ray Robb contro la barriera della curva 2, e al 223° per il tamponamento di Graham Rahal nei confronti di Devlin DeFrancesco alla curva 3. Sia Robb che DeFrancesco hanno evidenziato tuttavia problemi precedenti: il primo ha sbattuto contro la barriera esterna con la sospensione anteriore sinistra già divelta mentre il secondo è finito a sua volta a muro alla curva 2, rientrando nell’apron sul rettilineo opposto prima di finire di nuovo in carreggiata con la vettura senza angolo di sterzo proprio al sopraggiungere di Rahal.

La nuova classifica di campionato premia il due volte battuto ma sempre costante O’Ward, leader con 82 punti contro i 75 di Ericsson e i 67 di Dixon. La vittoria odierna ha naturalmente rilanciato Newgarden dopo il ritiro di Saint Petersburg: ora il pilota del Tennessee è quarto a quota 66.

La IndyCar Series tornerà in azione tra due settimane sul tracciato cittadino di Long Beach.

Classifica:

Immagine copertina: indycar.com

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