Indycar | Texas 300 2020: Dichiarazioni P17-P24

di Andrea Gardenal
Pubblicato il 8 Giugno 2020 - 09:30
Tempo di lettura: 7 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Indycar | Texas 300 2020: Dichiarazioni P17-P24

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Seguono le dichiarazioni dei piloti che hanno concluso la Genesys 300, prima prova del campionato 2020 della NTT IndyCar Series che si è tenuta al Texas Motor Speedway, tra la diciassettesima e la ventiquattresima posizione.

GRAHAM RAHAL (#15 Fleet Cost & Care Honda, P17): “Sicuramente la gara non ci è venuta incontro: la nostra macchian era veloce e credo che i ragazzi abbiano fatto un gran lavoro, ma abbiamo avuto molti inconvenienti e un paio di stop&go. La macchina non sarebbe riuscita a partire ed è stato necessario riprogrammare il software. Ho detto ai ragazzi che la macchina era stata costruita perfettamente, era molto veloce. Mi dispiace andare via da qui senza molti punti per nessuna delle due macchine, considerando che entrambe in gara erano veloci. Andiamo al GMR Grand Prix [di Indianapolis] per lasciarci tutto questo alle spalle”.

JAMES HINCHCLIFFE (#29 Genesys Honda, P18): “Siamo entusiasti di essere tornati a correre, spero che per i tifosi a casa sia stato un bello spettacolo. Per noi è stato un giorno deludente: durante i primi due stint siamo rimasti ai margini della top-10, ma poi abbiamo perso un paio di giri perché si è rotta una pistola per il cambio gomme. Da quel momento abbiamo continuato a lavorare sulla macchina: era discreta sugli short run e non eccezionale sui long run, ma verso la fine andava abbastanza bene. Nell’ultimo stint stavo spingendo al massimo quando sono andato in sovrasterzo e sono stato coinvolto in quell’incidente con Felix [Rosenqvist]. Avevo molto sovrasterzo, stavo provando a mantenere in pista la macchina e lui è andato verso l’esterno mentre io provavo a rimanerne fuori. Mi dispiace per lui, è dura quando succedono queste cose mentre si sta viaggiando così bene. Ci riorganizzeremo e per l’Indy GP andremo all’attacco”.

MARCUS ERICSSON (#8 Huski Chocolate Chip Ganassi Racing Honda, P19): “È stata una gara difficile, soprattutto perché siamo partiti molto più indietro di quanto avremmo voluto. Essere i primi a uscire in qualifica è sempre difficile. Credo che abbiamo giocato d’attesa, guadagnando una posizione dopo l’altra durante la gara. La strategia stava funzionando e stavamo correndo molto bene. La macchina #8 del ‘Huski Chocolate Chip Ganassi Racing’ dava buone sensazioni e viaggiava molto forte, specialmente quando avevamo pista libera. Oggi era molto difficile superare: al di fuori della traiettoria c’era pochissima aderenza, quindi in un paio di occasioni nel corso della gara sono rimasto bloccato dietro a macchine più lente. Ciononostante, a 10 giri dalla fine eravamo tra i primi 8, che sarebbe stato un buon modo di iniziare la stagione. Sfortunatamente abbiamo avuto un problema: non so per quale motivo, ma nell’ultimo pit stop non siamo riusciti a inserire carburante nella macchina, quindi a 8 giri dalla fine sono rimasto a secco. Ho perso tanti giri, un peccato dopo una serata in cui siamo stati così forti. Rimangono comunque dei lati positivi: la macchina era molto forte e io non ho commesso errori, ma alla fine dispiace non essere riusciti a raccogliere il risultato nella top-8 che avremmo meritato”.

FELIX ROSENQVIST (#10 NTT DATA Chip Ganassi Racing Honda, P20): “Non posso incolpare nessuno per la situazione che si è creata. Siamo tornati in pista con gomme nuove e ho l’impressione, ma è solo un mio giudizio, che James [Hinchcliffe] in quel momento fosse su gomme vecchie. Sono andato all’esterno e forse non avrei dovuto farlo. È una di quelle cose che si fanno quando si viaggia 40 mph più lenti di quel che si vuole perché si è dietro ad un’altra macchina. Ho tentato di passare sulla linea esterna, ma era troppo scivolosa. Mi dispiace tantissimo per i miei ragazzi: la nostra macchina della ‘NTT Data’ era incredibile questa sera. Credo di aver fatto un enorme passo in avanti sugli ovali, avevo una grande opportunità e l’ho buttata via. Sono molto deluso. Ci siamo fermati presto ai box e abbiamo trovato pista libera, credo che abbiamo completato due giri consecutivi a 215 mph e 214 mph di media, due ottimi giri. Non so dove saremmo finiti: anche Scott [Dixon] era velocissimo e sarebbe stata una lotta serrata. Avrei accettato volentieri anche un secondo posto: non mi sembrava che stessi spingendo troppo. Volevo solo finire bene la gara e portare a casa molti punti, ma una stupidaggine ha mandato tutto all’aria. È dura”.

SANTINO FERRUCCI (#18 SealMaster Honda, P21): “Stavamo facendo una grande gara: la mia ‘SealMaster Honda’ viaggiava sui binari. Non abbiamo avuto la possibilità di qualificarci e quindi siamo partiti ultimi. Questi ragazzi hanno sudato sette camicie per preparare la gara e avevamo una grande macchina. Durante l’ultima sosta ho avuto troppa fretta di ripartire, ho rilasciato la frizione quando la macchina era ancora sollevata e quando l’hanno abbassata per farmi ripartire dovrebbe essere successo qualcosa nella parte posteriore destra. Queste sono le gare. Devo complimentarmi con la mia crew, la mia squadra e tutti i componenti della INDYCAR per aver organizzato questo spettacolo: era da molto tempo che non scendevamo in pista e sono eccitato da questo ritorno”.

RINUS VEEKAY (No. 21 SONAX Chevrolet, P22): “Sono andato un po’ troppo in alto per passare all’esterno di Santino [Ferrucci], ho perso il posteriore nei marbles e mi sono scontrato con Alex [Palou]. È stato un episodio molto sfortunato. Mi immaginavo un debutto molto diverso, mi dispiace per la squadra. Ho avuto poco tempo e un sacco di cose da imparare, ma sfortunatamente ho sbattuto due volte. Avrò un mese di tempo per riflettere su quel che è accaduto. La Dallara-Chevy del ‘Ed Carpenter Racing’ era una buona macchina”.

ALEX PALOU (#55 Dale Coyne Racing with Team Goh Honda, P23): “Credo che non avrei potuto fare nulla [per evitare l’incidente]. Col senno di poi sarei dovuto rimanere nella parte alta della pista, ma ora è facile dirlo. Devo riguardare i replay. Forse avrei potuto fare qualcosa di diverso, ma non con l’esperienza che ho al momento sugli ovali. È un peccato perché la macchina del ‘Dale Coyne Racing with Team Goh’ era molto buona. Stavo iniziando a sentirmi a mio agio e ad andare sempre più veloce, miglioravo ad ogni giro e riuscivo a tenere il passo delle macchine davanti a me. Stavo provando a migliorare il bilanciamento della macchina per gli ultimi giri, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta”.

TAKUMA SATO (#30 ABeam Consulting Honda, P24): “Mi dispiace per tutti i miei tifosi non aver potuto correre. I ragazzi hanno fatto tutto il possibile per riparare la macchina dopo l’incidente in qualifica. È difficile capire cosa sia accaduto: è successo durante il giro di lancio, quando inizi ad aumentare la velocità e a sentire la macchina. Quando sono entrato in Curva 1 ho immediatamente perso il posteriore: forse ero un po’ troppo all’esterno, ma purtroppo oggi il tracciato era estremamente scivoloso e io non lo sapevo. Sfortunatamente sono andato addosso al muro. In condizioni nomali sarebbe stato possibile riparare la macchina, ma col programma condensato in un solo giorno non c’era abbastanza tempo prima della gara. Fino all’ultimo i ragazzi hanno fatto il possibile e per questo voglio ringraziarli. Ho aspettato otto mesi per tornare a correre e mi dispiace molto dover aspettare altre tre settimane. Mi dispiace anche per il mio compagno di squadra Graham [Rahal]. Ha fatto una qualifica fantastica e in gara ha dato il massimo, ma è stato sfortunato e nessuno di noi due ha guadagnato molti punti oggi. È stata una giornata deludente, ma devo rimanere concentrato per tornare più forte di prima fra tre settimane”

Immagine di copertina da INDYCAR Media/Chris Owens

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